Cap. 121
Le settimane che seguirono la partenza dei suoi genitori, non furono affatto semplici.
Molte voci su una sua possibile cessione si stavano diffondendo.
Samu non era sereno anche se non voleva che io me ne accorgessi.
Si allenava e poi rientrava a casa, cercando di essere allegro, ma lo conoscevo troppo bene per non capire che stava soffrendo.
L'apice, lo raggiunse quando una miriade di messaggi contro gli arrivó su Twitter, spingendolo così a chiudere il suo profilo.
Arrivó al punto di pubblicare una foto che sembrava essere il suo addio al Milan.Dopo quello, non potei più fare finta di niente. Quando tornò a casa, decisi di affrontarlo, non sopportavo che soffrisse così tanto.
Lui era un uomo meraviglioso, non si meritava tutto questo."Samu, parlami! Ho capito che c'è qualcosa che non va, non sono stupida! Dopo tutto quello che abbiamo passato, ho il diritto di sapere cosa c'è che ti rende così triste."
"Nulla, non ti preoccupare!"
"Samu, amore, guardami, sono io Ross. Ti conosco troppo bene, non puoi rispondermi così. Parla con me."
Con un sospiro, si sentii quasi rassegnato...
"C'è la possibilità che mi cedano."
"Eh allora?"
"Io non vorrei..."
"So che ami questa squadra e so quanto lavori per farti trovare sempre pronto..."
"Non è questo il punto!"
"E allora cos'è?"
"Tu!"
"Io?"
"Si tu. Ci siamo appena messi insieme, io non voglio perderti!"
"E perché dovresti perdermi?"
"Se dovessi essere ceduto, cambierei città..."
"E allora? Scusa ma non capisco."
"Tu verresti con me? Hai già affrontato tanti traslochi... E poi tu ami questa città!"
"No Samu, io amo te! Milano non sparisce, sarà sempre qua! Se tu mi vorrai, io verrò sempre con te, almeno che tu non ti trasferisca dall'altra parte del mondo..."
"Dici davvero?"
"Certo amore mio, dove lo trovo un altro ragazzo che mi ami come stai facendo tu?"
Mi sorrise e mi baciò, le mie parole sembravano aver fatto breccia dentro di lui.
I giorni successivi non furono comunque facili. Ebbe anche un confronto con la dirigenza e l'allenatore.
Alla fine, per fortuna, non se ne fece niente. Samuel restava al Milan.
Il confronto con Pioli fu schietto e sincero.
L'allenatore gli ribadì ampiamente la stima come uomo, Samuel era un gran compagno di squadra, era amato da tutti, ma il suo modo di giocare non era proprio quello di cui Pioli aveva bisogno in quel momento.
Si sarebbe rivelata dura per lui, ritagliarsi il suo spazio, ma amava questa squadra, questi colori e ci avrebbe messo tutto il suo impegno per far cambiare idea al mister, ma soprattutto per farsi trovare pronto quando la squadra avesse avuto bisogno di lui.Il campionato riprese e, come era prevedibile, la panchina era il suo posto fisso. Ma era un uomo da spogliatoio e il 25 settembre, quando allo stadio Picco, durante la partita con lo Spezia, Daniel, trovò il suo primo gol in serie A, Samuel era felicissimo, non poteva non esserlo per il suo amico.
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MAMILHAPINATAPAI
Storie d'amoreUna ragazza che decide di dare una svolta alla sua vita, il destino, un amore?, un'amicizia più forte di tutto. Dalla campagna alla città, per stravolgere il suo mondo, per mettere ordine nella vita di altri, per imparare ad amare e ad amarsi...