Amnesia

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"Stiamo parlando di amnesia post traumatica, un effetto collaterale di un trauma cranico con perdita di conoscenza", spiegò il medico ad una Lucy sconvolta.

Chiusa la caffetteria era andata direttamente in ospedale dando il cambio ad una Chris sconvolta ed a un Jamie senza parole.
Totalmente scombussolato, ammaccato e ferito. I suoi occhi neri erano persi nel vuoto, senza vita ed insensibili a qualsiasi movimento.

Jamie che non voleva assolutamente lasciare da sola Lis, la sua Lis.
Non si ricordava di lui. Nel momento in cui gli chiese se fosse stato lui il medico a salvarla, qualcosa nel suo organismo si fermò.

L'ingranaggio del suo meccanismo perse un giro e le grandi rotelle metalliche, si incastrarono di colpo, rilasciando polvere e schegge metalliche.

Jamie si sentiva così, incastrato. Incastrato in un corpo, in un lasso di tempo, in un luogo che aveva scoperto ed amato.
Era tutto uguale a prima, lui, lei, la luna grande nel cielo ed il movimento morbido delle onde.
Tutto uguale ma allo stesso tempo mutato, di colpo.

Lui, senza di lei era vuoto.
Lui, senza di lei era inutile.
Lui, senza di lei non esisteva.

Come poteva lo stesso colore di un petalo di un fiore, cambiare aspetto, cambiare odore, in una frazione di secondo.
Come poteva una cosa bella, meravigliosa come il loro amore, svanire nella notte come svaniva la nebbia appena superato il prato umido che l'aveva generata.

Lui si sentiva così. Trasparente come una fitta nebbia, il protagonista di una storia diventato invisibile, al margine, a bordo campo, appena dietro la linea gialla della banchina.

Lui era lì, in una stazione vuota, deserta, avvolta dalla nebbia e con quell'orologio che batteva sempre la stessa ora, dietro a quella linea gialla, sbiadita.

Lacrime lucide scendevano sul viso vissuto di Lucy e la mano, delicata, tremava davanti alla sua bocca.
"Che cosa possiamo fare?", le sentì pronunciare incredula.

"Siamo di fronte ad un disorientamento temporale e non spaziale, il caso più frequente. Il paziente sa esattamente dove si trova ma non nel tempo giusto. La signorina Chris, mi ha raccontato che non ricorda l'incidente ma anche il suo attuale fidanzato".
"Sì, è così", confermò Chris alzando gli occhi pieni di lacrime su Jamie.
"Mantieni la calma fratello, risolviamo tutto", disse Ian.
"Come prima cosa dobbiamo cercare di capire fino a che punto della sua linea temporale la paziente ricorda e poi cercare di non creare, assolutamente, altri traumi o shock rivelando informazioni che potrebbero destabilizzare la sua mente. Ci vuole pazienza", disse guardando quel ragazzo ferito.
Il medico sospirò, ne aveva visti parecchi durante il suo tirocinio nell'unità di risveglio post trauma cranico.

Lo guardò negli scuri velati di lacrime. Lacrime che non scendevano ma erano rimaste incastrate lì. "La maggior parte dei pazienti recupera la memoria molto presto", gli disse.

"Dovete starle vicino ma con discrezione, cercare di riprendere la normalità nei limiti della sua memoria. Presto ricorderà, ma ci vuole tanta pazienza e tanta delicatezza.
La sua mente è fragile".

Finì di compilare la scheda e poi riguardò quel gruppo devastato, "non dovete assolutamente piangere davanti a lei, cercate di essere calmi e rilassati, dovete essere forti per lei, voi", li guardò uno ad uno, "siete il suo punto di riferimento".

"Dottore", chiamò Chris con voce impastata dall'ansia e dalla preoccupazione, "credo che ci sia un altro piccolo problemino".
Li guardò tutti e poi guardò Jamie. Aveva un peso sul cuore ma non poteva fare altro che dirlo anche se avrebbe ferito il suo amico.

"Lis ricorda la morte del padre, avvenuta più di un anno fa, come se fosse avvenuta da poco".
Si stritolò le lunghe dita guardando gli occhi di Lucy aprirsi in un stato di pieno stupore. Aveva già capito tutto, era normale.

Lis per Lucy era come una nipote se non come la figlia femmina, che non aveva mai avuto. La figlia che non aveva mai avuto per colpa di quel viscido male che le aveva spezzato il sogno di poter rigenerare un'altra vita. Il suo Jason, era l'unico figlio adorato che aveva.

"É in pieno lutto e si percepisce il dolore che prova per la recente perdita. Inoltre, in quel lasso di tempo lei aveva, come dire", sospirò riguardando Jamie, "aveva un altro fidanzato".

Lo sguardo di Jamie si fissò ulteriormente su di lei, su quelle parole con un significato ben preciso, assurdo.

"Mi ha chiesto di Andrew, il ragazzo che Lis aveva un anno fa e che poi ha deciso di lasciare per via della sua infedeltà. Infedeltà che lei stessa, al momento, non ricorda".

L'aveva detto ed anche se si sentiva più leggera non si sentiva meglio, no.
Stava male, stava tremendamente male per Lis e per Jamie.
Stava male perché aveva di nuovo rivisto il dolore negli occhi di sua sorella, la sorella non legata dal suo stesso sangue, ma da molto di più.
Dall'amore che lei provava per Alice come una sorella vera.

Jamie non perse solo un battito di lancetta. A quelle parole, quel grande orologio di ferro battuto, ancorato alla parete giallo sbiadito di quell'assurda stazione, era letteralmente scoppiato in mille e più ingranaggi. Aveva smesso di girare, aveva smesso di esistere.

Andava riparato ma in quanto tempo?
Come si poteva recuperare bulloni e viti sparse nella nebbia, al buio della notte?

"Jamie, Jamie", lo scosse Ian spostando le mani dalle sue spalle al viso, "guardami fratello, guardami".
Le posò le mani sulle tempie girando delicatamente il suo viso per incatenare grandi occhi marroni preoccupati in grandi occhi neri vitrei, senza espressione.

"Insieme affronteremo tutto, insieme riusciremo ad uscire da questo incubo. Lei è viva Jamie, è viva".

Le sue parole erano come un balsamo per le anime piene di dolore che vagavano li vicino a loro.
Tutti si stavano aggrappando a quella verità.

"È viva Jamie, ci puoi parlare, la puoi toccare, non è morta. Troveremo una soluzione e lei ritornerà da te".

Diversi cuori battevano forti e l'ossigeno cercava di rimediare alla velocità del petto.
Quello più veloce era proprio quello dell'uomo più ferito. Quello di Jamie.

"Hai capito? Cerca i colori nel buio. Ti ha regalato un caleidoscopio per avere i colori sempre vicino anche nel buio più assoluto",

Due mani forti si aggrapparono a quelle di Ian.
"Bene, a costo di guardare sempre attraverso quel caleidoscopio, noi, noi tutti, troveremo il modo di riportare la nostra Alice qui da noi".

"Lis", mormorò Jamie, "riportare la mia Lis qui da me".

Una sfida, una nuova e dolorosa sfida nacque nel suo cuore ferito.
Al diavolo quel vecchio orologio. Ne avrebbe ricostruito uno nuovo, più bello, più grande, più forte. L'avrebbe avvitato lui stesso su quel muro, in mezzo al nulla.

Avrebbe lui stesso fatto ripartire gli ingranaggi. Avrebbe smosso il tempo, strappato le catene invisibili di quel bastardo destino che teneva Lis lontano da lui.

Stava giurando Jamie, stava giurando su l'unica cosa che avesse un senso per la loro storia. Stava giurando sul suo cuore. Lis sarebbe ritornata da lui.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora