Mya

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"Non ti importa Thomas?", gli chiese suo fratello con sguardo divertito.
"Ho detto di no", rispose con la voce strozzata.

Non ci poteva credere, non poteva davvero credere a quello che aveva appena visto.
Lei era qui, a meno di quattro metri da lui e sorrideva. L'uomo dell'Audi era lì vicino a lei e chiacchierava tranquillamente con quello quasi identico a lui. Sarà la divisa o il taglio di capelli ma erano praticamente uguali.

Inspirò ed espirò profondamente perché sembrava che il suo corpo non riuscisse più a farlo da solo, se non accompagnato.
Così si ritrovò con la mente impegnata ad inviare al petto il messaggio di alzarsi ed abbassarsi in modo da poter catturare l'ossigeno ed espellere l'anidride carbonica.

Polmoni indisciplinati pensò mentre qualcos'altro di sconosciuto colpiva il suo stomaco, trapassando tranquillamente il suo muro di addominali.
"Meno male che non ti importa niente", cinguettò Rachel sorridendo, "perché credo proprio che stia venendo qua".

Ecco, adesso quel qualcosa che si era impossessato dello stomaco iniziò a corrodere le viscere mentre, forse, aveva dato troppi comandi ai suoi polmoni; perché quest'ultimi stavano andando, velocemente, in iperventilazione.

Quando Lucy si fermò davanti a loro, con tutta la truppe al seguito, anche il suo cuore era ormai fuori controllo.

Pensa solo a respirare ed ignorala si ordinò mentalmente cercando di bere con disinvoltura, il liquido freddo del bicchiere.

"Ragazzi", gioì la splendida donna dai bianchi capelli ed i riflessi argentati, "finalmente vi posso presentare la mia famiglia".

Cazzo pensarono all'unisono i gemelli Sommers.

Il silenzio era religioso e tutti pendevano dalle sue labbra mentre due occhioni verdi, divertiti, si spostavano continuamente dal viso di un Tom impostato, alquanto innaturale, ed un visino angelico, divertito.

"Ecco mio figlio Louis", mormorò con l'orgoglio che solo una madre poteva provare guardando la sua piccola creatura diventare un bellissimo uomo. Il fascino della divisa aveva sempre colpito e colpirà per sempre.
Il sorriso si aprì su quel volto stupendo ed una voce simpatica salutò, regalando delle forti strette di mano.

Tom, come tutti, rispose al saluto educato con altrettanta cortesia, mantenendo il suo corpo in stand-by, cercando di salvaguardare le sue funzioni vitali.
Era impossibile ignorarla ma non avrebbe ceduto, né ora né mai.
Avrebbe vinto lui per il suo orgoglio ferito, per la sua anima calpestata.

Anche il secondo ragazzone venne presentato come nipote di Lucy, ma Thomas vedeva tutto questo a rallentatore. Le sue orecchie erano ovattate, completamente anestetizzate dalla voce parlante è da tutto ciò che lo circondava.

Era come se la sua anima si fosse staccata dal suo colpo e potesse vedere quella scena dall'esterno.
Lui, un corpo immobile ibernato per proteggersi,  neanche fosse stato di cristallo e lei la regina malvagia.

I suoi occhi si posarono sulle labbra di Lucy mentre con un sorriso materno indicava la piccola di casa, la sua nipotina.

"E lei è l'ultima Preston", affermò ridendo.

L'ultima Preston immagazzinò immediatamente la sua mente. Sorella, cugina, nipote.

Prepotentemente i suoi occhi disubbidirono al suo volere e come se avessero vita propria, si posarono su di lei.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora