Due Idioti

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Cap. 139

Noemi:

Due idioti, era questo che pensavo di loro, erano due idioti!
Prima andai da Ross...

"Avevi ragione tu. È geloso! Di cosa poi devo ancora capirlo."

"Ross, lui ti ama!"

"Lo so! È per questo che non riesco a capire cosa gli sta succedendo."

"Forse ha sentito male..."

"Sicuramente ha sentito male!"

Ross si mise a piangere, non potevo permetterglielo, doveva stare tranquilla per lei e per il bambino.

"Sú non piangere, vedrai che gli passa!"

"È la prima volta che litighiamo, veramente!"

"Dai, non fare così! Prima o poi doveva succedere! Ora che è successo, potete accantonarlo e ricominciare da dove vi eravate interrotti."

"Non l'avevo mai visto cosi arrabbiato!"

"Tu sei la cosa più importante per lui. Ha paura di perderti. Forse dovresti dirglielo, del bambino intendo."

"Pochi giorni, Noemi, ti giuro! Voglio dirglielo il giorno del suo compleanno."

"È preoccupato per te!"

"Lo capisco, ma non può reagire così. Soprattutto perché non è vero!"

"Più tardi vado a parlargli e vedrò di farlo ragionare."

"Noemi? Non dirgli niente, me l'hai promesso!"

"Stai tranquilla!"

Ross si sentiva un po' meglio, così potei andare da quel cadavere di mio fratello e cercare di farlo ragionare.
Quando c'era di mezzo Ross, lui perdeva la testa e non riusciva a mettere a fuoco le cose.

Entrai nella loro stanza, era steso a letto a guardare il soffitto.

"Come stai?"

"Non ho voglia di parlare!"

"E invece lo farai!"

"Vuoi sempre difenderla e dire che è colpa mia?"

"Si, la voglio difendere e no, non è colpa tua, ma di tutti e due. Però sappi che tra lei e Alessio non c'è nulla, per davvero! Come puoi solo pensarlo?"

"Ho paura Noemi. Sono giorni che è triste, preoccupata, non dice niente. Mentre al telefono con lui, rideva!"

"Samu? Gli stava raccontando della tua dichiarazione a Natale, per forza rideva! È innamorata di te. Le si illuminano gli occhi, quando parla di te! Tra poco sarete una famiglia, marito e moglie."

"Ma perché è così giù in questi giorni? Forse ci ha ripensato?"

"Non farmi ridere, ti prego! Ma voi due, sul serio non vi rendete conto di come siete? Non ci sono due persone al mondo, così perfette come voi due insieme! Non ci ha ripensato, credimi. Va da lei e fate pace, che non vi si può vedere lontano uno dall'altra! "

" Noemi, dici davvero? "

" Guardati, tu stai soffrendo da solo qua e lei è di là che fa altrettanto. Giudica un po' tu! "

Il mio discorso doveva averlo colpito, perché si alzò, mi diede un bacio sulla fronte ed andò dalla sua amata.

Samuel:

Uscii dalla stanza con il cuore a mille. Mi sentivo triste ed al contempo colpevole di averla ferita.
Se mi avesse allontanato l'avrei capita. Ma fortunatamente non lo fece, anzi quando mi vide, con il viso che toccava terra per come mi sentivo, mi sorrise.

"Vieni qui, scemo!"

"Oh, niña cosa mi fai? Perché ho così tanta paura di perderti?"

"Non lo so amore mio! Non lo so! So solo che io non voglio lasciare che tu mi perda!"

"Mi perdoni allora?"

"Certo che ti perdono, ma non pensare più ad una cosa del genere. Ti amo!"

"Ti amo anch'io. Così tanto! Ti ho visto di nuovo felice e non ho ragionato..."

"Preferisci che sia triste?"

"No, mai! Non dirlo nemmeno per scherzo. In questi giorni mi sei sembrata così triste, preoccupata, stai male?"

"No!"

"Cosa c'è che non va allora? Se il problema non siamo noi, allora cos'è?"

"Te lo dirò presto, dammi ancora qualche giorno. Ti giuro che te lo dirò!"

"È qualcosa di grave?"

"No, direi di no! È qualcosa di importante, però! Dammi solo qualche giorno..."

"Mi fai preoccupare!"

"Stai tranquillo! Io credo che resterai senza parole, ma dammi tempo."

Restammo ancora abbracciati, era stato il nostro primo litigio.

"È stata la nostra prima litigata!"

"Già! E come in tutte le coppie, alla fine aveva ragione la moglie!"

"Tu non sei mia moglie! Ancora!"

"Castillejo vuoi litigare? Ancora?"

"No, niña, voglio fare pace! Che ne diresti di siglare qualche accordo sul nostro letto?"

"Dico che prima ho intenzione di leggere attentamente tutte le clausole, prima di firmare!"

Mi faceva ridere, riusciva sempre a trovare la risposta giusta alle mie battute.
La presi in braccio e passando accanto a Noemi, che ci guardava con quell'aria da" siete due idioti, due idioti innamorati ", la portai in camera nostra.
Non avevo nessuna intenzione di passare la notte senza di lei!

MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora