4 luglio

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La bandiere americane sventolavano nel vento su tutta la lunghezza di Cordon Street. Un fiume di gente percorreva il lungo mare mentre osservava attentamente o in maniera spensierata le bancarelle.
Chiacchiere, risate e schiamazzi circondavano i ragazzi. Mano nella mano Lis e Jamie seguivano una Chris euforica ed un Rik composto e sempre preciso.
Ian e Thomas commentavano le majorette, strizzatissime in mini vestiti a stelle e strisce, che correvano a prendere posizione. Da lì a poco sarebbe cominciata la sfilata.

"Bomba sexy a ore 11", mormorò Tom colpendo nelle costole il gemello.
Ian seguì lo sguardo del fratello ed i suoi occhi scuri si ritrovano una Rachel sorridente. I lunghi capelli rossi erano lisci e liberi nel vento, mentre gli occhioni verdi erano due gemme splendenti. La camicetta verde smeraldo con i fiori ed i pantaloni lunghi neri, le stavano perfetti, mettendo in risalto il suo giovane corpo.
Paperine a punta nere e borsetta a tracolla completavano il suo outfit da turista in vacanza.
Non mancava di certo una moderna macchina fotografica, con tanto di zoom e tracolla.
Avrebbe scattato delle bellissime fotografie, Rachel ne era certa.

Lis e Chris furono le prime a salutarla, scambiandosi baci ed abbracci.
Riconobbe Jamie e conobbe Rik, il fidanzato di Chris. Strinse mani forti e vide sorrisi amichevoli ed in tutto quel tempo due occhi scuri, le bruciavano la pelle.
Si sentiva totalmente esposta ed intrappolata da due occhioni magnetici.
Ian la salutò per ultimo, dopo che un Thomas carino e simpatico le auguro un felice quattro luglio.
Non mancò anche di avvisarla di fare attenzione al suo fratello gemello.
Impacciato e casinista lo definì, prima di lasciarle la mano ridendo.
"Ciao" la salutò Ian con le mani infilate nelle tasche dei suoi jeans scuri.
"Ciao mister impacciato e casinista", scherzò sorridendogli.
"Si", rispose il ragazzo impacciato "mio fratello è da sopprimere. E pensare che siamo davvero gemelli, ma completamente diversi".
"Ah ho capito, tu sei il gemello cattivo e lui quello buono", si mise in coda agli altri, ridendo, lasciandolo a bocca aperta che poi si trasformò in un sorriso.

Chris prese naturalmente la guida del gruppo. Deformazione professionale.
Superarono diversi stand e gruppi di persone fino a raggiungere un punto libero per sistemarsi e godersi la parata.
Iniziarono a sentire diversi strumenti musicali ed in un attimo la banda musicale di Charleston camminava davanti a loro, sulle note dell'Inno nazionale.
Sorrisi, festoni e coriandoli volavano ovunque, riempiendo le strade ed il cielo di tre magnifici colori.

Il blu, il rosso ed il bianco.

Fu il turno delle majorettes che con i loro bastoni volteggianti, creavano delle vere e proprie opere d'arte, create con i loro corpi.
Figure complesse venivano ricreate tra salti ed acrobazie.
Rachel infilò la macchina fotografica al collo e posizionando lo zoom nel punto giusto, inquadrò il ponte immenso davanti a lei.
"È l'Arthur Ravenel Bridge", le disse Ian vicino all'orecchio.
Rachel tolse il viso dall'obiettivo della macchina fotografica, ritrovandosi comunque davanti un altro bel tipo di paesaggio.

I grandi occhi di Ian.

"Guida o vecchio turista?"
"Nessuno dei due, l'ho appena sentito dire dal tipo qui affianco", le sorrise.
"Ah ok, allora tu sei uno di quelli che va alle mostre d'arte solo per baccagliare, giusto?"
"Io no, assolutamente no", le rispose cercando di rimanere serio.
Visitare le gallerie d'arte la domenica pomeriggio, era il suo passatempo preferito. La serata era assicurata.
"Mi stai mentendo, visitatore di gallerie, mi stai mentendo", lo guardò dritto negli occhi.
Due sguardi accesi con scintille. La sfida era nata tra quelle iridi così diverse ma con un inciso obiettivo. Vincere sull'altro.

Reduci e persone vestite con i tradizionali abiti della fine del sedicesimo secolo sfilavano con sorrisi raggianti, distribuendo caramelle ai più piccoli e palloncini colorati. Ovviamente con i colori della loro amara America.

"Ok, dai lo ammetto ho provato ad attaccare bottone e non ha funzionato", le sorrise.
"Non dirmi che sei fidanzata", le chiese sperando in una risposta negativa.
"Certo che sono fidanzata", gli rispose immortalando un abito tipico di un militare ai tempi dell'indipendenza.
"Ora però sei tu che mi stai mentendo", le sussurrò all'orecchio mentre scattava la foto.
"E perché secondo te sto mentendo?", lo sfidò.
"Perché il tuo tono di voce si è modificato", la sfidò e non ottenne risposta.
"È così non sei fidanzata, uno a zero per me".
"Non hai vinto proprio niente".
"Ed invece si, entro la fine della giornata vincerò un appuntamento con te".
"Impossibile Ian".
"Vedremo Rachel".
Lampi di fuoco, sorrisi di sfida, brividi nella schiena e sangue caldo.

Più di mille persone sfilavano in un'armonica composizione, celebrando il compleanno degli States.

A mezzogiorno in punto, raggiunsero l'ingresso del Waterfront Park e vennero sparati tanti colpi di pistola quanti sono gli Stati appartenenti agli USA.
Il cosiddetto Salute to the Union, il saluto militare che ricorda le primissime celebrazioni dell'Independance Day del 1777, quando venivano sparati solo tredici colpi di pistola (all'epoca erano solo 13 le colonie facenti parti del neonato Stato Americano).

"È l'ora del picnic, finalmente si mangia!", urlò Chris correndo come una disperata davanti al furgoncino degli hot-dog.
Pane abbrustolito e würstel grigliati venivano preparati con rapidità senza dimenticare le porzioni giganti di patatine.
"Ok, faccio uno strappo alla regola e da domani ritorno a dieta", continuò a dire mentre si mangiava quei panini con gli occhi.
"Ma si Chris, ogni tanto fa bene fare un bello strappo alla regola", le disse Lis, ordinando i panini per tutti.
Rik e Thomas si occuparono delle bibite, mentre Rachel ed Ian furono incaricati di trovare un pezzo di prato libero per stenderci la coperta.
"Qui ti piace?", chiese a Rachel.
"Si andrà benissimo, siamo anche vicino all'albero. Una po' di tregua dal sole".
Ian aprì la coperta e posizionò i vari zaini prima di sedersi.
"Non dirmi che sei il perfetto gentiluomo di altri tempi", lo guardò di soppiatto Rachel.
"No? Non lo sono".
"Non credo", infilò lo sguardo nell'obiettivo e mise a fuoco un bellissimo volto.
"E chi credi che io sia, allora, signorina Saputella".
"Un perfetto libertino, che adocchia le sue prede, le consuma e poi le getta".
"Uuuh che mostro".
Il rumore della foto si materializzò tra di loro, ed una foto a due occhi neri venne scattata.
"Non un mostro ma sicuramente il tipo che non fa per me".
"Chi vuoi? Il principe azzurro?"
"Noi donne non vogliamo più il principe azzurro, va bene anche un irriverente, presuntuoso ragazzo muscoloso".
"Wwaw non so perché ma questi bei complimenti sono sicuramente per me. C'è un bel, ma alla fine il concetto quale è?".
Principe e no, l'importante è rivederlo a giornata conclusa girare per casa".
"Ok, recepito il messaggio, impegno duraturo", le precisò sedendosi davanti a lei e prendendole la macchina fotografica.

Guardò l'ultima foto, la sua.

"Be hai ragione su una cosa anzi su due".
"Quali?", mormorò avvicinando il viso al suo.
"Presuntuoso e muscoloso", scoppiò a ridere guardando il sorriso meraviglioso di quella splendida rossa.
"Hai degli occhi stupendi ed i tuoi capelli mi fanno girare la testa".
"Ah ci risiamo", il sorriso enorme.
"Lo dico sul serio questa volta", lo sguardo fisso su di lei.
Occhi negli occhi per un secondo e poi le labbra rosse di Rachel si avvinghiarono a quelle di Ian.

Nessun bacio dolce si era creato tra quelle labbra carnose e lucide, ma un vero e proprio bacio selvaggio.

Iniziato con le labbra ed approfondito con la lingua. Dolce ma allo stesso tempo di fuoco.
Si staccarono per riprendere fiato e leccandosi le labbra Rachel sorrise soddisfatta.
Ian sospirò ed ancora incredulo si passò una mano nei capelli.
"Beh che dire complimenti. Questo per cos'era?"
"Niente, ero curiosa di sapere una cosa".
"Ah si? Soddisfatta?"
"Parecchio".
"E se adesso divento io curioso su una cosa?", si distese vicino a lei.
"Sicuramente rimarrai con questa curiosità!", gli rispose sorridendo.

Prese la macchina fotografica ed alzando il braccio, inquadrò i loro due sorrisi e scattò un'altra fotografia.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora