Ma Quando Si È Pronti?

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Cap. 70

Ross:

Arrivai in perfetto orario, quando uscii dalla stazione e lo vidi, stavo già meglio.
Lo abbracciai tenendolo stretto a lungo. In macchina non mi chiese nulla, lasciammo parlare solo la radio che però ci tese un agguato con una canzone.

Cercavo di tenere gli occhi sulla strada, ma più volte mi accorsi che lo spagnolo mi guardava, cercava di capire come reagivo.

Per fortuna fummo presto davanti a casa.
Io andai ad aprire il portone, lui mi prese la valigia e si avvicinó.

"Vuoi salire?"

Chiesi con la voce che mi tremava.
Lui mi sorrise, mi diede un bacio leggero sulle labbra e mi disse...

"Non sei ancora pronta!"


E se ne andò.
Aveva ragione Samuel, non ero ancora pronta, non avevo la mente lucida e soprattutto non avevo il cuore libero.
Ma quando sarei stata pronta?

Samuel:

Dopo averla riaccompagnata a casa, raggiunsi Theo in un locale di Milano, di stare solo non se ne parlava.
Anche lui era giù di morale per la sua storia con Zoe, qualcosa sembrava all'improvviso essere andato storto.
Forse fu per quello che capì subito il mio stato d'animo e gli confidai tutto.

"Come mai sei dovuto andare a prenderla alla stazione? Ha litigato con Alessio?"

"Non lo so, non ne abbiamo parlato. Non abbiamo proprio aperto bocca. Poi una volta a casa mi ha chiesto di salire da lei."

"Che hai fatto?"

"Me ne sono venuto via, non poteva succedere così!"

"Ah! Siamo proprio due idioti!"

È così dicendo, mi mise una mano sulla spalla e prima di cadere in brutte tentazioni, finimmo la nostra birra e poi tutti a casa.

MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora