Distrazioni

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I giorni, tutti in fila e tutti uguali, scorrevano veloci mentre il corpo e la mente di Mya venivano letteralmente distratti da mille e più pensieri.

La sua vita aveva ripreso il suo corso naturale anche se un certo ragazzo le aveva distrutto il suo perfetto equilibrio; Tiffany era rimasta fredda nei suoi confronti e di questo ne soffriva parecchio.

In fin dei conti aveva sempre e solo cercato di proteggerla da un'avventura finita, male, ancora prima di cominciare.
Questo lo sapeva, tutti lo sapevano ma la situazione non migliorava.

Tony cercava in tutti i modi di smorzare la tensione, ma invano.
Soffriva anche lui a vedere le sue due migliori amiche non parlare ma si sentiva impotente contando che tutto quel casino era successo anche un po' per colpa di Ramon.

"Mya concentrati per favore", disse una voce ferma e decisa.

Le palpebre dei grandi occhi da cerbiatto si chiusero portando oscurità nel suo mondo.

Iniziò a respirare lentamente come si dovrebbe fare sempre, respirare profondamente.
Utilizzare il nasino per assorbire tutto l'ossigeno che ci circonda, riempire completamente tutti i polmoni e poi espirare profondamente per eliminare l'anidride carbonica e tutte le negatività che si incastrano nella nostra anima.

Questo stava cercando di fare Mya, di ricordarsi di respirare a dovere eliminando tutte le sensazioni negative, tutti i pesi inutili che schiacciavano il suo cuore.

Non si stupì di scoprire che gran parte di quelle sensazioni negative appartenevano ad un solo proprietario: Thomas.

"Brava, così, libera la mente e concentrati solo sulla cosa più importante", replicò la voce inserendosi nella sua mente.

Il rumore della respirazione divenne più forte.
Le mani bagnate tenevano il suo corpo ancorato mentre l'acqua accarezzava la sua pelle.

Per un attimo riuscì a far svanire i suoi due fragelli: Tiffany e Thomas.
"Ci sei solo tu e la corda. Tutto il resto non conta".

"Ci sono solo io e la corda", mormorò fra sé cercando di immaginare un mare tranquillo, pieno di luce e la corda.
La corda con all'estremità una targhetta rossa. Una targhetta da strappare e conservare come premio.
Il ricordo di una battaglia, la sua più grande vittoria contro la sua più grande paura.

La soddisfazione che ne sarebbe derivata sarebbe stata la ricompensa più grande per tutta la fatica che stava facendo.

"Sei pronta Mya?" chiese la voce delicata di Louis.

La determinazione di Mya la fece ruggire come una leonessa ed il suo sì rimbombò per tutta la piscina olimpionica, vuota.

"Vai", ordinò il suo istruttore di nuoto facendo partire il cronometro.

Mya finì di rubare ossigeno e staccò velocemente le dita dal bordo bianco della piscina.

Come una statua, un corpo senza vita si lasciò andare lasciando che l'acqua azzurrina la avvolgesse totalmente.

Come sempre sentiva l'acqua penetrarle nelle orecchie per poi iniziare a giocare con i suoi capelli.

Doveva mantenere la concentrazione sulla corda e sulla targhetta rossa senza pensare ad altro, senza ricordare altro.

Iniziò a contare mentalmente sentendo il respiro modificarsi impercettibilmente.

La concentrazione non rimase ferma sul suo obiettivo ma venne distratta da quel sentimento bastardo che prendeva sempre il sopravvento; la paura.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora