Addio Al Nubilato/Celibato

56 1 0
                                    

Cal. 165

Samuel:

Decidemmo di andare a riposare qualche giorno a Malaga, per poi rientrare per l'ultima settimana prima del matrimonio.
Così partimmo tutti, carichi ancora dell'euforia per la conquista dello scudetto.
Passammo un paio di giorni all'insegna del riposo più assoluto, poi Noemi mi disse che venerdì, lei e Ross, sarebbero partite per ritornare a Milano per l'addio al nubilato che le ragazze avevano organizzato.
Volevo accompagnarle, ma a quanto pare, una sorpresa analoga era stata già preparata qua a Malaga per me.
A malincuore le accompagnai all'aeroporto, non mi piaceva l'idea di staccarmi da Ross, anche se era solo per un paio di giorni.
Mia sorella mi prendeva in giro, diceva che ero troppo sottomesso, ma lei non praticava nessuna autorità su di me anzi, la verità era che la mia non era sottomissione, ma un vero e proprio costante bisogno di lei.

Nel frattempo arrivarono anche Ante, Vins (che era già stato troppo tempo lontano da Gian), Brahim, il mio "Papy" Pep (Reina) e tutti gli altri. Purtroppo tanti non poterono essere presenti a causa delle convocazioni nelle rispettive nazionali, ma sarebbero stati liberi per festeggiare il matrimonio.

Cenammo in un bel locale vicino al mare e, bevendo, ballando e facendo festa, tirammo quasi fino al mattino.
Per fortuna non avevano organizzato nessuno scherzo idiota come spogliarelliste o cose del genere, a me interessava solo fare il mio addio al celibato con gli amici più cari.
Si forse avevamo esagerato con gli alcolici, ma la situazione non era mai degenerata.

Lunedì mattina non vedevo l'ora di prendere l'aereo che mi riportava a Milano, verso quello che era il traguardo più importante della mia vita.

Ross:

Al rientro da Malaga, sapevo che mi aspettava l'addio al nubilato e speravo che le ragazze non avessero organizzato qualcosa di imbarazzante. Tutto però era una sorpresa.
Già al mattino, mentre facevo colazione con i genitori di Samu, ecco suonare il campanello. Le ragazze erano già tutte pronte e mi fecero fretta perché mi preparassi.
Noemi aveva preparato una borsa anche per me, così io avrei scoperto tutto pian piano, un po' alla volta. Fuori casa c'era un pulmino con autista che fermò proprio davanti ad un'elegante Spa alle porte di Como. Iniziavamo bene!
Per tutta la mattinata ed oltre ci facemmo coccolare con massaggi, sauna, sedute di acqua-terapia e poi ancora trattamenti estetici di ogni tipo, come principesse, il tutto condito da cocktail, analcolici per me, ma belli carichi per loro che potevano bere.
Nel tardo pomeriggio, dopo una bella "merenda", ci trasferimmo tutte in un albergo super lusso, dove avevano prenotato le camere per passare la notte.
Nella mia, che avrei condiviso con Noemi, trovai anche una sorpresa, un regalo da parte di tutte le amiche: un abito bellissimo, rosso con spruzzi di nero. La taglia era perfetta nonostante la pancia, qua c'era lo zampino di Ilaria.
Ci ritrovammo poi nella hall e, con la promessa che non avevano organizzato niente di imbarazzante, mi consegnarono una busta con il classico velo, la fascia con scritto "baciate la sposa" ed una specie di bacchetta magica "goliardica", se così si può dire.
Mi costrinsero ad indossare tutto e poi andammo a cena e successivamente a ballare.
Essendo tutte donne, catturammo l'attenzione di molti ragazzi. Io avevo il mio deterrente naturale, la pancia, ma anche per le altre non fu difficile declinare inviti od avances maschili.
Eravamo tutte molto innamorate dei nostri compagni e, se le malelingue dicevano che era per i soldi, le malelingue non sapevano che eravamo tutte donne indipendenti e capaci di mantenerci da sole con le nostre attività.
Anche per me, che momentaneamente ero senza lavoro, i soldi non erano mai stati ciò che mi attraeva di Samuel, lui era davvero l'unico in grado di rendermi veramente felice.
Tra balli, risate e tanto alcol, tirammo quasi mattina
Era stata una giornata fantastica, alla faccia di tutti quelli che dicevano che le donne non sanno essere amiche. Noi eravamo una allegra e variegata combriccola di belle donne.

La domenica mattina, dopo caraffe in quantità industriale di caffè e un'abbondante colazione, tornammo alle nostre cose ed ai nostri ruoli di compagne, mogli e madri.
Il resto della giornata lo passai a riposarmi in giardino.
Finalmente l'indomani Samuel sarebbe tornato, mi mancava svegliarmi accanto a lui.

MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora