Ritorno Al Passato

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Cap. 147

Ross:

Domenica mattina, mi svegliai molto presto, ero davvero felice di tornare in pasticceria anche se era solo per due giorni.
Samu era con la squadra, perciò con tranquillità mi preparai ed alle 6.00 in punto ero davanti alla porta del laboratorio.
Mi sembrava di essere tornata indietro di mesi. Ero eccitata e quando entrai, quasi mi vennero le lacrime agli occhi vedendo il signor Antonio.
Mi abbracció e ringrazió per l'aiuto, poi mi misi subito al lavoro, sembrava che non fosse passato neanche un giorno.
Tutto era come l'avevo lasciato e riprendere a lavorare fu come riprendere ad andare in bicicletta. Non avevo dimenticato niente. In un batter d'occhio, quasi tutte le preparazioni erano pronte.
Ci guardammo un attimo negli occhi ed entrambi felici proseguimmo.
Più tardi arrivó anche Carlo, il ragazzo che da poco affiancava il titolare in laboratorio. Il ragazzo che avevo addestrato io, se ne era andato da un pezzo, troppo lavoro per lui!
Il signor Antonio disse a Carlo di passare la mattinata accanto a me per imparare il più possibile. Ero lusingata e il ragazzo sembrava molto interessato.
Mancava poco alle 11.00 quando la signora Maria, fece capolino nella stanza per ricordarmi che era ora di smettere.
Il tempo era volato senza che me ne rendessi conto.
Salutai e corsi a casa a cambiarmi, avevo promesso a Samu che sarei andata a San Siro.

Arrivata in tribuna, mi sentii quasi mancare, avevo fatto tutto troppo velocemente e non avevo neanche mangiato, mi sentivo senza forze.
Per fortuna anche Gian era appena arrivato e vedendomi messa male, corse ad aiutarmi.

"Ti senti bene?"

"Si Gian, grazie. Sono solo affamata ed un po' stanca."

"Resta qua, vado a prenderti qualcosa. Che vuoi?"

Non potevo mangiare nessun affettato per via della gravidanza così optai per un trancio di pizza.
Mi sentii subito meglio.

"Gian, per favore non dire niente a Samu, non voglio che si preoccupi!"

"C'è qualcosa che non va? Sei un po' strana ultimamente!"

"Grazie eh!"

"Strana in senso buono, diversa!"

"Sto bene Gian, grazie."

"OK, non insisto, non sono affari miei, ma se hai bisogno sono qua!"

"Grazie, ti voglio bene Gian!"

Gian:

Ero appena arrivato in tribuna, quando vidi Ross pallida e stanca. Subito mi avvicinai a lei per aiutarla.
Era un po' che la vedevo strana e Samu mi aveva chiesto di tenerla d'occhio.
Avevo paura ci fosse qualcosa che non andava, ma loro non mi sembravano preoccupati!
Guardammo la partita insieme come d'abitudine ormai, sembrava stare meglio.
Neanche quel giorno vedemmo Samuel in campo, stava diventando normale ormai, non se lo meritava!
Non ero riuscito a capire perché non se ne fosse andato a giocare in un'altra squadra.
Per come lo conoscevo io, c'era qualcosa che mi nascondeva, ma non era ancora pronto a dirmelo.

Li lasciai dopo la partita, si sarebbero fiondati a casa sul divano, dovevo lasciarli un po' soli. San Valentino era alle porte ed avrebbero festeggiato alla grande.
Quest'anno stavano insieme e Samuel era davvero felice. L'aveva aspettata, ma alla fine aveva ottenuto quello che aveva tanto desiderato.
Ero un po' invidioso di quello che c'era tra loro. Era qualcosa di unico, chissà se sarei riuscito anch'io a trovare una ragazza capace di farmi sentire così!

Ross:

Il lunedì mattina, salutai Samu con un bacio, mentre lui ancora dormiva.
Sarebbe stato l'ultimo giorno in pasticceria, almeno per ora, e poi era anche San Valentino!
Arrivai al laboratorio che i due uomini erano già al lavoro. Mi misi il grembiule ed anch'io mi diedi da fare.
Preparammo molte torte, molte fragole col cioccolato e soprattutto una moltitudine di cioccolatini.
Ne preparai anche una scatola speciale come regalo per il mio valentino.
Con Samu ci sentimmo verso mezzogiorno, Lui, non avendo giocato ieri, aveva il pranzo con la squadra e poi allenamento. Mi fece promettere di finire presto e ci salutammo.

Il negozio, nel tardo pomeriggio, fu preso letteralmente d'assalto. Tutti all'ultimo minuto!
Non mi resi conto del tempo che passava e naturalmente sgarrai.
Erano le 18.45 quando il mio telefono squilló, ero appena uscita dalla porta del negozio.

"Dove sei?"

"Sto arrivando, sono uscita ora. Scusa amore, non mi ero accorta dell'ora. Mi perdoni?"

"Visto che stai arrivando, sì ti perdono! Ma passi tu a prendere le pizze, visto che sei per strada!"

"Ok, che pizza vuoi?"

"Margherita maxy!"

"Arrivo presto! Ciao Samu!"

Mentre aspettavo che preparassero le pizze, controllai i social. Che compagni romantici che aveva Samuel!
Theo aveva regalato a Zoe un enorme mazzo di rose rosse con un orsacchiotto di peluche.
Sandro, oltre ai fiori, palloncini a forma di cuore.
Poi vidi anche una storia di Samu, era in palestra a Milanello, com'era sexy!
Non potevo credere che tutto quel ben di dio fosse per me!

 Poi vidi anche una storia di Samu, era in palestra a Milanello, com'era sexy! Non potevo credere che tutto quel ben di dio fosse per me!

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Samuel:

Avevo passato tutto il pomeriggio a Milanello, tanto sapevo che lei avrebbe fatto altrettanto in pasticceria.
Erano le 18.00 quando uscii dal centro sportivo, dovevo passare dal fioraio e sperare di essere a casa prima di Ross.
Per precauzione le telefonai e come immaginavo, era appena uscita. La convinsi ad andare a prendere le pizze, così avrei avuto tutto il tempo per preparare la sorpresa.
Cosparsi petali di rose dall'entrata alla cucina.
Sul tavolo, tovaglia bianca e tovaglioli rossi.
Poi sparsi per la casa altri petali e palloncini con le lettere TI AMO ed infine, in camera, tanti petali e palloncini a forma di cuore e sul comodino una bella ciotola di fragole.
Ci sarebbe stato perfettamente lo champagne, ma nelle sue condizioni...

MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora