Quell'ultimo Pensiero

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Cap. 32

Mi ero svegliata all'improvviso, la sveglia sul comodino segnava le 10.00;
non so quanto tempo era che non mi svegliavo così tardi e così riposata.

Improvvisamente sentii bussare alla porta e Samuel entró in camera mia

"Buenas día, Niña"

Mi propose una gita all'acquario di Benalmádena, gli chiesi venti minuti per prepararmi e lui uscì dalla stanza.
Rimasta sola, provai a chiamare Alessio, avevo bisogno di sentire la sua voce, ma lui non rispondeva; probabilmente aveva fatto le ore piccole e conoscendolo, ora stava ancora dormendo.
Mi infilai un paio di pantaloncini e una maglietta bordeaux, che lasciava scoperte le spalle, un paio di sandali ed in meno di quindici minuti ero in cucina, dove mi attendevano una tazza di caffè caldo e pane e Nutella (da ex ragazza grassa, era insieme alla pizza, l'unico sfizio che mi toglievo. Non riuscivo a farne a meno!).

Parcheggiammo vicino all'acquario e mentre, Samuel pagava l'entrata, riprovai a chiamare Alessio che finalmente mi rispose con la voce assonnata.

"Amore scusa mi sono appena svegliato, ci sentiamo più tardi, mi manchi tanto."

E senza darmi il tempo di rispondere mise giù.

Con Samuel fu davvero divertente, la visita tra le enormi vasche dei pesci sembrava irreale.

Con Samuel fu davvero divertente, la visita tra le enormi vasche dei pesci sembrava irreale

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Quando uscimmo, decidemmo di fermarci a mangiare in un piccolo ristorantino sulla costa

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Quando uscimmo, decidemmo di fermarci a mangiare in un piccolo ristorantino sulla costa. Passai il tempo cercando di evitare di incrociare i suoi occhi e cercando di essere il più amichevole possibile. Ma quando, per prendere la bottiglia dell'acqua, le nostre mani si sfiorarono, ebbi un sussulto e per poco non la feci cadere. Lui scoppiò in una sonora risata

"La solita maldestra!"

E scoppiai a ridere anch'io. La tensione sembrava calata e ricominciammo finalmente a parlare come il nostro solito.

Erano quasi le 15.00 quando tornammo a casa, Samuel aveva la sua seduta d'allenamento ed io raggiunsi Noemi in spiaggia e mi sdraiai accanto a lei. Poco dopo

"Allora, tu e mio fratello?"

Una domanda che mi lasciò a bocca aperta, non c'era nulla tra me e suo fratello, se non una profonda amicizia.

"Siamo amici, passiamo del tempo insieme. Lo sai bene che col passare del tempo, a Milano, è diventato il mio migliore amico"

E così dicendo mi alzai per andare a fare un tuffo in acqua e per portare i battiti del mio cuore ad un ritmo regolare.
Quando riemersi vidi Noemi che si sbracciava per dirmi che Alessio era al telefono. Risposi, la sua voce sembrava essere tornata quella di sempre. Gli mancavo, o almeno così mi disse e non vedeva l'ora che lo raggiungessi.

"Quando arrivi?"

"Parto domani pomeriggio sul tardi, per l'ora di cena sarò da te."

"Ho bisogno di abbracciarti"

E ne avevo bisogno anch'io, dovevo capire fino a che punto era davvero solo amicizia.

Più tardi Samuel ci raggiunse e restammo lì in silenzio a goderci il sole. Mille pensieri mi frullavano per la mente e non riuscivo a non posare lo sguardo su di lui, sul suo petto ricoperto di tatuaggi, quel petto che tante volte mi aveva stretto a sé per infondermi affetto. Eravamo semplicemente seduti uno accanto all'altra quando vidi Noemi scattarci delle foto, feci finta di nulla sperando che la mia amica le tenesse per sé.

Un'altra cena favolosa di mamma Rosa, un'altra serata all'insegna della famiglia. Mi avevano tutti accolto con grande affetto, specialmente mamma Rosa, sapevo che Samuel aveva raccontato loro della mia perdita ed anche per questo, credo, che volessero in tutti i modi farmi sentire a casa. Anche stavolta pretesero che stessi con le mani in mano mentre loro riordinavano.
Così appena uscirono dalla cucina, mi chiusi dentro per fargli una sorpresa. Decisi di preparare una torta all'arancia per la colazione del giorno dopo ed alcuni biscotti da gustare la sera stessa. Notarono la mia assenza e poco dopo ci fu un viavai dalla cucina, finché il buon odore dei dolci non iniziò a spandersi per tutta la casa.
Riassettato tutto quello che avevo usato era quasi ora di sfornare i biscotti. Qualche minuto di raffreddamento e poi sarebbero stati pronti.
Si complimentarono tutti ed io, imbarazzata, decisi di lasciare loro il piatto ed andare fuori a fare due passi in spiaggia.

Quella sarebbe stata la mia ultima notte qui, domani a quest'ora sarei sicuramente stata con Alessio; eppure non ero così felice di partire.
Questi due giorni mi avevano confuso la vita e Alessio, d'altra parte, non faceva niente per aiutarmi.

Ero con i piedi nell'acqua, che sensazione piacevole! Questo mi fece pensare a quanto era stato piacevole passeggiare con Samuel la sera prima. Non riuscivo a non pensarci!
All'improvviso un rumore mi fece sobbalzare, girandomi vidi che era lui, avrei dovuto tornare verso casa, inventare una scusa per non rimanere lì da sola, con lui, ma i miei piedi non avevano nessuna intenzione di muoversi.
Si avvicinò guardandomi negli occhi, con quel suo sorriso...
... e quando fu abbastanza vicino, lo vidi togliersi un auricolare per infilarlo nel mio orecchio.
Con la musica nelle orecchie iniziammo a ballare, noi due da soli sulla sabbia.
Dio se ero davvero felice con queste poche cose: il mare, la sabbia, la luna, un po' di musica e il mio migliore amico.

Quel pensiero mi raggeló il sangue, non dovevo nemmeno pensare ad una cosa del genere

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Quel pensiero mi raggeló il sangue, non dovevo nemmeno pensare ad una cosa del genere. Eppure io leggevo nei suoi occhi la voglia di un bacio, la stessa voglia che sentivo io nel mio cuore.
E sarebbe successo se all'ultimo momento, il pensiero di Alessio, non mi avesse fermato.

Da quello che poteva essere un bacio, scaturì un abbraccio intenso, forte, un abbraccio di "scusa vorrei ma non posso", un abbraccio di "non ti preoccupare, qualsiasi cosa accada sarò al tuo fianco", un abbraccio dove l'Amore racconta all'Amicizia che se ne sarebbe andato, ma lei avrebbe dovuto sempre, splendere forte e luminosa per entrambi!

Senza dire una parola ce ne tornammo a casa e ognuno andò a dormire nella propria stanza.

MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora