Un Fremito

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Cap. 30

All'aeroporto trovai Samuel ad aspettarmi, ed una volta a casa salutai la famiglia al completo.
Dopo essermi rinfrescata, decisi di raggiungere Noemi in spiaggia.
La mia amica era così bella che quasi mi vergognavo ad avvicinarmi.
Abbronzata che sembrava una dea, quando mi vide, mi fece avvicinare con grossi cenni delle mani, e, stesi vicini due asciugamani, iniziammo la nostra seduta di gossip.
Poco dopo ci raggiunse anche Samu. Quando si stese accanto a me, era così vicino che sentivo il suo profumo.
Iniziavo ad avere caldo, molto caldo, così proposi ai due fratelli un bel bagno, almeno era una scusa per rinfrescarsi le idee.
Una bella nuotata era quello che ci voleva, l'acqua fresca mi stava distendendo nervi e pensieri. Mi tuffai e feci qualche bracciata sott'acqua, quando riemersi però, fui la vittima predestinata dei fratelli Castillejo.
Mi spruzzarono ed iniziammo a giocare come dei bambini, incuranti delle poche persone che ci stavano guardando.

Corsi a riva cercando di scappare, ma Samuel fu più veloce e mi prese in braccio portandomi sulla sabbia, per poi stendermi sul telo.

Rimanemmo fissi una negli occhi dell'altro per pochi istanti, con i nostri respiri che diventavano un unico respiro e i nostri cuori che avevano un unico battito.
Urla in lontananza ci riportarono alla realtà e lui scivoló al mio fianco.
In quel momento anche Noemi tornò a riva scuotendo il capo

"Ma quando lo capirete?"

Io e Samu ci guardammo, ma nessuno dei due riuscì a capire cosa volesse dire.
Mi girai a pancia in giù e lui si offrì di spalmarmi la crema: ad ogni suo tocco era un fremito! Cosa mi stava succedendo? Forse ero ancora arrabbiata con Alessio per quello che mi aveva fatto e il mio corpo reagiva così!?

Così piacevole il suo tocco, che poco dopo mi addormentai, risvegliandomi solo mezz'ora più tardi, sotto gli occhi divertiti dei miei amici.

"Ben svegliata, dormigliona!"

Avevo sete, così lo spagnolo si offrì di andare a prendere qualcosa da bere. Appena si fu allontanato presi il telefono per chiamare Alessio, con Noemi che continuava a scuotere la testa.
Mi rispose dopo qualche squillo, e fu piacevole sentire la sua voce, dopo i convenevoli mi chiese cosa stessi facendo, così girando la telecamera inquadrai Noemi che lo salutò e la spiaggia.
Lui mi chiese di Samuel, gli risposi che era venuto a prendermi all'aeroporto e poi, io, ero venuta in spiaggia con la mia amica.
Non volevo avesse alcun pretesto per litigare, percui omisi alcune cose.
Dopo tutto non avevo fatto niente di male.
Poi fu il mio turno di chiedere cosa stesse facendo e lui tagliò corto dicendo che erano andati a bere un aperitivo in un locale.
Mi sembrava strano! Ma forse anche lui, come me, era solo ancora un po' arrabbiato per la nostra discussione.
Così quando in lontananza vidi arrivare Samu, salutai Alessio con un bacio e riattaccai.
Il centrocampista presumibilmente se ne accorse ma non mi disse nulla.

MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora