Cap. 98
Ross:
Non era stato facile far passare quei giorni
Ad inscatolare tutto ci avevo messo una settimana, riponendo poi tutto nel garage di Samuel.
Non sapevo come sarebbe stato, dopo il suo ritorno; portai in casa solo qualche vestito, il resto rimase nelle scatole.
Avevo pulito tutta la casa che avevo condiviso per due anni con Alessio, tanti i pensieri che mi accompagnavano, tanta la paura, ma una sola la convinzione: Samuel!
Alla sera, in casa dello spagnolo, mi sentivo sola. Cosa che non mi era mai capitata da quando mi ero trasferita a Milano. Anche quando il mio ex fidanzato non c'era, io stavo bene, ma ora Samu mi mancava, mi mancava troppo.
Passavo il tempo a vagare da una stanza all'altra, entrai anche nella sua camera, cercavo il suo profumo nei suoi vestiti.
Una sera mi addormentai sul suo letto, mancava sempre meno, pochi giorni e sarebbe tornato.La vigilia del suo ritorno ero più agitata che mai, non riuscivo a stare ferma.
Pulii casa dalla testa ai piedi, quando verso sera mi misi sul divano, ero distrutta.
Ci sentimmo al telefono poco dopo e ciò mi ridiede un po' di carica.
Non sapevo immaginare come sarebbe stato trovarci di nuovo faccia a faccia.
Lo lasciai andare con Theo per la loro ultima sera, cenai e provai ad andare a letto ma non riuscivo a prendere sonno.
Provai ad alzarmi e a preparare una torta, di solito questo mi rilassava.
Neanche questo servì, alle due di notte ero ancora che vagavo per casa.
Non credevo che sarei stata così nervosa nel rivederlo, dopotutto era comunque il mio migliore amico.
Entrai nella sua camera e nell'armadio cercai qualcosa che avesse ancora il suo profumo, trovai una felpa e infilandola andai a letto, dove finalmente riuscii a prendere sonno.
Mi svegliai che erano le 9.00, con la sensazione che sarebbe stata una giornata fantastica.
Verso le 11.00 decisi di andare a fare un po' di spesa, la dispensa era quasi vuota e non sapevo ancora quando Samu sarebbe arrivato.
Così misi l'allarme ed uscii.Samuel:
Quella mattina ero molto agitato, non le avevo detto l'orario del mio arrivo, volevo farle una sorpresa e vedere il suo volto illuminarsi.
Arrivai a Linate che erano quasi le 11.00, presi un taxi e in poco tempo ero davanti a casa, ma era tutto chiuso, silenzioso.
Pensai fosse uscita, allora staccai l'allarme ed entrai.
Fu una sensazione strana, anche se lei non c'era, ne avvertivo la presenza. Portando la valigia in camera notai che aveva pulito e sistemato tutta la casa. Non c'era niente fuori posto.
Entrai nella sua stanza e sorrisi nel vedere la mia felpa sopra il suo letto.
Poi però sentii un rumore, stava rientrando, corsi in camera mia.
La sentii mormorare mentre sistemava qualcosa in cucina, decisi di aspettare ancora un po' a palesarmi, ma indietreggiando urtai la valigia facendo rumore...Ross:
Stavo sistemando la spesa e rimuginavo sulla mia stupidità, avevo dimenticato di inserire l'allarme, eppure ero così sicura di averlo fatto, quando sentii un rumore.
Ed ora che fare? Presi un mestolo di plastica, l'unica cosa a portata di mano e mi diressi verso camera di Samu.
La porta era socchiusa, e se ci fosse stato qualcuno?
Con la punta del mestolo, spalancai la porta ed entrai.
Una valigia, la sua valigia! Mi voltai e lui era dietro di me con le braccia aperte.
Lasciai cadere il mestolo e corsi da lui abbracciandolo.
Mi alzò il viso, i nostri occhi si incrociarono e fu così naturale far socchiudere le nostre labbra una sull'altra.
Che sensazione meravigliosa! Tutto il nervosismo se ne era andato, ora c'eravamo solo noi.
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MAMILHAPINATAPAI
RomanceUna ragazza che decide di dare una svolta alla sua vita, il destino, un amore?, un'amicizia più forte di tutto. Dalla campagna alla città, per stravolgere il suo mondo, per mettere ordine nella vita di altri, per imparare ad amare e ad amarsi...