Lì Dove Era Naturale

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Cap. 120

Ci svegliammo come al solito nudi, ancora abbracciati.
Lei era ogni giorno più bella, o almeno era così che il mio cuore la vedeva.
Le sfiorai le labbra con un bacio e nei suoi mugolii ritrovai i versi di una bambina. Quanto ero innamorato!
Avrebbe potuto chiedermi qualsiasi cosa e io l'avrei fatta, ma fortunatamente, a lei bastavo io.

Ci infilammo i vestiti e andammo a fare colazione, non eravamo soli in questa casa...
I miei genitori erano già in cucina da un pezzo e quando ci sentirono arrivare sfoderarono due grossi sorrisi.
Era la prima volta per loro, non ci avevano ancora visto insieme come coppia vera e propria.
Il compiacimento che lessi nei loro volti, fu incredibile. Se possibile, erano ancora più felici di me, era come se tutto il tempo fosse scorso solo allo scopo di arrivare lì, dove era naturale che arrivasse: io e Ross insieme!
Non servivano parole per descrivere i sentimenti, erano sufficienti i sorrisi e gli abbracci.

I giorni seguenti passarono velocemente. La presenza della mia famiglia era sinonimo di serenità.
Mamma come al solito, aveva preso possesso della cucina e Noemi aveva più volte, rapito la mia ragazza per farsi raccontare, come erano andate le cose tra noi, dopo la sua partenza da Malaga i primi di giugno.
Ripensai al loro primo incontro, a come si erano trovate in sintonia sin dal primo istante, a come in quel momento, io capii che Ross sarebbe stata la donna della mia vita.

Il fine settimana arrivó presto e così anche il tempo dei saluti, loro dovevano rientrare a Malaga, io avevo un'amichevole a Trieste.
La cosa più bella, fu rivedere di nuovo i nostri tifosi allo stadio.
Ne avevamo sentito la mancanza.
Giocare in mezzo alla gente aveva un'emozione diversa, unica.

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MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora