Il rumore dei clacson e delle urla erano martellanti e Chris cercava di calmare gli animi, bloccata fra la jeep nera ed il traffico intero.
Con gli occhi preoccupati non faceva che guardare una Lis alterata avvicinarsi alla sua vittima, ancora inconsapevole.
Vittima che era tranquillamente seduta a quel tavolino del bar, insieme ad alcuni amici e che aveva appena salutato con un bacio, due labbra vistose ed una folta chioma. Aveva segnato la sua fine.
La valchiria dai lunghi boccoli ebano emanava tutta la sua furia attraverso i rapidi movimenti del corpo. La postura ed i pugni chiusi lasciavano presagire solo uno scontro poco piacevole. Tutti i tavolini del bar si erano accorti di quella ragazza con gli occhi fuori dalle orbite, sentendo quasi il boato di quell'avanzata maestosa. La cavalcata delle valchirie era dietro di lei e Chris poteva perfino sentire quella musica accompagnata dai battiti del suo cuore.
Non importava che i suoi lunghi capelli non fossero biondi come nella mitologia germanica. In quel momento Lis era una guerriera, una divinità femminile al servizio di Odino. Decideva lei chi moriva in battaglia e chi invece sopravviveva. Di conseguenza solo i più meritevoli venivano scelti ed accompagnati dal suo Dio.
Le labbra ricreavano una smorfia di odio mentre l'intero sguardo confermava solo il disprezzo per quello che gli occhi vedevano mentre il rumore dei tacchi alti rimbombava come tuoni sulle lastre di pietra, scandendo la sua vicinanza.
La corsa finì davanti ad una sedia argentata, davanti a quattro ragazzi seduti con i loro drink. Solo uno su quattro aveva smesso di ridere guardando l'ira scaturire dagli occhi azzurri.
Come un fiume in piena travolse il suo nemico senza preoccuparsi delle orecchie, indiscrete, dei presenti.
"Tu!", urlò arrestando la sua corsa davanti ad un Andrew impacciato e disarmato. Non si aspettava certo di incontrarla, così per caso, per strada.
Lis capì il suo pensiero notando l'espressione sorpresa.
Cosa diavolo pensava? Abitavano nella stessa città, anche se grande."Lis, scusami", iniziò a blaterale cercando di alzarsi dalla sedia.
"Scusami?", gli urlò di rimando catturando tutta l'attenzione su di sé e con il fuoco nelle vene scagliò la sua forza contro di lui, rifacendolo risedere.Il rumore di clacson si fermò perché tutti erano scesi dalle macchine per godersi lo spettacolo. Chris cercò velocemente il cellulare nella borsa e con velocità estrema mandò l'indirizzo del bar con un messaggio di aiuto. Meglio essere sicure di non lasciarci le piume pensò mentre Lis continuava ad assorbire tutta l'elettricità dell'universo per poi scagliarla contro di lui.
"Tu, essere spregevole e viscido", sputò fuori con la voce tagliente.
"Io posso spiegare".
"Cosa c'è da spiegare? Fai finta di essere il mio fidanzato mentre giacevo in un letto d'ospedale senza memoria", respirò ossigeno rilasciandolo infuocato, "e tu intanto ti continuavi a scopare la tua collega!"Lo stupore dei presenti si materializzò nell'aria mentre gli amici in prima fila strinsero i denti dal disagio.
"L'ho fatto per te", cercò di giustificarsi.
"Cosa hai fatto per me? Provare a scoparmi quando sapevi benissimo che il mio vero fidanzato era un'altro? Un uomo che non ricordavo neanche ma che mi è rimasto accanto, soffrendo in silenzio?"Il corpo fremeva dalla rabbia e dal disgusto che tutto quell'essere le provocava.
"Mi ha chiesto Chris di starti vicino",
rispose alzando le spalle.
"Non provare a scaricare la colpa su di lei; sei tu che parlavi di matrimonio sempre mentre il tuo pene correva dietro ad un'altra donna ", sbraitò in mezzo alle persone sempre più sconvolte e sempre più con sguardi disgustati.
"Ascolta Lis, lo so che ho sbagliato", sentenziò cercando una scappatoia.
"No, verme hai sbagliato un anno e mezzo fa quando per la prima volta ho scoperto che alla fine del turno, invece di venire da me ti scopavi Eva".
"Non è così".
"Oh, non è così lurido bastardo? Mi ricordo benissimo dei tuoi tradimenti ed adesso che ho quasi riacquistato tutta la memoria persa mi fai solo più schifo".
"Io ti amavo", provò a cambiare tattica.
"Non osare neanche nominare quelle parole", gridò con le lacrime agli occhi.
"Se ami una persona non la tradisci, non approfitti della perdita della memoria per provare a riscoparla mentre comunque stai sempre insieme ad un'altra".All'apice del nervoso, dell'ira e della rabbia prese in mano un bicchiere di vino e glielo svuotò contro il suo viso.
La sorpresa di quel gesto fece nascere dei veri mormorii fra i presenti.Andrew con il volto livido si alzò dalla sedia mentre una Eva, perplessa, usciva dal bar.
"Cazzo", disse Chris chiudendo lo sportello della macchina.
"Mi fai schifo Andrew non hai avuto neanche le palle di dirmelo in faccia né l'anno scorso né ora. Non sei un uomo".
Andrew si pulì il viso con il camicia per poi sovrastarla. Le afferrò il braccio strattonandola ma Lis no aveva paura di lui e non si sarebbe lasciata intimorire.Lo sfidò con lo sguardo carico di odio e di disprezzo.
"Cosa vuoi fare Verme? Picchiarmi?""Che cosa sta succedendo qui?", chiese Eva avvicinandosi a loro.
Nessuno dei due la calcolò minimante mentre continuavano a guardarsi in cagnesco.
"Eva", mormorò Chris raggiungendo il gruppo, "ci si rivede".
"Che cazzo vuoi ancora?"
"Io proprio niente, vedi loro due avevano ancora un conto in sospeso"."Andrew allora?", squittì sconvolta la donna simbolo dell'autobrozzante. Era quasi mangiata dalle lampade che la pelle assomigliava al bronzo.
"Non ti intromettere Eva o ce n'è pure per te", disse Lis sentendo la mano di Andrew stringerle con forza la sua carne debole.
Gli stava facendo male ma non gli avrebbe dato la soddisfazione di cedere.In ogni caso Chris provò a staccarli ma venne intercettata dalla sua rivale.
"Mi fai solo schifo, non sei e non sarai mai un uomo", gli sputò veleno con un dolce sorriso.Veleno assorbito dal corpo di Andrew che dal nervoso di quella scenata alzò, ormai fuori di sé, la mano che intendeva colpire in pieno il suo viso.
Il cuore di Lis batteva all'impazzata ma non si sarebbe arresa. Avrebbe combattuto contro di lui, senza paura.
Sentiva Chris litigare con Eva, i gridolini di paura dei presenti, l'aria che il corpo di Andrew spostava.Cercò di liberarsi dalla sua morsa dolorosa. La carne del braccio sarebbe stata macchiata da un livido, nero, talmente il muscolo era invaso dal dolore.
Strattonandolo si stava procurando graffi ma non importava, il suo corpo iniziò a lottare anche se era tutto inutile.Non poteva niente contro la sua forza. Lui era molto più forte di lei.
L'ombra della mano si scagliò contro il cielo mentre con velocità si stava per scontrare con il suo viso.
La paura prese il sopravvento e d'istinto cercò di proteggersi aspettando di sentire il dolore.Dolore che non arrivò.
Quella mano, quel braccio vennero bloccati quasi vicino al suo viso, da un'altra mano, altrettanto forte.
Una grande mano, con un polsino di pelle nera, che stringeva forte un polso bianco sporco di vino.
Il braccio muscoloso regalava uno spettacolo provocante con le sue vene grandi e gonfie.Lo stupore si dipinse sul viso di molte persone mentre il suo cuore aveva già riconosciuto quel braccio salvatore.
Il suo Superman era di nuovo giunto in suo soccorso.Lo sguardo incattivito di Jamie si scagliò contro un Andrew basito non aspettandosi di trovarlo lì.
Non aspettandosi di essere afferrato così malamente.Con odio profondo Jamie girò velocemente il suo polso provocandogli un dolore allucinante.
Lasciando la presa intorno al braccio di Lis venne spinto indietro da Jamie che si era posizionato tra quell'infame e la sua ragazza."Che cazzo hai intenzione di fare? Di picchiare una donna?", gli urlò in faccia.
"Bastardo, mi hai quasi spaccato il polso", iniziò a blaterare tenendosi il polso conciato male mentre veniva strattonato da Eva."Non voglio più vedere la tua brutta faccia da queste parti o non risponderò di me. Ringrazia le signore qui presenti se no a quest'ora eri disteso per terra ".
"Io posso fare quello che voglio", gli rispose cercando di mantenere un minimo di dignità, ormai totalmente perduta.
"A tuo rischio e pericolo infame", lo minacciò facendo segno alle ragazze di salire in macchina."Non scherzare con il fuoco Andrew perché questa è la seconda volta che non ti pesto a sangue. La prossima volta che ci incontreremo finirà in maniera molto diversa".
Due occhi neri posseduti dall'ira sfidarono due occhi verdi codardi.
Spazio autrice
Vi è piaciuta la nostra Lis Valchiria?
Dobbiamo proprio fare una statua a Jamie. Dio quanto è sexy anche quando ha il viso alterato. Per non parlare delle braccia piene di muscoli e ricoperte dalle vene gonfie.💋😍😍 faccina che sbava.
A presto e buon weekend! Helena
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Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa)
Romance.."Sono proprio offesa! Sorvoliamo sul fatto che ti scopi un figo allucinante, va bè gli ormoni sono ormoni e Dio solo lo sa da quanto che non ti fai sbattere, ma almeno il giorno dopo chiama la tua migliore amica, raccontale tutti i dettagli piccan...