Il Compleanno Di Samuel

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Cap. 22

Samuel:

Purtroppo la finale di Supercoppa non era finita come avevamo sperato, abbiamo dato il massimo ed ero fiero dei miei compagni, ci era mancato solo il gol.

Sul volo di ritorno che ci riportava a Milano, ognuno era perso nei propri pensieri, la delusione era ancora tanta.

Domani sarebbe stato il mio compleanno, ma non avevo nessuna voglia di festeggiare.
Mia sorella però sarebbe arrivata apposta nel primo pomeriggio.
Ci faremo un giro in centro e poi una cenetta tranquilla.
Da quando ero tornato da Malaga, io e Rossana non ci eravamo ancora rivisti, solo qualche messaggio e un paio di chiamate; probabilmente se fosse continuata così, i miei propositi per il nuovo anno, avrei anche potuto metterli in pratica, ma lei era sempre imprevedibile. Anche ieri, nel pieno della delusione per la sconfitta, era riuscita a tirarmi su il morale, con la sua faccia buffa e un singolare e personalizzato countdown per il mio compleanno.
In mezzo ai miei compagni, tristi per la sconfitta appena rimediata, io mi sentivo felice. Sapevo che aveva sentito anche Alessio, probabilmente si erano scambiati baci e coccole da distanza, ma non me ne importava, aveva trovato il tempo anche per me. Il mio cuore era a 1000, festeggiare senza di lei non aveva senso.

Noemi:

"Allora siamo d'accordo, domani alle 20.00 da El Gaucho, ok?"

        " Si tranquilla, io e Alessio ci saremo! "

A quella risposta avrei voluto dirle, lascialo pure a casa e vieni da sola, ma poi non avrei saputo come giustificarmi.
Da quando mio fratello l'aveva conosciuta, aveva letteralmente parlato solo di lei, e dopo averla conosciuta anch'io, avevo capito il perché, e poi proprio non mi piaceva il suo ragazzo, aveva l'aria di chi nasconde qualcosa....

Ross era una ragazza solare, timida, generosa e sensibile, una ragazza semplice ma sempre disponibile a darti il suo aiuto in caso di bisogno. Siamo andate subito d'accordo ed ogni volta che vengo a Milano non possiamo non passare del tempo assieme.

Con lei avevamo organizzato una piccola cena per il compleanno di mio fratello, solo noi e qualche compagno di squadra con cui aveva più legato in questi mesi, anche se dopo la sconfitta con la Juve non c'era tanta voglia di festeggiare.


Dopo aver passeggiato per le vie di Milano, condussi Samuel nel locale che avevamo scelto per l'occasione, dove cucinano un'ottima carne Argentina.
Una volta entrati, i suoi occhi si illuminarono, per la sorpresa certo, ma soprattutto perché vide Lei!
Io, lo vidi girarsi intorno alla ricerca del fidanzato che non c'era e poi farsi abbracciare dagli amici per chiudere in bellezza con lei.
Credo che questo sia uno dei regali più belli che gli abbia mai fatto.

Samuel:

Non riuscivo a credere ai miei occhi! In mezzo ai miei compagni c'era lei e sola anche, senza il capitano.
Quando mi posò le labbra sulle guance per farmi gli auguri, credevo che sarei andato a fuoco.
Era bellissima, anche se indossava solamente una camicia bianca ed un paio di jeans. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Per fortuna intervenne Noemi, altrimenti credo che mi sarei giocato la sua amicizia.

Ross:

Quella sera uscii di casa arrabbiata e ferita; avevo avvisato tempo prima, Alessio, di quella cena per il compleanno di Samuel, ma lui non so perché se ne era scordato e aveva preso un altro impegno.
Inoltre pretendeva che andassi con lui, ben sapendo che io e Noemi avevamo organizzato tutto insieme.
No, non mi avrebbe rovinato la serata, misi in faccia il mio miglior sorriso ed ero pronta a festeggiare il mio migliore amico.

Quando Samu entró nel locale, fu come se stesse entrando il sole, non potevo non notare quanto lui fosse davvero bello. Anche se il mio cuore batteva forte per Alessio, ogni tanto perdeva un battito su quel pizzetto furbo e i colpi di sole dello spagnolo.
Gli regalai un bracciale con un ciondolo che indicava i punti cardinali, avrebbe così sempre trovato la rotta giusta che conduce alla nostra amicizia.

Samuel :

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Samuel :

Mentre lei mi parlava di amicizia, io pensavo solamente a quanto fosse bella e a quanto avrei voluto infilare le mie mani sotto a quella camicetta, per poi prenderla sopra di me e dimostrarle quello che ogni volta riusciva a provocarmi.
Ed ero così preso da tutto questo che non mi accorsi dell'arrivo del capitano che si scusó prontamente per il ritardo e riprese il suo posto accanto a lei.
Finché era durato era stato bello, avrei voluto fermare il tempo, ma come i rintocchi di mezzanotte con Cenerentola, anch'io ero stato riportato alla realtà.

Alessio:

Dopo aver litigato per la prima volta con Rossana, mi resi conto di aver fatto una stupidaggine.
Era vero, mi dava fastidio la sua amicizia con lo spagnolo, ma era anche vero che facendo così, l'avrei certamente accompagnata tra le sue braccia.
Fu così che decisi di raggiungerli per la serata e fu un bene perché con il mio arrivo furono costretti a separarsi. Era il momento di marcare il territorio!

MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora