Dolcetto o...

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Buon venerdì  amici ed amiche mie! Vi lovvo sempre di più! 🌹🌹

Ecco a te dolcezza! Un bel dolcetto liquido di Halloween", precisò un Ramon sorridente, travestito da Jocker.

Il cappello viola scuro era in tinta con la cravatta che metteva in risalto la camicia ed il completo, elegante, verde scuro.

Era davvero un bell'uomo e con lui al suo fianco, Tony, era un'altra persona. Il suo viso ed i suoi occhioni, riflettevano la sua felicità e di questo Mya ne era felice.

Riposò lo sguardo preoccupato sul bicchiere rosa mentre prendeva il cocktail fra le mani.
La sua espressione rispecchiava totalmente la sua paura; quella di venir drogata di nuovo.

"Tranquilla Mya non c'è niente di anomalo nel tuo drink. Ti puoi fidare!"
"Detto da Jocker non è proprio rassicurante", lo rimbeccò scatenando l'ilarità del gruppo.

Il sorriso tenero del barman, rosso e bianco dipinto sul bel viso, metteva comunque soggezione. Si concentrò su una bambolina vodoo che stava già scegliendo la sua nuova preda. 

Dopo una veloce perlustrazione del salone riuscì a far uscire dalla bocca il suo più grande macigno.
"E se è riuscito a recuperare un invito?"
"Sicuramente non ha trovato un biglietto", le rispose puntando gli occhi su un medico ricoperto di sangue finto.

Mya osservò con occhio clinico un lupo mannaro e uno vampiro; avevano la maschera che copriva il loro viso ma dal corpo si capiva che non potevano essere il suo eventuale cavaliere.

La mano di Mya si arpionò al braccio della sua migliore amica mentre un crampo allo stomaco le travolse il
corpo.

"Ho la sensazione che qualcuno mi stia fissando", pronunciò con i brividi lungo la schiena.
"Tesoro, sei una figa allucinante, con tanto di reggiseno scozzese e auto reggenti in bella vista", precisò ridendo, "Avrai più di un paio di occhi puntati addosso".

"Tiffy ti prego, non lasciarmi da sola con lui".
"Mya sono più che sicura che saprai gestire la situazione".

Parole tanto semplici quanto impossibili da crederci. Si morse il labbro inferiore poco convinta.
"Ho sbagliato tutto, non dovevo accettare il suo appuntamento".
"Perché? É un bel ragazzo".
"Sì, certo ma non mi piace in quel senso".
"Non gli stai dando neanche una possibilità!"
"E se mi bacia?", mormorò notando una chioma castana, riccia.
Il bianco del viso ed il rosso della felpa le ricordava Erre, il protagonista del film ..
"E se ti bacia, tu bacialo".
"Non voglio baciarlo Tiffany!", replicò velocemente con il cuore a mille, distogliendo velocemente lo sguardo dal suo cavaliere.

"Cazzo Tiffy, è qui", disse in un soffio agitato.
"Allora facciamo così", iniziò a dire mentre prendeva un lecca lecca gigante da una zucca finta, "tu mettiti in bocca questo, e non toglierlo per nessun motivo".

"Ricevuto", confermò una studentessa di Harvard con un lecca lecca gigante in bocca ed un unico pensiero nella testa, mentre Jousha la raggiungeva: ti odio Thomas Jeremy Sommers.

***

Davanti ad un Manhattan avvolto dall'oscurità più totale, squarciato solo da mille e più lumini, Thomas Jeremy Sommers, tirò un sospiro di sollievo; forse.

Non era ancora entrato, non aveva ancora incontrato la sua mocciosa e non aveva ancora visto il suo migliore amico, all'opera.

Si era dovuto comprare il vestito per imbrattarlo di sangue e aveva pagato duecento dollari, per uno stupido biglietto.

Il ragazzo vestito da zombie gli aveva anche riso in faccia per il costume che aveva scelto e in quel preciso si era sentito ridicolo.
"Stai zitto o ti uccido", gli aveva risposto impersonando il suo costume ma il ragazzino non aveva colto la sfumatura nella battuta.

"Cazzo", brontolò pensando che nessuno, a parte lei, avrebbe capito il suo travestimento. In ogni caso avrebbe ottenuto la sua attenzione, e forse molto di più, anche se i pantaloni attillati beige, gli davano fastidio. Il suo pene veniva completamente stritolato e soffocato.

Inspirò profondamente ed entrò nella tana del lupo. Più di uno sguardo perplesso si posò su di lui.

Il locale, per quella sera era stato completamente trasformato. Candele, lanterne ed un'immensità di drappi neri erano stati disseminati per tutto il locale. L'odore della cera era potente e si mischiava al fumo scenografico utilizzato per creare l'effetto della nebbia.

Molti sguardi, soprattutto quelli femminili si posarono su di lui al suo passaggio.
Sicuramente era l'unico vestito in quel modo e sicuramente avrebbe fatto colpo.
Lo capiva dagli sguardi a cuoricino che riceveva o dalle mascelle che si spalancavano quando i suoi occhi si soffermavano un secondo in più sulla ragazza in questione.

Thomas stava cercando di trovare, in quei travestimenti la sua mocciosa insolente.
"Ti troverò Mya", borbottò avvicinandosi ad una colonna di marmo.

La tenda di velluto ed il drappo nero gli fornivano un ottimo nascondiglio.

Perlustrò tutta la pista da ballo riconoscendo una bambolina vodoo scatenata, bionda, ed un Jack lo squartatore seduto al bancone che rideva con Jocker.

"La squadra è  al completo", commentò mentre notava una chioma castana, muoversi a tempo di musica su una striminzita divisa da studentessa.

"Eccola", mormorò con le note di Sky nelle orecchie.
I suoi occhi si persero fra le sfumature castane dei lunghi capelli mossi, la camicetta bianca aperta che lasciava vedere il reggiseno abbinato e tutto il ben di Dio che vi era dentro. La gonna era davvero corta lasciando in bella vista il bordo di pizzo delle autoreggenti. Le scarpe rosse con il cinturino erano la ciliegina sulla torta e lui l'avrebbe assaporato veramente il suo dolce nascosto.

Thomas sentì l'eccitazione iniziare a scorrere nelle vene mentre si rendeva conto che i sogni non rendevano giustizia alla sua bellezza.
I grandi occhi verdi erano luminosi e profondi mentre le sue labbra erano di un rosa più scuro del solito, quasi effetto nude. In ogni caso erano lucide e stavano giocando con una pallina di caramella gigante.

Una mano si posò sul suo fianco destro e quella mano apparteneva ad uno sfigato, quasi travestito da zombie.
Poteva riconoscere quella felpa rossa ovunque; Jousha.

Il suo cuore subì tutto l'effetto che quel piccolo ed innocente gesto poteva significare: la possessione.

Il sangue rosso iniziò a ribollire nelle vene mentre notava l'imbarazzo crescente sul bel viso arrogante.
Thomas cercò di valutare il tipo di imbarazzo e se le attenzioni di Jousha erano gradite.

Da come stava appiccicata al suo amico di sicuro Mya non aveva intenzione di assecondare le sue attenzioni.

Un sorriso beffardo si materializzò sul viso di Thomas ma il senso di ingiustizia rimbombava lo stesso forte e tremendo nel suo petto; doveva esserci lui in quel momento, al suo fianco.

Doveva mettere lui la sua mano sul suo fianco sensuale e dovevano essere le sue labbra quelle che le stavano sussurrando, in quel preciso momento, qualcosa di divertente.

Il sorriso di Mya si materializzò sulle sue labbra mentre rigirava nella bocca il lecca lecca.
Una piccola arma zuccherata a doppio taglio: un accessorio per istigare il suo cavaliere o per impedirne un contatto?

Di sicuro per piccolo impasto di zucchero e fragola stava mandando in iperventilazione il suo pene.

Osservò ancora un secondo il suo migliore amico mentre cercava, inutilmente di trascinarla in pista.

Era ora di agire prima che Jousha si fosse spinto oltre; in fondo Mya era la sua mocciosa arrogante.

"Sei solo mia".

Spazio autrice
😱😱😱😱😱❤️❤️❤️😁😁😍😍😍 battito del cuore a mille!

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora