Cap. 25
In pochi giorni, le mie cose erano inscatolate, pronte per essere portate a casa di Alessio.
Un velo di tristezza nel lasciare l'appartamento che mi aveva accolto in questa mia nuova vita cittadina e tanta speranza in corpo per un futuro che stava per diventare presente.
Io e Alessio ci concedemmo una piccola vacanza, sul "nostro" lago, prima della sua partenza con la Nazionale, che ci avrebbe tenuti separati per più di una settimana.Dopo la partenza di Noemi, i rapporti con Samuel si fecero, in qualche modo, ancora più radi. E forse, era meglio così: avevamo bisogno entrambi di una disintossicazione!
Alessio era partito per Coverciano già da due giorni, quando, quella mattina, al lavoro, avevo iniziato a non sentirmi troppo bene. Avevo fatto fatica ad arrivare alla fine. Una volta a casa, approfittai della grande vasca di Alessio, per un bagno caldo rigenerante, ma non sembrava essere la soluzione.
Avevo tanto freddo e il termometro segnava 38 e mezzo. In casa niente medicinali e di uscire non se ne parlava proprio. Che potevo fare?
Provai a stendermi sul divano avvolta nelle coperte. Ero sola, se in un altro momento avrei chiamato Samuel, ora non potevo più farlo. A Milano non conoscevo molte persone, fino ad ora avevo sempre contato su di lui.Mi appisolai credo un paio d'ore, prima di svegliarmi in preda ad un forte mal di testa. Ero stanca, il telefono squilló è risposi senza nemmeno guardare chi fosse.
Quando sentii la sua voce, un sussulto. Come aveva fatto a sapere che avevo bisogno di lui? Capì, solo dal modo in cui gli risposi, che c'era qualcosa che non andava."Dieci minuti e sono da te!"
Si prese cura di me per tutto il resto del pomeriggio e la sera, mi sentivo già meglio, solo il fatto che lui fosse lí con me, mi faceva stare bene.
Mi addormentai con la testa sulle sue gambe, mentre guardavamo un film sul divano. Rimase fermo lì, per non svegliarmi.
Quando dopo qualche ora mi svegliai, mi accolse con il più dolce dei sorrisi e io mi sentivo rinata.
Lo convinsi a tornare a casa visto che stavo già meglio e a non preoccuparsi. La mattina dopo però, me lo ritrovai sulla porta per controllare la mia situazione, con in mano un sacchetto con le brioches appena sfornate.Una cosa era sicura: stare lontani non ci faceva bene.
Io mi ammalavo e lui diventava triste.Eravamo amici, e tali saremmo rimasti, ma avevamo entrambi bisogno di questa amicizia!
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MAMILHAPINATAPAI
RomanceUna ragazza che decide di dare una svolta alla sua vita, il destino, un amore?, un'amicizia più forte di tutto. Dalla campagna alla città, per stravolgere il suo mondo, per mettere ordine nella vita di altri, per imparare ad amare e ad amarsi...