In azione

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Dopo quel messaggio, l'agitazione di Jamie crebbe a livello esponenziale.
Ritornò da lei con un sorriso vero ma un po' malinconico e trascinandola dietro di sé, si precipitò nel suo nuovo ufficio.

La targhetta con il suo cognome splendeva sotto i raggi del sole, posizionata lì da un Ian venuto in suo soccorso. "Architetto Sommers", mormorò Lis leggendo quelle lettere incise, con un elegante carattere, su una lastra dorata.
Anche i fogli di giornale erano stati rimossi dalle vetrate ed i muri imbiancati, pronti per ricevere il colore desiderato.

Tra un'uscita e l'altra, con la sua Rachel, cercò di procedere veloce con l'ufficio di suo fratello e ci era riuscito.
Anche Thomas, con i suoi muscoli, fu molto utile nel trasloco dei mobili. Tutto spedito a Charleston prima del loro arrivo.

"Jamie, complimenti per il tuo nuovo lavoro. Sono contenta per te", esclamò vedendo la grande scrivania a destra ed un divano sulla sinistra.
Le scrivanie erano vuote, come parte delle librerie di legno bianco.
Ogni cosa era al suo posto come la fotocopiatrice o il boccione per l'acqua nell'angolo.

Ora l'ufficio era arredato ma mancava il tocco del suo padrone, il suo carattere.

"Mi devi aiutare Lis, dobbiamo scegliere i colori e dare un po' di carattere a questo posto. Vieni", le prese la mano e salirono le scale.

"Questo è il mio vero ufficio", esclamò mostrandole la stanza al secondo piano. La luce del giorno era più forte e dall'immensa vetrata si vedeva l'oceano.
"È meraviglioso, davvero".

Sulla grande scrivania, di vetro satinato, una bellissima lampada a forma di faro rossa e blu era pronta ad illuminare il lavoro del suo padrone.

Lis si perse nei suoi colori accesi, le righe orizzontali, definite.
Il foglio enorme, con un disegno relativo ad una nuova costruzione, era allineato al bordo del tavolo. La matite nere ed argentare, con il nome dell'azienda, erano perfettamente adagiate sul cofanetto, argentato, aperto.

Lis senza accorgersi, si avvicinò alla scrivania e con mani tremanti sfiorò il faro e le matite, elegantemente rifinite. Un Jamie agitato, come se fosse un ragazzino alla prima cotta, si avvicinò a lei. Posò le mani sulle spalle e parlandole nei capelli se le fece una semplice domanda.
"Ti ricordi di questa lampada?"

Lis che non si aspettava di sentirlo così vicino, ci mise un secondo in più a rispondere. Doveva prima ricordarsi come si faceva.
"Mi è familiare. È identica alla lampada che ho in salotto ", rispose sorridendo.
"È il tuo regalo per me, il regalo di benvenuto ed è proprio identica alla tua".

"Allora questa lampada è importante per te?", si girò verso il suo viso.
"Morto importante, è un tuo regalo ed è stato l'inizio di tutto", indicò l'ufficio.

"La seconda volta che ci siamo visti, poco dopo il tè bollente, avevi questa lampada e io ti dissi che era da cameretta".
"Allora non capisci niente in fatto di arredamento!", rispose facendo la finta offesa.

Jamie scoppiò a ridere, "le stesse parole di allora!", scoppiò a ridere. "Per punizione me ne regalasti una uguale!"

"Allora per questo subirai un'altra vendetta!"

Si spostò da lui ed andò verso la parete dietro la scrivania. Toccò delicatamente i disegni e poi guardò, con aria perplessa, il muro; era liscio e bianco, per tutto il perimetro della scrivania.
Ai lati due grandi librerie bianche avevano dei scaffali pieni di libri ed altri pronti per essere riempiti.

Jamie la raggiunse e sorridendo iniziò a contemplare la parete, come se fosse un quadro, astratto, di un'artista.

"Trovato!", esclamò contenta, "ci servono colori, pennelli e decisamente una quantità industriale di soprammobili e quadri".
"Hai intenzione di svaligiare una quantità illimitata di negozi?", tono allegro e spensierato. Solo con lei si sentiva felice per ogni minima cosa.
"Hai la carta di credito?"
"Tutte quelle che vuoi", le rispose prendendola tra le braccia.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora