"La situazione è questa: la paziente si sta svegliando dal coma farmacologico", esordì il dottor Jonathan, camice bianco immacolato e rolex al polso.
"Non possiamo prevedere le conseguenze di un trauma cranico con edema celebrale".
"Quindi dottore?", intervenne Lucy con il battito a mille.
Tutti sapevano il significato di quelle precise parole ma nessuno osava dirle a voce alta e neanche il dottore."Quindi dobbiamo aspettare e vedere", disse sospirando controllando la cartella clinica. "In ogni caso in questa fase è molto importante il contributo dei familiari ma altrettanto importante è seguire determinate regole", precisò guardando con sguardo incisivo Jamie.
L'infermiera Stacy lo aveva aggiornato, costantemente, sui suoi attimi di ribellione.Diversi occhi si posarono su Jamie, da quelli verdi di Lucy a quelli azzurri di Thomas, passando per tutti gli altri componenti del gruppo.
Jamie rispose con il suo solito sorriso irriverente. Non si sarebbe scusato per aver ottenuto quei sacri cinque minuti di vetro, con la sua Lis.Ed ora, si muoveva. Il suo corpo si muoveva, le sue labbra si muovevano e le sue delicate lunghe dita si muovevano.
Presto si sarebbe di nuovo mossa sotto il suo corpo, avrebbe di nuovo gridato il suo nome al raggiungimento del suo piacere."Jamie", gli diede un colpo alle costole Thomas, "fai almeno finta di ascoltare che poi ti faccio il riassunto".
"Il soggetto non deve essere stimolato nè troppo nè in modo spiacevole; utilizzate un tono di voce pacato e scandite bene le parole; toccate la dottoressa Lawrence molto delicatamente", l'occhio ricadde di nuovo sul fidanzato.
Jamie smise di ridere ed iniziava ad alterarsi. Ma per chi mi ha preso? Per un mostro?"Vanno evitati continui ed insistenti stimoli, per non creare assuefazioni ad essi; televisione ed musica vanno bene ma limitati nella somministrazioni. Potete farle ascoltare le sue canzoni preferite".
I suoi occhi marroni, circondati dagli eleganti occhiali trasparenti si staccarono dalla cartellina e si posarono sui presenti.
"Per sapere altro dobbiamo aspettare i tempi della paziente", disse congedandosi.Il gruppo si sciolse e si affacciò alla finestra della camera riservata a Lis. Le veneziane erano aperte e lei era lì. Tutti gli sguardi erano concentrati su di lei.
Ian era felice perché finalmente aveva rivisto suo fratello sorridere. Jamie sorrideva di nuovo, stava ritornando di nuovo lui. Con il suo carattere irriverente, con il suo sorriso sulle labbra. Questo lo rendeva felice.
Agosto si era trascinato insieme a loro ed era arrivato come una lenta tartaruga. Ian decise così di chiudere l'agenzia per tutto il mese e venire giù a Charleston. Mai decisione fu più felice per tutti. Per Ian, così aveva la spalla di suo fratello, per Rachel, così aveva il suo Mister Sorriso tutto per sè.
A proposito di Rachel pensò guardando la rossa a fianco a lui. Aprì la mano e catturò la sua. Un sorriso comparve su quel bel viso poco prima di nasconderlo contro il suo petto.
La strinse forte a sè, desiderando che quel contatto non finisse mai.Guardò suo fratello chinato sul letto di Lis, attraverso il vetro.
Le stringeva la mano e la guardava come si può guardare solo l'amore della propria vita.
In quel momento Ian si sentì fortunato a poter stringere Rachel tra le sue grandi braccia."Qui è tutto sotto controllo, ti va di fare un giro? Non ho ancora visitato questa cittadina, per bene", le domandò speranzoso.
"Molto volentieri", gli rispose stringendolo forte. Adorava il suo profumo di buono.
"Ok, aspetta", le baciò i capelli mentre entrava nella stanza a sentire come gestire i turni.
"Ci resto io qui con lei", mormorò Jamie seguito da Chris.
Jamie non si sarebbe staccato da lei neanche sotto minaccia.
Il gruppo si salutò con la promessa di avvisare immediatamente per ogni miglioramento.***
Il centro storico di Charleston era invaso da turisti e negozietti. La serenità ed il ritmo lento, regalato solo dal mese di agosto, era nell'aria. Si respirava, si godeva a pieno.
"Così hai chiuso l'agenzia?", gli chiese Rachel guardandolo di sottecchi. Il pantalone beige e la camicia azzurra facevano risaltare l'abbronzatura naturale del corpo ed i scuri capelli.
"Si, ad agosto si ferma tutto per noi agenti immobiliari. Dai clienti ai collaboratori, come il notaio o le banche", le sorrise infilando le mani in tasca.
"Così ho deciso, casualmente, di fare un po' di vacanze qui!", disse lanciandole un'occhiata veloce con il cuore altalenante."Mmh, proprio causalmente?", lo rimbeccò di rimando cercando di trattenere un sorriso di pura estasi. I grandi occhi marroni era circondati da lunghe ciglia nere ed erano belli e magnetici.
"Si, si", dicevano quelle labbra rosse in tono scherzoso, "casualmente".Lo guardò negli occhi e venne completamene ipnotizzata da tutto il suo essere. Si sentiva un piccolo girasole in balia del sole caldo. Non poteva non seguirlo, non poteva non adorarlo.
Non gli avrebbe dato comunque la soddisfazione di cedere, dato che il Mister Sorriso era solo lì, per puro caso.
No, doveva sentirlo con le sue orecchie che era scappato da Columbia anche per lei.E mentre Ian si stava avvicinando sorridendo, pensando già ad un gustoso bacio, Rachel si spostò leggermente finendo con il nasino attaccato alla vetrina di un bistrò che vendeva qualsiasi tipo di caramelle.
"Quale vorresti mangiare", le chiese Ian curioso, senza staccarle gli occhi di dosso. I raggi del sole erano caldi ed accentuavano di più il rosso dei suoi capelli. Prese un sacchettino bianco e guardò quel folletto rosso.
"Adoro quelle morbide al mirtillo e lampone, poi quelle alla fragola, i mashmallow e quelle a gusto caramello, da succhiare", elencò Rachel eccitata come una bambina.
Ian non riuscì a trattenere una risata felice. Era felice di essere lì con lei.
Rachel sentendosi punta da quella risata lo guardò e come per scusarsi gli disse, "ho bisogno di zuccheri, fa troppo caldo!"
"Per questo posso compensare io se vuoi", le mormorò sfiorandole l'orecchio, iniziando ad infilare le caramelle nella paletta.Brividi eccitanti avvolsero il suo corpo mentre le guance prendevano colore.
Si morse le labbra e trattenne con i denti la risposta a luci rosse che le era venuta in mente.
Per fortuna il signore delle caramelle la tolse da quell'imbarazzante impicciò parlando della qualità delle sue caramelle o del tempo caldo di quel pomeriggio.
Rachel non aveva capito bene perché tutte le sue energie erano concentrate solo su un paio di labbra, invitanti.Quando Ian le mise davanti agli occhi il sacchetto pieno era al settimo cielo perché aveva vicino a sè due belle porzioni di zucchero e lei adorava lo zucchero.
"Ecco il nuovo ufficio di mio fratello", disse dopo qualche metro, un Ian euforico.
Passeggiando tranquillamente con le caramelle in bocca si ritrovarono davanti all'ufficio che Jamie aveva affittato per iniziare a lavorare lì.
"Ma dai! Non lo sapevo", guardò dentro la vetrata mangiando un mashmallow, gigante.
"Ti piacerebbe vederlo?", le sorrise malizioso, con uno sguardo irresistibile.
"E come facciamo? È tutto chiuso?", gli chiese con curiosità.
"È facile. Con queste! ", esclamò facendo girare un mazzo di chiavi intorno al dito.
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Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa)
Romance.."Sono proprio offesa! Sorvoliamo sul fatto che ti scopi un figo allucinante, va bè gli ormoni sono ormoni e Dio solo lo sa da quanto che non ti fai sbattere, ma almeno il giorno dopo chiama la tua migliore amica, raccontale tutti i dettagli piccan...