Scusami

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"Ciao", mormorò con un po' di timore nella voce, entrando in casa con buste e bustine.
"Ciao", rispose seduto sul divano con il broncio, continuando a guardare la partita.

Risentire la sua voce e rivedere i suoi occhi di ghiaccio era un piacere per lo spirito come per la propria carne.

La dea tentatrice si spostò per la stanza spargendo nell'aria il suo profumo.
La fragranza Acqua di Gioia raggiunse le sue narici ed involontariamente si ritrovò a sniffare la sua dose quotidiana.

Dio quando le era mancata e quanto in quel momento avrebbe voluto prenderla fra le braccia.
Strinse forte fra le mani il cuscino di stoffa, obbligandosi ad non alzarsi.

Era offeso.

Si sentiva oltraggiato per essere stato abbandonato così su due piedi.
E come si era defilata con Chris, ora era ritornata sempre bella e sensuale. Il vestito era lo stesso di ieri sera ma le calze, nere velate, no.

Al posto della riga spessa di raso nero c'era lo stesso una riga, ma Tortora.
Si era sicuramente cambiata l'intimo ma volutamente tenuto il vestito ed il tacco alto.

Con lo sguardo basso ed il sorriso imbarazzato iniziò a preparare la tavola sull'isola bianca, in silenzio.
Appoggiò delicatamente i piatti, piegando meticolosamente due tovaglioli di stoffa bianca. Su di essi, in maniera impeccabile, vennero depositate le posate.

Prese due calici di vetro dall'antina vicino alla colonna del forno ed alzandosi ulteriormente sui tacchi alti, i suoi lunghi boccoli corvini danzarono davanti ai suoi occhi.

Con il cuore stracolmo di desiderio ma allo stesso di rabbia nei suoi confronti, si ritrovò a respirare pesantemente.
Voleva prenderla subito, affondare la carne nella sua, fino a quando non avesse sentito le sue urla di piacere.

Ingoiò la saliva e cercando di regolarizzare il respiro, decise di non cedere e di punirla con la sua stessa moneta.

Non l'avrebbe trattata male, figurati, come poteva. Lui dipendeva totalmente da Lis ormai, ma voleva farle provare la sua stessa sofferenza.

Una notte ed un giorno intero, completamente ignorato.

Lis da parte sua si sentiva tremendamente in colpa. Era scappata come una codarda, ritrovandosi in una bolla di sapone.
Tutto intorno a lei era diventato sfocato, velato da quel velo trasparente ma allo stesso tempo colorato. Dipendeva tutto da che parte voleva posare lo sguardo.

E stando lontana da lui, aveva proprio capito, dove voleva posare i suoi occhi.

Su di lui.

Con il cuore pieno di disagio e l'animo diviso fra la speranza ed il timore, posò i suoi occhi sul suo corpo, contemplando lentamente quel capolavoro.
Sentiva il cuore battere in maniera anomala: un battito quasi inesistente e quello subito dopo così forte da sbattere contro le ossa.

Solo lui riusciva a farle provare forti sentimenti e peccaminose sensazioni. Come in quel preciso momento: sentiva la voglia di lui fra la gambe ed era così forte che sicuramente era già bagnata lì sotto.

Sospirò così forte che attirò la sua attenzione incastrando i loro sguardi.
Non riuscì a resistere a quello sguardo così magnetico e penetrante. Era la prima volta che lo vedeva offeso, giustamente.
Aveva lo sguardo sostenuto e le labbra imbronciate.

Sexy e provocante come non mai. Una strana luce luccicava nel suo sguardo e Lis si sentì per la prima volta in balia del suo corpo e della sua anima; sicuramente tormentata.

Come lo era lei del resto: tormentata ed eccitata. Tormentata dal fatto di non sapere che cosa avrebbe fatto o come avrebbe reagito. Sarebbe rimasto offeso ancora per molto? Non le avrebbe rivolto la parola per quella sera?
Eccitata, completamente bagnata e calda grazie solo alla sua stessa presenza.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora