Ripresa

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Spazio autrice: nella foto, solo per voi, Ian Sommers! Capelli scuri, occhi marroni, labbra seducenti e sguardo affascinante. Ecco a voi, il Mister Sorriso della nostra Rachel. Buona lettura, Helena.

"Non mi guardare così", precisò Jamie riconoscendo la sua camera da letto e lo sguardo infuriato di suo fratello Ian.
La stanza era totalmente avvolta dall'oscurità se non per la fioca luce della piccola abar-jour satinata. Il viso sorridente di Lis, incorniciato in una delicata cornice bianca, era l' unico oggetto di arredamento.

"Così come?", gli chiese aprendo leggermente la pesante tenda scura beige e poi quella bianca di organza. Fuori il sole di metà mattina, illuminava tutto. La sabbia e l'oceano, ormai calmo.

"Come faceva la mamma quando ci sgridava", mormorò girandosi nel letto.
Si rese conto di aver il pigiama ed un freddo tremendo. Notò il copriletto ma anche una pesante coperta.

Cazzo pensò ed è pure luglio.

Sospirò pesantemente ricordandosi la nuotata che aveva fatto nell'oceano.
"Che ore sono?", chiese cercando il suo orologio al polso, che non trovò.
"Sono le dieci di domenica mattina. Hai dormito un bel po'".
"Accidenti sono a pezzi, che fine ha fatto il mio orologio?", cercò di alzarsi dal letto, ma un mal di testa tremendo lo bloccò.
"Sta nuotando con i pesci, cosa che stava per succedere anche a te".
"Non mi sono reso conto del peggioramento improvviso della tempesta".
"Certo facciamoci una nuotata mentre Zeus e Poseidone giocano a chi è il Dio più cazzuto".
"Ho afferrato il concetto Ian", rinunciò ad alzarsi.
"Ascolta pazzo furioso, hai bevuto molta acqua salata, quindi la situazione è questa: hai la febbre e ti sei disidratato. Ok?"

Il dottor Bucks, il medico curante di Lis e Chris è passato qui iera sera e ti ha visitato.
"Per fortuna non sei grave, cazzone. Ti sei salvato grazie ad Albert. Dovrai fargli un monumento a quell'uomo".

Si avvicinò al letto, infilando le mani nelle tasche dei jeans.

"Devi prendere qualcosa per la febbre se risale e bere tanta acqua. Già ieri sera, il dottore, ti ha fatto una flebo per la disidratazione. Sapeva che ti saresti risvegliato stamattina".

Prese il termometro e le pastiglie, consegnandole, senza staccargli gli occhi di dosso.
"Misura e prendi le pastiglie, io ti faccio un tè caldo".
"No", brontolò cercando di inserire il beccuccio, del termometro digitale, nell'orecchio.
"Preferisci la camomilla?", richiuse la tenda.
"Neanche quella", rispose controllando il display.
"Non facciamo anche i malati pallosi, e guarda che per pranzo ci sarà il brodo".
"Oh ma dai Ian, sei peggio della mamma", gli rispose prendendo le pastiglie scolandosi mezza bottiglietta d'acqua.
"Hai ragione sono molto peggio, almeno lei ci baciava la fronte".

Jamie si sotterrò sotto al cuscino. "So già che morirò con il tuo brodo".
"Ingrato ed idiota", andò verso la porta, aprendola.
"Come sta?", si sentì chiedere.
"Hanno cominciato a ridurre le varie sostanze della cura per il coma farmacologico e l'hanno spostata di reparto, super cazzone", afferrò la maniglia non ricevendo nessuna risposta.
"Cerca di riprenderti che presto chiederà di te", precisò uscendo dalla stanza.
Jamie finì di scolarsi la bottiglietta e sorrise. "Presto ci rivedremo piccolina".

***

Rachel parcheggiò la sua auto a fianco ad una jeep nera, sporca di fango. Un sorriso incatenò le sue labbra.
Ian pensò scendendo dall'auto ed andando verso il retro della dépendance.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora