Alice lasciò lo scatolone vicino alla porta d'ingresso e salendo le scale raggiunse il bagno della sua camera, versando prima un po' di crocchette nella ciotola di Leo, il vero padrone di casa.
"Insolente e strafottente", disse aprendo la porta del bagno ed accendendo la luce.
Tornò in camera da letto e lanciò una paperina nella cabina armadio. Poco dopo la raggiunse anche l'altra."Arrogante e presuntuoso".
Ritornò in bagno ed aprì l'acqua della doccia.
Si sfilò la canotta che raggiunse, con una perfetta parabola, il cestino della biancheria sporca; a seguire vennero lanciati i pantaloncini e l'intimo.Si guardò allo specchio e sgranò gli occhi per via del colore blu nei capelli e del baffo di cioccolato.
"Grrrrrrrr", gridò contro lo specchio roteando gli occhi di ghiaccio.
"Dimmelo che sei tu Mary Margaret!"Quel sorriso beffardo gli ritornò in mente, materializzandosi davanti agli occhi.
"Irriverente e scortese! Altro che sorrido miele".
Sbuffò ancora un po' entrando nella doccia.***
Qualche metro più in là, Jamie si stava ambientando nella sua nuova casa.
Non avrebbe avuto tanti ospiti per pranzo, così spostò il tavolo contro il muro sistemando il suo pc con schermo integrato. Stampante, fax e postazione internet collegati.
Non avrebbe lavorato, ma dato comunque una supervisione alla sua azienda, certamente.Soddisfatto, prese la borsa frigo e la svuotò sistemando il tutto con estremo ordine. Anche la scatola con lo stretto necessario venne svuotata negli armadietti. Tutto era immacolato e nuovo. Forse quella cucina non era mai stata usata, forse le lenzuola del letto erano state appena messe.
Prese una corona ed uscì in giardino. Meglio ancora di quello che credeva. Davanti a lui il giardino era curato e la siepe disegnata al millimetro. Il cancelletto era chiuso ma si vedeva la stradina di sabbia.
Si sdraiò sullo sdraio sistemato lì ad arte e contemplò il cielo stellato.Paradiso, quello era il paradiso.
Bevve un sorso di birra mentre il miagolio di un gattino bianco lo distrò dai suoi pensieri. Con un salto agile arrivò vicino allo sdraio e camminando guardingo si strusciò sulla gamba del giovane uomo.
"Ciao bel gattino" disse abbassando le dita per accarezzargli il muso. L'invito fu ben accettato ed il gattino continuò a prendersi le coccole sedendosi davanti a lui.
Jamie prese la medaglietta e lesse il nome."Leopold! Bel nome gattino. Fammi vedere chi è il tuo padrone".
Girò il ciondolo e lesse, "Alice Helena Lawrence. Bene bene, allora Leopold, siamo vicini di casa".
Il gattino si fece ancora accarezzare un po' e poi qualcosa attirò la sua attenzione, scappando via.Jamie si rilassò sullo sdraio, portandosi alle labbra la bottiglia. "Alice Helena Lawrence".
Scoppiò a ridere, "che ragazzina buffa e permalosa".***
Il rumore dell'impatto tra le scarpe da ginnastica e l'asfalto era secco e deciso. Il respiro era regolare anche se amplificato. Le note della canzone forti e calmanti come un balsamo sulla pelle irritata.
Lis stava correndo respirando a pieni polmoni l'odore dell'oceano. La notte precedente non era riuscita a dormire bene, causa sogni agitati. Doveva scaricare l'agitazione che si era impossessata del suo corpo ormai da ventiquattr'ore.
Anche se era presto, la città si era già svegliata. Ultimo metro, ultima corsa ed ecco la destinazione. Un delizioso tè caldo con tanto di ciambella.Con velocità supersonica si precipitò dentro la caffetteria, togliendosi gli auricolari bianchi.
Con un bel sorriso salutò Lucy, "buongiorno!"
Si aprì la zip della felpa leggera, infilando il lungo filo bianco degli auricolari nella tasca.
"Lis, buongiorno a te, tesoro", uno sguardo stupito si manifestò sul viso della zia.
"Ma come mai qui, così presto e per giunta correndo?", posò la brocca con il caffè caldo sul bancone e guardando verso la porta della cucina urlò, "Marc le ciambelle".
Alice fece spallucce "mi tengo in forma!" pronunciò sorridendo, ma Lucy non ci credette e cercò la spiegazione guardandola bene nei profondo occhi azzurri.Tutto questo perché non era proprio da lei alzarsi presto e correre.
"Allora Lis, dopo questa corsa ci vuole un po' di zucchero, non credi?", mormorò la zia avvicinandosi al bollitore.
"Vuoi il solito tè alla pesca?"
"Si, grazie", replicò stiracchiandosi le braccia e sedendosi sullo sgabello posizionato lì vicino."Allora, hai iniziato a dare il colore alle pareti?", le chiese posizionandole il bicchierone lì davanti mentre Marc, con il suo solito sorriso, le fece apparire davanti agli occhi un piattone pieno di ciambelle zuccherate su un'alzatina da torta, con tanto di coperchio trasparente.
