Sensations

9.5K 456 24
                                    

"Non sai che cosa ti potrei fare ma ho una cosa da mostrarti".

Le prese la mano e portandola vicino all'isola della cucina, posò la lampada sul ripiano e prese un nastro spesso di seta nera.
Notando l'aria interrogativa di Lis, sorrise e sfidandola negli occhi, le disse, "ti copro gli occhi per non rovinarti la sorpresa".

Respiro affannato ed estremo piacere scoppiarono nel suo petto ed ingoiando la saliva annuì.
Le mani calde di Jamie la fecero voltare e legarono quel nastro nero intorno al viso.
Lis sentiva il suo respiro irregolare contro i capelli ed il contatto rovente sulla sua pelle, sfiorata.

La voce calda e sensuale si riprodusse vicino all'orecchio, "Ti fidi di me?"
"Sì", mormorò come unica risposta.

Le labbra irriverenti di Jamie rimasero vicino al suo collo e con lentezza estrema lasciò piccoli baci a stampo, fino al lobo dell'orecchio, che succhiò sensualmente.

"Non pensavo che una cosa così innocente come bendarti per farti assaporare appieno la sorpresa, potesse avere un risvolto così sensuale ed eccitante tanto che sto facendo fatica a controllarmi".
Con quelle parole sulla lingua avvolse quel corpo bendato tra le braccia facendole sentire la sua voglia sul suo ventre.
"Capisci cosa intendo vero?"
"Sì, anch'io sento le tue stesse sensazioni, vivo le tue stesse emozioni".

Diamine, Lis stava morendo di voglia, una voglia micidiale di lui.
Sentì di nuovo le labbra vogliose di quell'uomo, dalla bellezza ultraterrena,
giocare con le sue.

"Così mi uccidi Jamie".
"Ok Lis scusa, cerco di controllarmi ma è difficile non baciarti".

Le prese la mano e sospirando le posò l'altra sul fianco per guidarla meglio.
"Ok, adesso usciamo sul patio, tienti a me e vedrai che non ti farò cadere.
"Anche perché se no ti uccido!"
"Tranquilla tanto abbiamo un medico in casa!", le rispose scoppiando a ridere.
"Non è per niente divertente", stava protestando Lis quando sentì il pavimento di legno del patio. Invece di continuare verso il giardino, Jamie, indirizzò la sua camminata verso l'angolo più lontano del giardino.
Verso la grande quercia con i lunghi rami.

"Ci siamo quasi", ed infatti si fermano in mezzo al patio esterno.
L'aria salmastra riempiva l'atmosfera ma anche un altro profumo giocava con la brezza estiva. A parte quello potente e selvaggio di Jamie sentiva una fragranza delicata. Vaniglia.

Il rumore delle onde era in sottofondo insieme a quello dei gabbiani in lontananza.
"Sei pronta?"
"Sì".

Due mani tremanti sciolsero il nodo del nastro e le palpebre di Lis si poterono aprire, ammirando uno spettacolo mai visto in tutta la sua vita.

La grande quercia si stagliava contro il cielo scuro della notte, con mille piccole luci di un caldo giallo. Lo stesso calore veniva ricreato dai giochi di luce delle candele, abilmente posizionate nelle lanterne, che circondavano un tavolo con due poltroncine.
Un tavolo apparecchiato per due persone.
Un enorme vassoio, con un coperchio d'acciaio, era disposto in mezzo a calici di vetro, mentre due bottiglie giacevano comodamente in un ampolla di ghiaccio.

Jamie posizionò la lanterna di Lis sul tavolo ed ammirando il luccichio dei suoi occhi, capì che tutto quello che vide, raggiunse dritto il suo cuore.
"È meraviglioso Jamie", si tappò la bocca con le dita mentre sentiva delle lacrime pungerle gli occhi.
"Hai fatto tutto questo per me?", cercò di dire senza piangere.
"Sì, piccola mia. Tutto per te".

Lis non resistette e gli si buttò al collo baciando quell'uomo meraviglioso.
"Grazie Jamie, grazie io non so che cosa dire".
"Mmh vediamo", cominciò abbracciandola forte, "puoi sempre dirmi che sono adorabile, irresistibile e bello da morire!"
"Che sciocco che sei!"
"Ma come, mi hai chiesto tu!", scoppiò a ridere e prendendola in braccio girò su se stesso, facendola girare in aria.

