MAMILHAPINATAPAI

La Verità

Cap. 68

Lo ammetto, qualche volta mi sentivo una merda. Sapevo che lei era a casa da sola mentre io ero a divertirmi.
Dopo quello che era successo, avevo provato a rimettere insieme i pezzi e a non pensare ad altro se non a Rossana, alla nostra storia. Ma poi qualcosa dentro di me prendeva sempre il sopravvento e quando venivo a Roma non potevo, come ogni volta, non vedere Valentina.

Vale era la mia migliore amica (forse era per questo che mi fidavo poco dell'amicizia tra la mia ragazza e Castillejo), era stata la mia prima ragazza e quello che c'era tra noi era unico, qualcosa che andava oltre la scopata.
Ma nessuno dei due aveva il coraggio di lasciare l'attuale compagno per provare a fare sul serio.
Ci limitavamo a fare gli amanti.
Ero stato con lei molte volte anche in questi anni, ero con lei il 26 dicembre di due anni fa, ero con lei anche la notte in cui Ross perse il nostro bambino.
Dopo quella volta avevo cercato di non vederla più, ma l'attrazione era troppo forte.
Quello che non mi dava la mia ragazza, me lo dava Valentina.
Le sue labbra calde, il suo corpo voglioso mi facevano sentire uomo, con lei potevo assaporare tutte le passioni e le forme di un sesso forte, che coinvolgeva entrambi.

Dopo la litigata del mese precedente, dopo aver urlato a Ross quelle cattiverie, mi ero sentito un mostro. Sapevo di essere io quello che sbagliava, ma lei non faceva nulla per farmi riavvicinare.

Dopo la perdita di nostro figlio era cambiata, in lei si era rotto qualcosa che io non ero in grado di aggiustare.
Ho anche pensato che quello che ci era successo, era un segno del destino, che ci diceva che non eravamo adatti una all'altro, ma allo stesso tempo le volevo ancora bene e quello che c'era stato tra noi, aveva il diritto di avere un'altra opportunità.
Avevo bisogno di mettere insieme un po' di coraggio per dare una svolta alla mia vita, ma queste velleità, perdevano forma ogni volta che mi trovavo fra le braccia di Valentina.