"Sì, ieri pomeriggio e non sai che cosa mi è successo! Una tragedia! Sai quel ragazzo di ieri, del tè bollente sul petto, quell'arrogante, presuntuoso e sbruffone?".
Guardò Lucy negli occhi verdi incuriositi all'ennesima potenza.
"Ah sì come dimenticare, il ragazzo sorriso-miele".
"Sorriso miele proprio no, però è lui", disse e con i luccichini negli occhi prese una ciambella mentre la zia stava scoppiando a ridere.
"Si, si, ridi ridi" stava per gustare la ciambella quando le squillò il cellulare.Una voce stridula colpì il suo orecchio.
"Lis, diavolo di un'amica che non sei altro! Ma non si dice niente? Volevi tenertelo nascosto tutto per te?""E ciao Chris anche a te. Di chi stiamo parlando?", chiese alzando un sopracciglio.
"Ma come di chi? Di lui! Dove sei adesso?"
"Chris calmati, sembri una gallina isterica! Sono da Lucy, sto facendo colazione!" Morsicò la ciambella riempiendosi di zucchero.
"Certo, la colazione ti avevo portato io questa mattina e l'ho visto".
"Ma scusa visto chi?"
"Ma come chi, mi prendi pure per il culo? Mettimi in viva voce subito con Lucy".Alice si guardò in giro, non c'era ancora nessuno nella caffetteria, così azionò il viva voce.
"Eccoci, Lucy ti può sentire adesso", precisò sorseggiando il tè caldo, ma era troppo bollente. Decise di addentare di nuovo la ciambella.
"Lucy ma lo sai che quell'ingrata di una migliore amica, ripeto migliore amica, perché Lis è la mia migliore amica o forse alla luce di quello che è successo, non è più così".
A quelle parole la migliore amica ingrata iniziò a protestare con un boccone di ciambella in bocca.
"Guarda che sei la mia migliora amica dalla terza media Chris e continuo a non capire questo isterismo di prima mattina! Hai il ciclo?"La porta della caffetteria si aprì mentre Chris, presa dall'isterismo più totale, gridò indispettita al telefono "Non ho il cicloooooo. Sono infuriata perché ti scopi un figo da paura e non dici proprio niente. L'ho visto uscire con la macchina dal cancello di casa tua, meno di quindici minuti fa, e mi ha detto che tu eri uscita presto e non sapeva dove fossi e sorrideva".
A quelle parole Lis capì finalmente l'equivoco e stava per chiarire quando nel silenzio del locale sentì un colpo finto di tosse e vide gli occhi sgranati di Lucy davanti a sé.
In una frazione di secondo si accorse di un uomo a fianco a lei e con la coda dell'occhio vide di nuovo quel sorriso insolente appoggiarsi con i gomiti e le braccia sul bancone, posizionandosi verso di lei.I suoi penetranti occhi neri divertiti la guardavano cercando di trattenere una grossa risata.
Alice sentì le guance infiammarsi, il corpo surriscaldarsi ed il respiro spezzarsi. Il cuore batteva all'impazzata mentre il cervello cercava una via di fuga inesistente e sapeva già che quella sarebbe stata la figura di merda più colossale che avesse mai provato. O forse non ancora.
Chris da parte sua, interpretando male il silenzio, e prendendola a questo punto come un'offesa personale, rincarò la dose.
"Sono proprio offesa! Sorvoliamo sul fatto che ti scopi un figo allucinante, va bè gli ormoni sono ormoni e Dio solo lo sa da quanto che non ti fai sbattere, ma almeno il giorno dopo chiama la tua migliore amica, raccontale tutti i dettagli piccanti e dimmi almeno il suo nome! Dio santo Lis, sei proprio diventata così egoista?"
Eccola la figura di merda colossale.Alice potè solo chiudere gli occhi e morire di vergogna. "Allora?! Il suo nomeeee?"
Chris non sentì mai la risposta uscire dalle labbra della sua amica, ma da una calda voce e sensuale.
"Per questo ti posso aiutare io. Mi chiamo Jamie Nicolas Sommers e sono il nuovo inquilino di casa Lawrence mentre per i dettagli piccanti ci penserà Lis a raccontarteli", concluse ridendo guardando la giovane ragazza seduta lì a fianco sbiancare completamente, sotto lo sguardo incredulo e divertito della sua zia adottiva.
Si avvicinò ancora a lei e parlandole nell'orecchio concluse "Lis, sei di nuovo sporca vicino al labbro, ma questa volta è zucchero e non cioccolato".
Spazio Autrice
Chris, Chris, Chris! Una migliore amica unica nel suo genere! Ne avete una così anche voi? 😂😂❤️❤️😂💋💋💋
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Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa)
Romansa.."Sono proprio offesa! Sorvoliamo sul fatto che ti scopi un figo allucinante, va bè gli ormoni sono ormoni e Dio solo lo sa da quanto che non ti fai sbattere, ma almeno il giorno dopo chiama la tua migliore amica, raccontale tutti i dettagli piccan...