Lis si sentì libera e leggera, si sentiva felice come se potesse prendere una stella con le mani se solo avesse voluto.
Sorrise e rise, di cuore.
Una semplice risata che alleviava ogni tumulto, ogni pensiero timoroso.

"Irresistibile arrogante, mettimi giù", le intimò Lis che iniziava ad avere i capogiri, "o perderò completamente la testa".
"Per quello ci penserò io dopo", le rispose mettendola giù, "ora si mangia".

Accompagnò Lis alla sua poltrona porgendole la rosa comprata apposta per lei. Tirò fuori la bottiglia di vino bianco dal ghiaccio e riempì i calici.
Tolse il vassoio d'acciaio e posò il nastro di sera nera.
"Per te Lis, la tua cena preferita!"

La ragazza guardò quelle piccole perfezioni, disposte abilmente su quell'enorme vassoio e poi guardò con la bocca e la faccia da pesce lesso, quell'uomo pieno di premure.

"So che è il tuo cibo preferito così ho pensato di comprarlo, anche se non ho cucinato io".

Davanti agli occhi di Lis sushi e sashimi di tutti i gusti, facevano bella mostra di sè.
"Non ho parole, grazie".
"Bene allora iniziamo", esordì porgendole bacchette e salsa di soia.
Brindarono incominciando ufficialmente la serata.

"Mmh è tutto così buono, così perfetto Jamie", assaporò una California roll. "Stai attento, una donna si potrebbe abituare a tutte queste attenzioni".
Un sorriso miele la guardò ammirando quella bellezza.

"Per te Lis rifarei questo ed altro", disse notando il rossore delle sue guance.
"Mi sento come una principessa, mai nessuno aveva fatto qualcosa del genere per me".
"Perché non avevi ancora incontrato me, ma voglio confessarti una cosa".
Ingoiò un po' di coraggio liquido frizzante.

"Non ho mai fatto tutto questo per nessun'altra ragazza Lis. Mai", le confessò a cuore aperto.

"Ho sempre solo giocato con le donne, tenendomi ben al sicuro, tenendomi a distanza da loro e da tutto, perché non mi sono mai voluto aprire con nessuno. Il risultato è che uscivo con donne come Daphne".

Bevve un altro sorso e guardò il mare cercando di mettere insieme i pensieri incasinanti che aveva nella sua testa.
Si sentì toccare una mano, Lis lo stava incoraggiando a proseguire.

"Non ho mai avuto una ragazza ufficiale, una storia seria, un impegno da mantenere con responsabilità", la riguardò negli occhi.
"Non ho avuto un padre, non ho mai conosciuto l'amore di due genitori, non ho mai visto un uomo amare infinitamente una donna. Mio padre, per quello che ricordo, picchiava solo mia madre".

"Mi dispiace Jamie", lo strinse forte.

"Se dicessi ai miei fratelli che voglio impegnarmi seriamente in una relazione con una donna, mi prenderebbero per pazzo ma è così Lis, voglio impegnarmi seriamente con te e lo so che ci saranno delle giornate no, per via della vita e magari del mio carattere ma ti prego di aver pazienza con me e di insegnarmi".

Si alzò dalla sedia ed andando vicino a lei la prese per mano e stringendola forte iniziarono a ballare mentre Jamie canticchiava una canzone.

I'm only one call away
I'll be there to save the day
Superman got nothing on me
I'm only one call away

Come along with me and don't be scared
I just wanna set you free
Come on, come on, come on
You and me can make it anywhere
For now, we can stay here for a while, ay
'Cause you know, I just wanna see you smile

Scoppiarono a ridere insieme, "siamo entrambi stonati", disse Lis poco prima di pestargli un piede con i tacchi.
Vide l'espressione di dolore manifestarsi sul volto di Jamie e mortificata si scusò.
"Non sono una brava ballerina".
"Per fortuna non lo sono solo io quello maldestro e stonato ma quello che voglio dirti Lis è che veramente Superman non è niente paragonato a me e farò qualsiasi cosa per renderti felice".

Si guardarono negli occhi caldi ed emozionati.
"Lo so che per il momento il mio ufficio, il mio lavoro è a Columbia ma troveremo una soluzione, lo giuro".
Appoggiò la fronte sulla sua e con il cuore in gola aspettava di sapere il verdetto come se fosse un condannato, in balia di entrare o meno nel braccio della morte.

Un'unica parola avrebbe cambiato le sorti della sua vita.


Spazio Autrice
La propria vita, il proprio lavoro o l'amore della vostra vita?
Avete mai dovuto scegliere?

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora