Ci sono io

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Le mani di Thomas sotto alle sue gambe e intorno alla schiena, diffondevano un calore vitale.

Entrare nell'oceano, il quindici di dicembre, non era stata una genialata, ma in momenti così dolorosi non è più il cervello che comanda le azioni.

L'irrazionalità prende il sopravvento e ti porta a compiere gesti, a volte, irreparabili.

"Proprio come ha fatto papà", mormorò fra sé, tremando.
"Non ci pensare più, ora", le sussurrò Thomas, mentre entravano nel bagno della dépendance.

Prendere la jeep e trascinarla via da lì, fu il suo unico pensiero.
"L'importante ora è che ti riscaldi o ti prenderai una polmonite", le ribadì posandola sul morbido tappeto beige del bagno.

Con un movimento quasi automatico venne aperto il box doccia ed azionata l'acqua calda.
Dal getto posizionato all'altezza del corpo, uscirono le prime gocce trasparenti.

Senza fiatare Thomas iniziò a toglierle la giacca ed il maglioncino.
Successivamente, fu la volta delle calze e dei pantaloni.

Vederla in reggiseno e mutandine era per Thomas un trauma, ma non era il momento di lasciarsi andare ai suoi istinti più selvaggi.

Ora, doveva curare il suo cuore.

"Chissà se Lis ha una pinza per i capelli?", blaterò per distrarsi o l'avrebbe posseduta lì, in bagno, sul tappeto.

Anzi no, direttamente nella doccia.

"Vediamo", disse ad alta voce, come se parlare fosse un antidoto.
Una sostanza capace di neutralizzare l'azione del veleno nel suo organismo; il veleno della voglia selvaggia di penetrarla.

"Trovata!", disse euforico guardandola.

Mya si spogliò degli ultimi indumenti, prese la pinza in silenzio e con occhi persi nel vuoto, entrò in doccia.

"Sono qui se ti serve una mano", balbettò agitato, ma non ottenne risposta.

L'acqua della doccia continuava a scorrere veloce sul suo corpo.
"Ok", replicò Thomas imbarazzato e anche un po' smarrito.

Non si era mai ritrovato in una situazione del genere: con una ragazza nuda nella doccia e lui fuori.

"Vado a scaldare un po' d'acqua?", le chiese titubante.

Mya, tuttavia, era in un oblio e non percepiva bene le parole di Thomas. Come un'automa, rimase immobile sotto l'acqua bollente, che generava il vapore.

Il suo cuore si era indurito, attuando una strategia ben decisa, per sopravvivere anche a questo doloroso attacco.

"Ok, vado a fare un po' di caffè", le disse uscendo dal bagno e socchiudendo la porta.

"Sicuramente, forte per me", commentò entrando in cucina ed accendendo la macchinetta.

Pochi minuti e l'aroma del caffè riempì la stanza. Riuscì quasi a bruciarsi la lingua mentre lo trangugiava, con il pensiero costante sulla sua fidanzata. I suoi occhi pieni di lacrime, il suo viso sofferente e la sua rabbia contro il mondo.

Non resistette oltre e ritornò da lei.

"Mya?", mormorò entrando in bagno.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora