L'aria Calda Di Dubai

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Cap. 133

Ross:

Una volta pronta mi girai e Samuel mi stava guardando quasi incantato.

"Che c'è?"

"Nulla!"

Disse sorridendo e prendendomi per mano raggiungemmo la sala per la cena, dove era stato messo un albero di natale, ai piedi del quale mettere i regali che ci eravamo fatti.
Avevamo deciso che per i grandi ci sarebbe stato un solo regalo fatto tutti insieme, mentre Elena avrebbe ricevuto regali da tutti. Noi per lei, ne avevamo due, perché il giorno che eravamo usciti per prendere il regalo, ci fermammo davanti ad una vetrina di vestiti per bambini e un vestito rosa antico, aveva catturato la nostra attenzione.

"Con quello sembrerà proprio una principessa!"

Disse Samuel che pochi negozi più avanti si innamorò di un grande orso bianco di peluche e non poté non prenderglielo.
Ma anche i nonni, zia Noemi, i suoi genitori e naturalmente Gian e Vins si erano sbizzarriti per i regali a quella bimba.

La cena iniziò dopo le nove, ogni tanto qualcuno apriva un regalo tra una pietanza e l'altra.
Mancavano una decina di minuti a mezzanotte, quando decisi di dare a Samu il mio regalo, si è vero ci eravamo detti un unico regalo per gli adulti, ma dopo tutto, era il nostro primo Natale da coppia!
Gli consegnai il pacchetto con un biglietto che gli avevo scritto.

"Amore mio, si lo so! Ti ho fatto aspettare molto, forse troppo!
Il tempo è passato velocemente senza darci tregua, ma ti prometto che d'ora in poi, non passerà giorno in cui io non ti dirò quanto ti amo e non ti lascerò mai più!
Buon Natale solcito mio! "

Gli si inumidirono gli occhi, più per le parole del biglietto che per il regalo in sé stesso, che infilò subito al polso.
Si alzò e mi sussurrò all'orecchio.

" Esci in terrazza con me? Prendiamo un po' d'aria? "

Prendendomi poi per mano, per condurmi verso la porta d'uscita.

L'aria era calda a Dubai e le infinite luci si diffondevano per la città.
Ci avvicinammo alla ringhiera ad ammirare il panorama.
Sentivo le sue parole accanto a me, poi ad un tratto mi girai e lui era lì...

Samuel:

La cena era buonissima, ogni portata ottima e la compagnia era perfetta.
La mia nipotina, attratta da tutti i regali che le avevano fatto, era uno spettacolo divertentissimo.
Le ore passarono velocemente, mancava poco a mezzanotte, quando lei mi diede il suo regalo.
Lessi il biglietto, era una dichiarazione d'amore vera e propria, con una promessa, la stessa promessa che le avrei fatto io questa notte.
Infilai al polso l'orologio che mi aveva regalato e la convinsi, prendendola per mano, a venire in terrazza con me.
Passai accanto a Gian, che infilò nella mia tasca, quello che gli avevo chiesto di custodire per me, senza che lei si accorgesse di nulla.
L'aria della notte araba era calda, le luci una meraviglia.
Iniziai pian piano a farmi coraggio.

"È una serata bellissima!"

"Si, Samuel!"

"Ti piace anche se non siamo a casa?"

"Mi piace stare con te e la tua famiglia!"

"Ti ho aspettato così tanto..."

"Si, te l'ho promesso, da ora in poi sarò sempre con te!"

"Lo so. Non possiamo stare distanti noi due!"

Guardavamo il panorama che c'era intorno a noi. Mancavano sempre meno minuti a mezzanotte.
Infilai la mano in tasca, estrassi il contenuto e mi inginocchiai aspettando che si girasse.

Ross:

Lui era lì, in ginocchio con una scatolina in mano. Mi guardava dritto negli occhi ed io capii ancor prima che lui potesse pronunciare parola.
Il cuore iniziò a battere forte, credevo che mi sarebbe scoppiato nel petto.
Le lacrime iniziarono a salire nei miei occhi, non riuscivo ad aprire bocca.

Samuel:

Si girò e la fissai dritta negli occhi, capiva quello che stavo per fare.
Avevo il cuore che mi batteva a mille e riuscivo a sentire che anche per lei era così.
Gli occhi le risplendevano e le lacrime stavano per uscire.

"Niña, amore mio! Ti ho aspettato davvero tanto, ma rifarei le stesse cose se fossi sicuro di ritornare dove sono ora. Qui, davanti a te, con la nostra famiglia..."

E lei si giró un attimo, per vedere che erano tutti davanti alla vetrata ad ammirare la scena.

"...qui in ginocchio a chiederti di non lasciarmi mai più e....
....insomma amore mio, mi vuoi sposare? "

Ora non riuscì più a trattenere le lacrime, le scorrevano giù lungo le guance.
Restò in silenzio un tempo che mi sembrò interminabile, ma furono in realtà, solo pochi secondi perché sentimmo suonare la mezzanotte.
Poi finalmente aprì bocca.

" Si sí, Samuel lo voglio!"

Mi alzai e la baciai, sentimmo urla ed applausi provenire dall'interno della sala.
Ci staccammo mettendoci a ridere, così finalmente, le infilai l'anello. Da ora in poi sarebbe stata soltanto mia.

MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora