Dannazione, non è di sicuro il gatto, pensò notando la maniglia della camera da letto girarsi. Un delicato pomello argentato, una sfera liscia e satinata. Un semplice movimento, effettuato da una mano senza utilizzare nessuna forza eccessiva.
Jamie ingoiò la saliva, il groppo in gola. Il suo corpo si preparò allo scatto, i suoi polmoni all'urlo, i suoi grandi occhi neri si ingrandirono ed un sorriso malefico si dipinse sulle sue labbra.
Il pomello finì di compiere il suo dovere e la porta si aprì leggermente.
Jamie non perse tempo e con tutto l'ossigeno catturato nei polmoni azionò le sue melodiose corde vocali. Il risultato fu un potente ruggito degno di un leone in gabbia. Stava per utilizzare la forza dei suoi bicipiti scolpiti quando un altro urlo umano si aggiunse al suo.
Un urlo differente. Non un urlo di attacco ma un autentico urlo, femminile, intriso di vera paura. Una paura reale.
Alice non si aspettava di certo di sentire un grido aprendo la porta della camera da letto.
Quell'urlo disumano le aveva procurato un blocco immediato delle sue funzioni vitali.Il suo corpo si irrigidì immediatamente, chiudendosi su se stesso in segno di difesa. Il suo cuore subì un vero atto di violenza mentre il sangue le si gelò nelle vene. I suoi occhi si aprirono ma non videro niente. Il suo corpo poté solo reagire all'attacco, alla paura provata. L'unica cosa che riuscì a fare, senza collegare i suoi poveri neuroni destabilizzati, fu quello di urlare anche lei in risposta.
Successivamente il suo corpo reagì quasi spontaneamente con l'unico obiettivo di eliminare la minaccia.
Il braccio con in mano il rullo si mosse da solo, in automatico e seguendo il segnale di attacco lanciò in quella direzione l'arma improvvisata.Jamie neanche finito di urlare si vide solo ricevere dritto in faccia un rullo con il manico di plastica rossa, impazzito, con tanto di gocce volanti di colore beige.
Rullo che colpì esattamente il suo naso, provocandogli un dolore allucinante ed una fuoriuscita di sangue per poi scendere a terra continuando a creare danni.
Il manico si era agganciato all'asciugamano e finendo finalmente la sua corsa sul pavimento si portò dietro anche il suo unico indumento.
Si ritrovò così completamente nudo, con una mazza da baseball in mano, con il naso sanguinante e con davanti ai suoi occhi infuriati, la causa di quel pomeriggio sfortunato.Lis, la sua padrona di casa.
"Dannazione!", riuscì solo a gridare cercando di tamponare il naso.
La ragazza in questione rimase totalmente immobilizzata e sconvolta davanti alla scena più improbabile a cui potesse assistere.
Ripresa dallo spavento iniziale il suo corpo reagì immediatamente e cercò di difendersi con l'unico modo che in una frazione di secondo poteva utilizzare. Il lancio del rullo.
Solo dopo aver colpito il bersaglio, Lis si accorse di aver colpito Jamie al volto e di averlo, involontariamente, spogliato del suo unico indumento."Ma che diavolo sta succedendo qui", gridò guardando il sangue, la mazza da baseball per poi scendere verso il rullo e l'asciugamano.
Seguendo il tragitto però si accorse di osservare, in maniera assolutamente involontaria, anche un altro oggetto.
Oggetto classificabile come arma, data la dimensione.
"Oh", riuscì solo a dire portandosi una mano davanti alle labbra spalancate."Cosa diavolo succede lo domando io!", le rispose seguendo la direzione del suo sguardo. Sguardo che finí subito sotto il suo pube.
Un sorriso malizioso, nonostante l'intera situazione assurda, gli comparve sul viso.
Sorriso che gli morì immediatamente a causa del dolore al setto nasale.Lis, accorgendosi della situazione imbarazzante grazie anche al bruciore delle sue guance, agì senza pensarci due volte. Con un gesto rapido si abbassò a recuperare l'indumento, cercando di porre fine al lato imbarazzante della faccenda.
Lo stesso pensiero pudico si materializzò tra le meningi del giovane uomo.
Il risultato fu doloroso per entrambi. Chinandosi a raccogliere quell'indumento improvvisato, le loro fronti aggrottate si colpirono a vicenda.Mormorii di dolore uscirono dalle loro labbra. Jamie lasciò cadere la mazza e raccolse l'asciugamano appoggiandosi al muro mentre Alice cercava di riaprire l'occhio destro colpito, mordendosi il labbro dal dolore.
" Tu, donna, sei un pericolo pubblico", disse con il naso tappato cercando di mettere una certa distanza.
"Io?", gridò sulla difensiva.
"Sei tu quello fuori di testa che si diverte a far morire di spavento le persone", si alzò lentamente da terra con l'occhio che lacrimava.
"Io, non mi diverto a prendere i rulli ricoperti di vernice, in faccia".
"È stato solo una conseguenza al tuo attacco. Dannazione Sommers mi hai quasi fatto venire un infarto" disse guardandosi allo specchio a parete, sistemato nel corridoio.
"Io a lei dottoressa Lawrence?", si sistemò l'asciugamano davanti al corpo, bloccando la fuori uscita di sangue con un'estremità.
"Guarda che sei tu quella che si nasconde in casa degli altri, cercando di fare degli agguati", le rispose entrando in bagno.
Si avvicinò al lavandino del bagno ed aprì il rubinetto dell'acqua.
"Guarda che questa non é stata una violazione di domicilio, caro il mio architetto. Questa è casa anche mia e stavo semplicemente apportando delle migliorie, per te tra l'altro", rispose utilizzando lo stesso tono altezzoso.Entrò in bagno e si fiondò sul rubinetto gemello del lavabo.
"Cavolo si sta gonfiando l'occhio!", si chinò davanti al mobile del bagno e tirò fuori la scatola del pronto soccorso.
Bende, lacci, medicine e tanto altro materiale era a disposizione per il primo intervento.
Prese un pacchetto di ghiaccio secco e cercò di colpirlo forte, con l'intento di spaccarlo. Azione che le era sempre riuscita impossibile. Quel dannato pezzo di ghiaccio aveva sempre vinto, vinto contro il suo pugno debole.Maledetto ghiaccio vincerò io questa volta.
Fece appello a tutto il suo nervoso, ricomparso da meno di cinque minuti e lo utilizzò per colpire il suo obiettivo. Iniziò a prendere a pugni quel pacchetto di ghiaccio innocente.
Jamie che cercava in tutti i modi di bloccare il sangue si ritrovò ad osservare quella strana ragazza.
Era di nuovo sporca di colore, sulla felpa e nei capelli, ma questa volta di beige.
Guardò oltre Alice ed il suo sguardo si inchiodò al colore sparso sulle piastrelle grigie, effetto legno.Un sorriso si creò sulle labbra e si guardò allo specchio.
Volevi i colori Jamie, bene ora ti tocca pulirlo via dal pavimento.
A quel pensiero scoppiò a ridere. Ridere di gusto.
Una di quelle risate che fanno davvero bene al cuore. Si godette quella risata, quel gesto così semplice e sottovalutato.
Da quanto ragazzo mio non ridevi così?
Il sorriso gli rimase sulle labbra."Che cosa hai da ridere?", gli chiese Alice sempre più adirata.
Mi prende pure per il sedere, mah che antipatico.
"Niente, dammi il ghiaccio o facciamo notte", le rispose cercando di toglierlo con la mano libera.
Lis però, orgogliosa com'era, non si arrese e scaraventò il ghiaccio contro il lavandino spaccandolo.
"Ah ah, ho vinto io", guardò Jamie con sguardo trionfante ed avvicinandosi gli sistemò il ghiaccio vicino al naso, con tutta la delicatezza che aveva.
Era pur sempre un medico e lui una persona da curare. Si avvicinò a lui.
"Ma quanto sei alto?", si alzò sulle punte dei piedi per arrivare al suo viso.
"Molto più di te, ma che cosa vuoi fare con quel ghiaccio?".
"Stai fermo voglio evitare che si gonfi ancora", si avvicinò al suo corpo nudo, sentendo il suo profumo. Era il gelsomino, sicuramente l'odore del bagnoschiuma.
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Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa)
Romans.."Sono proprio offesa! Sorvoliamo sul fatto che ti scopi un figo allucinante, va bè gli ormoni sono ormoni e Dio solo lo sa da quanto che non ti fai sbattere, ma almeno il giorno dopo chiama la tua migliore amica, raccontale tutti i dettagli piccan...