Boyfriend

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"Muoviti Mya, lo sai benissimo che non hai scelta", tuonò Tony con la sua voce da soprano.

Tono che non rispecchiava per niente l'emozione che gli si poteva leggere sul bel viso.

Determinazione e amore.

Amore per una ragazza che era la sua anima gemella in tutto e per tutto, anche se non c'era un'attrazione fisica. Mya era una parte di lui e lo sarebbe stata per sempre.

Determinazione perché sapeva che quello era il suo sogno più grande. Lei era nata per vivere nell'acqua, di una piscina ormai, ma era pur sempre dell'acqua.
Si sarebbe sicuramente pentita per sempre, perché l'Acquatika era la sua casa.
Non avrebbe potuto far diversamente e lui, da buon amico qual era, l'avrebbe aiutata a superare questo ostacolo.

In qualsiasi modo.

"Tony", mormorò l'ostaggio, cercando di mantenere celere la respirazione mentre veniva trascinata davanti la porta della sua piscina privata. Privata perché in quel giorno i corsi non si erano svolti e, lei e Louis, avevano a disposizione l'intera piscina.

I polmoni avevano lavorato più del dovuto e non riusciva a parlare. In ogni caso le parole non sarebbero servite a niente. Tony aveva deciso e forse gli serviva solo questo: una guida. Una dolce costrizione contro i suoi timori.

"Dai che ci siamo", confermò spingendo la porta a vetri. Il silenzio li avvolse, come la semi-oscurità. Solo alcune luci erano accese, solo pochi rumori attutiti si udivano.

I loro passi rimbombavano sul palchetto dell'ingresso fino a raggiungere l'open space che ospitava le piscine più grandi.

Un Louis sorridente uscì dall'ufficio dedicato ai vari istruttori, immobilizzandola con gli occhi.

"Mya", mormorò cercando in lei, qualsiasi segno di un nuovo trauma subito. Quel segno, quel dispettoso sentimento che aveva di nuovo offuscato il suo cuore era lì, annegato nelle iridi verdi, pronto a balzare fuori per rovinare, annientare tutto il suo lavoro.

Uno sguardo restituito pieno di parole che non trovavano la forza di uscire dalla piccola bocca graziosa.

Tony rimase immobile ad assistere a quello scambio di parole non dette, di sguardi, di emozioni in netto contrasto.

Un silenzio carico di significato, un incontro scandito da battiti pesanti del cuore.

"Non ti lascio scappare", confessò l'istruttore alla sua allieva. "Non me lo perdonerei mai".

"Louis, io..."
"Ascolta, mi dispiace ma è stato solo un piccolo intoppo che a volte può succedere", continuò cercando di non farsi intenerire dallo sguardo frustrato.

"Vedila così, come un piccolo strappo nel corso del destino".
"Destino?", chiese perplessa.
"Forse era necessario quel salto per raggiungere un qualcosa già scritto fra le pagine del tuo libro".
"Sì, ma io", borbottò più confusa di prima e non riuscendo a collegare la parola destino al salto dal molo.

Poi due occhioni azzurri le ritornarono di nuovo in mente.

"Ora vai a metterti la muta, che ti aspetto in piscina".

"Mah", mormorò spostando lo sguardo da Louis a Tony. I loro sguardi non ammettevano repliche.

I suoi movimenti erano lenti e goffi mentre coprivano il corpo con questa seconda pelle.
La muta era stata indossata e ad ogni strato coperto, il petto si schiacciava sotto pesanti macigni.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora