Andrew

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Andrew si ricordava perfettamente le parole che le aveva detto quella acida di Chris, ma non aveva nessuna intenzione di seguirle. Acida ed anche scorbutica. Non le era mai piaciuta.

Ricordati Andrew è solo temporaneo il vostro finto fidanzamento. Ti ho chiamato solo perché lei chiedeva di te ma appena ricorderà te ne ritornerai da dove sei venuto.

Gli aveva messo un telefono nuovo in mano e gli aveva spiegato l'incidente. Lo aveva anche informato dell'esistenza del nuovo fidanzato, l'architetto.

Andrew però vedeva nell'incidente di Alice una nuova occasione. Un'occasione unica ed irreperibile. Aveva di nuovo la possibilità di starle vicino, di averla di nuovo al suo fianco.

"Sei pronta?", gli chiese Chris avvicinandosi in modo da toglierla dalle grinfie di Andrew e cercare di non far scatenare una lite per via dello sguardo assassino di Jamie.

"Sì", le rispose afferrando il suo braccio, attaccandosi come un paguro alla sua amata conchiglia.
"Bene", le sorrise Chris girandosi poi verso l'idiota, "Andrew ci pensi tu alla valigia?"
"Ma certo, perché no!", disse aprendo l'armadietto senza neanche guardarla.
"I fiori", disse Lis guardando la gabbietta ed il cestino di lavanda. Tutto il resto venne portato a casa sua nei giorni precedenti. Insieme all'intera serra di orchidee della signora Monroe.

"Ci penso io", le mormorò Jamie facendole l'occhiolino. Era comunque felice che Lis avesse voluto tenere in camera i suoi due regali, come era felice della reazione del suo cuore quando lui era lì, vicino a lei.
Adorava quel bip insistente quando era ancora monitorata perché quel battito gli dava speranza.

Poco prima l'aveva sentito di nuovo battere forte, contro il suo, e questo gli bastava per il momento.
In ogni caso quel pallone gonfiato non doveva neanche azzardarsi a toccarla.
Chris ci aveva parlato e non aveva voluto che lui fosse presente alla conversazione ma se il damerino non stava al suo posto, ci avrebbe pensato a lui a ricordargli il suo ruolo, assolutamente temporaneo.

"Addio, stanza antipatica", sentì dire da Chris. "Finalmente libera", le rispose.

"Si, finalmente sei libera, ma ora sei la mia prigioniera!", le disse una voce roca vicino all'orecchio.

Andrew stava facendo lo scemo e ricevette uno sguardo infuocato da più di due occhi.
Lis che si sentiva in soggezione cercò di raffreddare l'ardore del suo fidanzato.

Non ci si comporta così davanti a Chris pensò mentre il suo cervello le diceva che il problema non era la sua migliore amica. Era imbarazzata perché c'era Jamie.

"Perché non sei venuto a trovarmi anche con la febbre?" gli disse alzando il viso verso quello angelico di Andrew.

"Scusami avrei davvero voluto ma ero distrutto, una schifezza e contagioso. Non potevo neanche volendo, non mi facevano entrare", i suoi occhioni verdi facevano concorrenza a quelli teneri del gatto con gli stivali di Shrek.

"Ah è vero non ci avevo pensato", mormorò più a se stessa che al diretto interessato.
"Sarei venuto anche strisciando ma non potevo rischiare di infettarti", le disse toccandole la guancia.
"Mi perdoni?", le alzò il mento fermandosi davanti alla porta dell'ospedale catturandola.

"Certo", replicò Lis schivando all'ultimo secondo un bacio sulle labbra. Inconsciamente si girò ed il bacio a stampo toccò la sua guancia.

Chris raggiunse Jamie che era stato trattenuto da Stacy. L'infermiera si era affezionata al bell'imbusto e lo stava salutando.

"Dio aiutami, sto per vomitare", mormorò Chris, bloccandosi vicina alla reception. 
Anche Jamie si fermò di colpo, assistendo a tutta la scena.

"Ora lo uccido", disse stringendo i pugni. Strinse le mani così forte che gli diventarono le nocche bianche.
"Calmati bell'imbusto, ricordati che lei non si ricorda di te, si ricorda solo di lui", gli mormorò, guardandolo.
"Poi scusami, vai lì, gli spacchi la faccia, ti denunciano e lei ti classifica come un mostro, una persona violenta".

"Ho capito, ma questo non è leale".
"Sì, è vero ma lei si è girata", gli mormorò sorridendo.
"Ci penso io", gli rispose Chris salutando l'infermiera per poi correre verso la sua migliore amica.

"Alice! Sei libera!" gridò con euforia, sorprendendola e ottenendo la reazione voluta. Alice si staccò da Andrew per poi abbracciare lei.
Chris poté così fulminare con lo sguardo un ragazzo riccio, per niente mortificato.

"Ascolta bell'imbusto continua così come stai facendo e vedrai che lei si ricorderà di te". I grandi occhi lo guardavano con tenerezza ed erano sinceri.
"Come fai ad esserne così sicura?", gli chiese Jamie con dolore nel cuore.
"Semplice zuccherino, la macchinetta dei parametri vitali non è per niente guasta!", disse sorridendo.
Jamie sospirò sorridendo timidamente.

"Mi hai fatto penare in questo mese ma ora mi sei simpatico e capisco che il tuo amore per lei è sincero. Non come il cretino con cui crede di stare".
Lo sguardo divenne acido ed il pensiero di gonfiarlo di botte gli prudeva le mani.

"Non lasciare che le sue azioni cambino il tuo modo di agire perché sicuramente ti provocherà ma tu ricorda le mie parole. Il suo cuore batteva e batte così forte solo per te.
Lei è ancora lì, devi solo farle ritrovare la strada".

"Grazie Stacy, grazie per le tue belle parole", abbracciò quella forza della natura e con un sorriso pieno di speranza raggiunse il gruppo.

Li raggiunse e guardandola in quei bellissimi occhi azzurri gli scappò dalle labbra, "Sei bellissima e sono contento di vederti uscire da questo triste posto".

"Grazie Jamie", gli rispose sorridendo.
Un colpo di tosse si propagò intorno a loro mentre Alice, imbarazzata, si aggiustava una ciocca di capelli.
Volutamente Andrew strinse più forte il corpo della sua donna, sfidandolo.

Sfida notata, detestata da due occhioni neri e poi accettata. Vuoi giocare idiota ed allora giocheremo.

"Sì, in effetti sei uno schianto Alice", disse Chris per smorzare l'imbarazzo.
"Grazie", rispose abbassando lo sguardo dal suo inquilino.
"Ci vuole anche poco da come mi hanno raccontato. Non ero uno bello spettacolo un mese fa".

"Non importa, ora stai meglio e questo è quello che conta", affermò con vero entusiasmo la sua migliore amica.
"Vieni", le prese la mano tirandola via da Andrew, "c'è qualcuno che canta da stamattina, pensando a te".

"Lucy?", pronunciò sicura.
"Sì! Ci sta aspettando! Ha preparato le lasagne. Ti ricordi le sue lasagne, vero?", le chiese ridendo.

"Certo Chris, che le ricordo!", rispose sbuffando per la presa in giro.

Spazio Autrice
In foto abbiamo Andrew, tanto bello quanto stronzo. In ogni caso il più bello rimane Jamie e sarà così, per sempre. A presto Helena

Ps: vi piace la copertina nuova del libro? ❤️

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora