Impertinente

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Alice non poteva credere ai suoi occhi, alle sue orecchie.

Il ragazzo più odioso, arrogante e spocchioso mai visto nella sua giovane vita era davanti a lei e mentre rideva le stava dicendo che era pure il suo inquilino.

Alice ingoiò la saliva e ripresa dallo shock gli chiuse la porta in faccia. Si girò guardò il salotto, la pittura, il barattolo di gelato, la lampada a forma di faro.
Guardava ma non vedeva niente, sentiva solo la sua risata.

Lui, lui, è lui. Strinse il cucchiaio più forte tra le dita. "Ma come osa, venire fino a casa mia, prendermi in giro e ridermi ancora in faccia". Le sue guance diventarono rosse dal nervoso.

Jamie continuò a ridere davanti al portoncino bianco della sua nuova casa, chiuso.
Una ragazza così buffa non l'aveva ancora vista e quando aveva posato i suoi occhi attenti era subito sbiancata per poi diventare tutta rossa. L'aveva riconosciuto all'istante.

Lui invece no. Vestita così e con i capelli raccolti non assomiglia alla dottoressa con camicetta e perle di quella mattina. Solo i suoi occhi gli dicevano qualcosa.
Rivide quei occhi, prima dispiaciuti per il tè e poi offesi per la battuta sulla lampada.

Si girò e tornò alla macchina con un sorriso gigante. Contemplò il tramonto.
Il sole caldo si stava unendo all'oceano tranquillo mentre una grande luna era già comparsa nel cielo. La grande casa era bianca con le persiane verdi, come il cottage divisi dal garage aperto. La sua jeep nera era parcheggiata lì dentro.
Il cortile interno era ben curato con aiuole, piante e cespugli di fiori. La recinzione era percorsa da una fitta ma bassa siepe, in modo da non coprire il panorama mentre un cancelletto si apriva su un sentiero di sabbia e dune.

Il rumore e l'odore dell'oceano arrivavano fin lì. Inspirò il profumo salmastro e chiuse gli occhi. Regnava la serenità in quel luogo. Sorrise e guardando ancora il portoncino chiuso aprì il cofano della macchina ed iniziò a scaricare le valigie.

***

Alice si stava contorcendo le mani cercando di infondere di nuova la calma, lato del suo carattere abituale, nel suo corpo e nella sua mente.

"Non ci posso credere. La sfortuna non ha limite. Il destino può essere davvero imprevedibile. Qualcuno si sta sicuramente divertendo alle mie spalle. Bisnonna Mary Margareth sei tu?", chiese al nulla.

Si guardò le mani, la maglia, i pantaloncini ricoperti di pittura. Non poteva far niente, per il suo aspetto.
Chiuse il barattolo di gelato e buttò il cucchiaino nella borsa di tela.
Inspirò profondamente ed espirò rumorosamente cercando di far uscire tutto il nervoso prodotto, solo da quel sorriso impertinente.

"Sorriso miele proprio per niente", sbuffò visionando il casino della stanza.

"Ragiona Alice. Sei adulta, intelligente ed una brava persona".

Chiuse il barattolo della vernice .
"Lui ha pagato e profumatamente per affittare il cottage ed anche in anticipo".

Il nervoso non riusciva ad abbandonare il suo corpo.

"Lo so, non è mister simpatia e si è presentato due giorni prima del previsto ma ha pagato anche più di quello pattuito, solo perché hai l'ingresso diretto sulla spiaggia".

Infilò il rullo ed il secchiello nello scatolone di cartone, infilando la borsa di tela, il telefono e le chiavi.
"Non puoi lasciarlo fuori. Mamma non l'avrebbe permesso e neanche la nonna".

Risentì la voce delle due donne piu importanti della sua vita "noi siamo gente del Sud Alice, gente della nostra amata Carolina del Sud. Siamo gentili, caldi ed ospitali".
Le stesse identiche parole che diceva sempre Lucy.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora