Sto Con Alessio

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Cap. 42

Il nuovo anno si aprì per il Milan, con il ritorno di Zlatan Ibrahimovich e qualche altro nuovo acquisto.

Alessio:

L'arrivo di Ibra, sembrava aver dato una scossa a tutta la squadra. Il 2020 sembrava essere iniziato nel migliore dei modi.
Dopo la vittoria di Cagliari, festeggiai, assieme ai miei familiari e a Ross, il mio venticinquesimo compleanno.
Tutto mi portava a pensare che questo sarebbe stato un anno da ricordare.

Samuel:

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Samuel:

L'arrivo di un campione come Zlatan, aveva portato in squadra una nuova ventata di energia. Dopo un pareggio iniziale, proseguimmo con una serie di vittorie in campionato e anche in coppa Italia, dove la gioia del gol, mi seguí per due partite di fila. In mezzo una grande vittoria con un gol spettacolare di Theo, che rese ancora più bello il mio compleanno.

Con tutti i compagni di squadra, ci ritrovammo in un locale a festeggiare

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Con tutti i compagni di squadra, ci ritrovammo in un locale a festeggiare.
Anche se ci sentivamo spesso per telefono, era passato un mese dall'ultima volta che io e Ross ci eravamo visti.
Durante la festa della società, lei si era presto defilata cercando di evitarmi per tutta la serata.
Quando le chiesi spiegazioni, mi rifiló una raffica di bugie e lasciai perdere. Ma questa sera sarebbe successo di nuovo, come minimo ci saremmo abbracciati.
Stavo squadrando gli arrivi nel locale, quando Theo mi sorprese alle spalle. Era a conoscenza di tutta la situazione, era diventato con il tempo un amico su cui contare.

"Tra poco sarà qui!"

Cercò di tranquillizzarmi, ma in realtà questo non fece che accrescere in me un po' di ansia.
La vidi e per me fu come iniziare a respirare di nuovo.
Ero consapevole dei miei sentimenti e, se avvolte volevo strapparmeli dal cuore, altre godevo nel crogiolarmi in tutto questo.
Mi venne incontro con il sorriso più bello che avessi mai visto e abbracciandomi ribadì gli auguri che mi aveva fatto il giorno prima.
Questo era il mio regalo, non volevo nient'altro se non lei.

Ross:

Era tutto il giorno che mi sentivo agitata, sapevo che oggi ci saremmo rivisti e non riuscivo a pensare ad altro, anche mentre confezionavo il suo regalo. Gli avevo preso un cappello tipo "panama" nero, sapevo che l'avrebbe apprezzato, ne vedemmo uno uguale a Malaga l'estate scorsa. L'estate scorsa...
... mi morsi il labbro ripensando a quei giorni, a noi, mano nella mano in riva al mare.

Quando i nostri occhi si incontrarono fu come se risentissi il rumore delle onde, cercai di stargli lontano il più possibile, rimasi accanto ad Alessio quasi tutto il tempo, il resto lo passai con Noemi che aveva raggiunto il fratello per l'occasione.
Avevo voglia di confidarmi con la mia amica, ma allo stesso tempo ne avevo paura e poi forse quello non era il luogo adatto.

I ragazzi avevano organizzato dei giochi aiutati dal dj, ci stavamo divertendo molto.
Poi chiesero a Samu di scegliere una ragazza, lui prese Noemi, ma gli altri con una serie infinita di fischi e booooooo, lo invitarono a cambiare. Così lui scelse me. Guardai Alessio, ero al colmo dell'imbarazzo, ma lui sembrò non farci caso; dopotutto eravamo migliori amici.
Partirono una serie di canzoni e noi dovevamo ballarci sopra, tra le risate generali. Mi ritrovai piegata in due dal ridere io stessa, stavamo dando spettacolo con coreografie strampalate e smorfie divertenti.
Poi però l'atmosfera cambió all'improvviso, si abbassarono le luci e iniziò una canzone dolce.
Non riuscivo a vedere un granché, ma io sentivo i suoi occhi addosso e mentre le voci davano vita alla canzone, mi ritrovai a ballare stretta a lui.

"Panico panico panico, vorrei baciarti..." e mi staccai da lui presa dalla paura che Alessio avesse visto tutto e pensasse a chissà quali cose, ma presa anche dal fatto che le parole di quella canzone le sentivo così vere dentro di me...
Trovai Ale  al bancone intento a chiacchierare con Davide e Gigio.
Avevo avuto paura, mi ero staccata da Samu in modo brusco, non sapevo cosa il mio amico pensasse di me, tornai a cercarlo.
Lo trovai a discutere con Theo

"Non dovevi far mettere quella canzone..."

Ma si bloccò di colpo quando l'amico gli fece segno di girarsi.

Quando mi vide, corse ad abbracciarmi, sapeva perfettamente come mi sentivo, mi chiese scusa.
Lo guardai negli occhi, i suoi bellissimi occhi che mi facevano sognare, e fui solo in grado di dirgli

"Stó con Alessio"

Per poi scappare in bagno a piangere. Naturalmente, lui mandó Noemi da me, ma non ero ancora pronta. Non mi sentivo di far finire la mia storia con il ragazzo romano, per qualcosa che non ero ancora riuscita a decifrare.

Samuel:

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Decisi che dovevo mettere la parola fine a quella non storia. Lei non mi voleva per niente al mondo, era stata chiara! Dovevo farmene una ragione, dovevo lasciarla vivere.

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MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora