Cap. 78
Quello era il mio penultimo giorno di lavoro, mi sentivo triste, che unito al dolore che provavo per la fine della mia storia con Alessio, mi mettevano completamente a terra. Poco dopo le 15.00, lasciai la pasticceria, avevo il tempo per passare al B&B per cambiarmi e poi sarei andata incontro al mio carnefice.
Quando arrivai, lui era già seduto ad un tavolino del bar. Mi avvicinai. Lui fece il gesto come per abbracciarmi, ma passai oltre e mi sedetti difronte a lui.
Arrivó il cameriere ed ordinai un'acqua tonica, Alessio acqua naturale.
Restammo in silenzio finché non ci fu portato da bere.
Poi iniziò lui........ mi chiese nuovamente scusa.
"Ti ho amato, ti ho amato davvero ed ho cercato in tutti i modi di resistere. Ci sono stati mesi in cui non ci siamo mai sentiti. Io con te stavo bene, ma poi scendevo ad Anzio e cadevo di nuovo in tentazione. Soprattutto dopo " quella" notte. "
E cercò il mio sguardo, che però era fisso sulle scarpe da ginnastica.
" Dopo quella notte, tu ti sei allontanata completamente da me. Quella notte ha rotto qualcosa che io non sono mai più stato, in grado di aggiustare. "
" È passato quasi un anno, Alessio?!..."
"Quante volte ti ho chiesto scusa?"
"Alessio, quando io avevo bisogno di te, tu non c'eri! Mai! E non solo quella notte... Sempre!"
"Sei ingiusta..."
"Io ingiusta? Sei tu che mi hai dato della troia, perché secondo te scopavo con Samuel; mentre eri tu quello che se la spassava in giro. Ti rendi conto? Io non ti ho mai tradito, mai!"
Faccio per andarmene, ma lui mi blocca.
"Ti prego siedi."
Ritornai a sedermi, per fortuna in giro non c'era nessuno, così rimase a fissarci solo il cameriere.
"Devo dedurre che consideri finita la nostra storia..."
"E me lo chiedi anche?"
"Hai tutta la tua roba da me"
"Dimmi quando posso passare e ti libero subito lo spazio."
"Non c'è nessuna fretta. Hai ancora le chiavi, vero?"
Le tirai fuori dalla tasca.
"Bene. Io questa sera parto, vado ad Anzio dai miei genitori. Per davvero..."
Disse come se la cosa potesse interessarmi e squotendo la testa gli risposi
"Puoi fare quello che vuoi ora. Come hai sempre fatto, del resto! Sei sempre stato libero di fare quel cazzo che volevi. Non mi devi nessuna spiegazione!"
"Starò via circa un mese. Hai tutto il tempo!"
"Bene..... è tutto?"
Fece segno di sì con la testa e con un addio, me ne scappai via, lasciandogli il conto da pagare.
Presi la metro e scesi a Cairoli, mi muovevo come un automa.
Quella conversazione mi aveva lasciato addosso tanta rabbia. Provavo a farla sparire, camminando, ma vinceva lei, perché non se ne andava.Erano quasi le 18.00, iniziava un po' di movimento; chi correva, chi portava a passeggio il cane, ragazzini che si ritrovavano per poi andare in centro.
Io ero lì, sola! Con la consapevolezza di aver perso tre anni della mia vita dietro ad una persona che diceva di amarmi, ma che vedeva anche un'altra donna.
Mi chiedevo perché? In fondo era stato lui all'inizio ad insistere sulla nostra relazione, io volevo tirarmi indietro.
Poi, quando tutti i pezzi sembravano essere incastrati alla perfezione, Alessio ha dato un colpo al tavolo e il nostro puzzle è ritornato in mille pezzi.
Uno squillo...
"Dove sei?"
Non serviva guardare chi era, sapevo benissimo che poteva essere solo lo spagnolo.
"Sono al parco, non è stato un pomeriggio facile..."
"Ne vuoi parlare?"
"Ora no! Magari un altro giorno. Ciao Samu"
E misi giù senza aspettare una risposta, che però arrivó dopo dieci minuti in presa diretta.
Lo sapevo. Non mi aveva ascoltato, aveva preso un aereo ed era ritornato a Milano.
Mi abbracció ed io mi sciolsi in lacrime sulla sua spalla.Ancora una volta c'era LUI accanto a me!
Dopo avermi lasciato sfogare, mi prese la mano e mi fece salire in macchina.
"Dov'è il tuo B&B?"
Gli dissi l'indirizzo, ma non capivo perché volesse liberarsi così velocemente di me. Forse doveva tornare da Theo?
Arrivati al B&B scendemmo, misi la chiave sulla porta della camera ed una volta entrati..."Prendi tutte le tue cose e vieni a stare da me. E non accetto un no come risposta! Sono stanco di aspettare una chiamata per sapere se stai bene o se ti sei buttata sotto un treno. Vieni da me, così ti tengo d'occhio!"
Ma allora non voleva liberarsi di me, anzi.
Gli sorrisi e racattai quelle poche cose che avevo nella stanza.
Poco dopo ero da lui, in quella casa che tanta serenità mi aveva portato in passato.
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MAMILHAPINATAPAI
Любовные романыUna ragazza che decide di dare una svolta alla sua vita, il destino, un amore?, un'amicizia più forte di tutto. Dalla campagna alla città, per stravolgere il suo mondo, per mettere ordine nella vita di altri, per imparare ad amare e ad amarsi...