Ad Occhi Chiusi

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Cap. 39

Quando ci trovammo in mezzo a tutta quella gente in attesa di Mengoni, ero felice! Sapevo che sarebbe stata una serata meravigliosa, alla fine il mio desiderio si era realizzato.
Il concerto era un mix di canzoni vecchie e nuove, di canzoni romantiche ed altre piene di energia.
Ad un tratto fu tutto strano...

... quando riconobbi le note di quella, che era forse la mia canzone preferita di Marco, sentii le braccia di Samu cingermi la vita.
Sentivo il calore del suo corpo attaccato al mio, non riuscivo a muovermi. Avrei voluto girarmi e prendere il suo viso tra le mani e unire le nostre labbra in un lungo e umido bacio.
Mio dio! Mi stavo eccitando al solo pensiero, sentivo le mie guance prendere fuoco e il mio cuore aumentare il battito. Pregavo perché lui non se ne accorgesse, non capivo più dov'ero, non mi accorsi nemmeno che la canzone finì. Mi rilassai solamente quando sentii le sue mani allentare la presa e lui chiedermi se volevo qualcosa da bere.
Ne approfittai per ritornare in me e ricompormi. Nel tempo che lui passò lontano, mandai il messaggio della buonanotte ad Alessio, poi ci pensó Mengoni con il suo repertorio a deviare quei pensieri.
A concerto finito raggiungemmo l'auto e Samu mi riaccompagnó a casa. Era felice e carico di energia ed io mi perdevo nei suoi occhi, ma mi rendevo anche conto che quello che stavo facendo era sbagliato. Io stavo con Alessio e se c'era una cosa che non avrei mai concesso ad un rapporto era proprio l'infedeltá!
Così sotto casa ringraziai Samu e velocemente mi chiusi la porta alle spalle, per poi subito dopo mandargli un messaggio di scuse, mentendo che dovevo correre in bagno.
Mi stavo rendendo ridicola, ma almeno avevo evitato che le nostre labbra si avvicinassero troppo.

Samuel:

Era stata una serata fantastica, specie quando, per l'intera durata di una canzone, restammo abbracciati e fermi.
Avevo riconosciuto la canzone fin dalle prime note, me l'aveva fatta sentire non so quante volte, e in quell'istante, fu la cosa più naturale del mondo per me, metterle le braccia intorno al corpo.
Sentii i suoi muscoli tendersi e il battito accelerare. I nostri corpi si contraevano l'uno verso l'altro.
Sentivo il sangue pompare nelle vene e l'eccitazione crescere tra le mie gambe, avessi potuto non mi sarei mai staccato da lei.
Gli applausi mi riportarono alla realtà e mi staccati con la scusa del bere.
Non eravamo mai stati così vicini, non eravamo mai stati così intimi.
Quando arrivammo sotto casa sua, lei scappò letteralmente dalla mia macchina.
Ebbi paura, paura di non sentirla, non vederla più, ma soprattutto paura di non provare nuovamente una passione, un'emozione così intensa come quella sera.
Quando il suo messaggio arrivò, sapevo che era una bugia, ma le risposi ugualmente.

" Non dirmi che questo è l'effetto che ti fa Mengoni? Credevo ti piacesse!"

"Scemo! Deve essere stata la birra. Buonanotte e grazie di tutto"

Quel grazie di tutto, cosa comprendeva? Mi rigirai nel letto pensando che forse comprendesse il fatto di essermi fermato e non aver approfondito quello che era successo al concerto. Felice e triste allo stesso tempo mi addormentai.

MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora