Convivenza?

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Cap. 21

Inutile negare che, andare al lavoro per poi trovare a casa il ragazzo che ami, era una cosa fantastica.
Fino al 6 gennaio, Alessio non aveva allenamento e anche se andava a correre o a fare un po' di ginnastica, faceva sempre in modo di essere da me quando rientravo e dopo la doccia era sempre disposto a coccolarmi per farmi passare la stanchezza.

Tra poco sarebbe stato il suo compleanno e nello stesso giorno la partita valida per gli ottavi di coppa Italia a Genova con la Samp. Ancora una volta saremmo stati distanti il giorno esatto in cui c'era qualcosa da festeggiare, ma avevo programmato una sorpresa.

Avevo prenotato per noi un B&B sul lago di Como, il nostro lago, per la notte di lunedì. Una cenetta romantica e un po' di coccole ci avrebbero fatto dimenticare tutto.

Erano le 07.00 del mattino e, anche se per una volta avrei potuto dormire di più, non ci ero riuscita. Guardavo il mio ragazzo dormire beatamente accanto a me, era ancora buio fuori dalle finestre e il lago sembrava così silenzioso e vuoto.
Quella notte, dopo aver fatto l'amore, Alessio, mi aveva chiesto di andare a vivere da lui. Era una decisione importante, infondo ci conoscevamo solo da quattro mesi. La cosa mi aveva un po' scombussolato, non me l'aspettavo.
Quando ci eravamo dati la possibilità di provare, non credevo che sarebbe durata, infondo siamo così diversi! Sicuro, forte, bello e determinato lui, fragile, insicura e titubante io. Poi però c'eravamo amalgamati bene, ora cercavamo di passare assieme più tempo possibile e vivere sotto lo stesso tetto, sarebbe la soluzione migliore. Ma come ho detto sono insicura ed avevo paura di rovinare tutto con la convivenza.

E mentre mi perdevo in questi pensieri il tempo passava, dovetti svegliarlo, perché aveva un aereo da prendere per Jeddah. La Juve gli aspettava per la Supercoppa Italiana.

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MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora