Seguimi II

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"Dottoressa Lawrence è lei? Ho visto la clinica aperta e sono venuta a controllare". Un rumore di passi perplessi e lo scodinzolare di un cagnolino raggiunse lo studio sul retro.

Il leggero contatto fra quelle due labbra piene di aspettative, venne eliminato, sbriciolato ed ucciso nel giro di pochi secondi.
La gracchiante voce della Signora Monroe raggiunse le loro orecchie, facendo morire lentamente la gioia di quei due cuori così tanto vicini, così tanto vivi.

Jamie strinse ancora per un secondo, tra le sue agitate braccia, quella sirena, inspirandone il profumo come se fosse una droga e con questo piccolo gesto, ne aveva avuto un'altra piccola dose.

Sospirò il nervoso e l'agitazione lasciandola libera di muoversi, di scattare verso la sala d'attesa.

Sentì la sua voce salutare quella rompiscatole di una vecchietta impicciona. Diavolo pensò aveva già investito la sua Lis, ed ora che era così vicino a ribaciarla, dopo troppo tempo, appare di nuovo.

Immerse le mani quell'acqua e scelse quella fredda, questa volta.
Fece scorrere via la schiuma regolarizzando il respiro e cercando di tenere a bada il nervoso per l'interruzione, proprio sul più bello.

Stava per baciare di nuovo la sua Lis.

Si asciugò le mani cercando di allentare un pochino la costrizione che i suoi jeans stavano facendo subire al suo pene, già fuori controllo.

"Dannazione", mormorò appoggiandosi con la schiena al lavandino e lanciando lo straccio sul ripiano.

La voce della vecchia era davvero insistente e forse, quella distrazione gli avrebbe permesso di far ritornare alla normalità il suo membro.
Se solo non avesse avuto ancora il gusto della sua pelle, sulle labbra.
Chiuse gli occhi e si passò la lingua gustandosi, totalmente, il sapore di vaniglia.

Si morse da solo e con la mano tremante si sfiorò il pene cercando di sistemarlo meglio attraverso il tessuto leggero dei jeans.
Perché un uomo deve soffrire in questo modo? pensò sentendo gli splip leggermente umidi.

Qualche goccia del suo seme era già uscita durante la dolce tortura che stava infliggendo alla sua testarda veterinaria.

Si passò le mani sul viso, stringendosi i capelli rendendosi conto che aveva tutto il tempo di morire, senza baciarla, fino a sera.

Maledetta amnesia.

Un giorno aveva a disposizione, ed era quasi ora di pranzo. Aveva provato già due volte a baciarla e questi due tentativi non erano andati a buon fine.

Si appoggiò al tavolo d'acciaio pensando che non tutto fosse perduto anche se era molto, molto, difficile.
Lei aveva sempre più frequentemente dei ricordi di lui e di sicuro la strada era quella giusta. Forse doveva starle così vicino fin dall'inizio ma le cose non erano così facili a farsi.

Le parole erano una cosa, i fatti un'altra.

In ogni caso niente e nessuno, ma proprio nessuno si sarebbe messo fra lei e lui. Non ora, non più.

Lei non lo ricordava totalmente ma non lo respingeva e questo bastava. Gli bastava per continuare la sua dolce, peccaminosa, erotica ed irresistibile seduzione.

Avrebbe continuato a sedurre la sua bellissima sirena, la sua testarda ed orgogliosa dottoressa Lawrence, la sua buffa e maldestra Lis.
L'avrebbe sedotta fino a quando il suo corpo mozzafiato e la sua mente ribelle, non fossero totalmente sottomessi a lui, totalmente domati.

Lentamente.

Avrebbe continuato così, lentamente, a provocarla, a stuzzicarla ed eccitarla.
Sarebbe stata una tortura anche per lui, per la sua mente, per la sua anima ma soprattutto per il suo corpo.

Un irresistibile arrogante - The Sommers brothers series (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora