MAMILHAPINATAPAI

Poi All'improvviso Un Rumore

Cap. 52

Samuel:

Quando le consegnarono la lettera di dimissioni, la accompagnai a casa.
Era così triste, pallida ed io non sapevo come confortarla.
Lei mi guardava con il suo sguardo così vuoto, spento.
Mi abbracciò, un abbraccio caldo, forte, carico di gratitudine.
Sentivo il suo respiro sul mio collo e qualche lacrima scese ad inumidirlo. Era così fragile, pensai a quanto fosse stupido il suo ragazzo, se fossi stato io al suo posto, non avrei mai permesso che vivesse da sola questo momento. Non riusciva a staccarsi ed io egoisticamente pensavo che avrei potuto restare così per sempre.

Ross:

Dopo tutto quello che era successo, mi sentivo stanca, vuota.
Se al mio fianco non ci fosse stato Samu, non so se ce l'avrei fatta.
Tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, era stato accanto a me senza lasciarmi  mai e leggevo nei suoi occhi, un po' di disperazione, dettata dal fatto che non riuscisse ad aiutarmi.
Gli volevo bene, come si vuole bene al proprio migliore amico o forse di più...

Samuel:

Restammo fermi abbracciati per non so quanti minuti, sentivo i battiti dei nostri cuori aumentare intensità.
Sentivo che era il momento giusto, il momento per confessarle ciò che da tempo provavo per lei.
Le alzai il volto e con un lieve sorriso la guardai negli occhi.
Quando i nostri sguardi si incrociarono, un leggero rossore le comparve sulle guance.
Continuava a guardarmi ed io mi stavo perdendo nel verde dei suoi occhi.
I nostri volti si avvicinarono, i nostri nasi si sfiorarono. Stavo per baciarla, finalmente l'avrei baciata, sentivo tirare ogni muscolo del mio corpo...
Poi all'improvviso un rumore e la porta di casa si aprii allontanandoci.
Alessio era arrivato e implorando perdono la abbracciò, mi sentivo fuori luogo, presi le chiavi dell'auto e mi avviai verso la porta girandomi un'ultima volta prima di uscire.
I suoi occhi gridavano perdono, ma io non potevo sentire...
Due giorni dopo ero in campo per l'ultima di campionato, segnai e il Milan si qualificó per la UEFA Champions league.

Partii immediatamente per Malaga, avevo bisogno della mia famiglia e di non pensare.