Colpevole

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Cap. 62

Oddio cosa avevo fatto? Con un ciao, scappai verso la macchina senza voltarmi.
Perché l'avevo fatto? Mi torturai il cervello fino a casa, dove trovai Alessio steso sul divano che giocava con la play.

"Come è andata? "

Mi chiese quando mi avvicinai dandogli un bacio sulla fronte.

"Bene"

Risposi e con la scusa di una doccia, scappai via.
Non era successo niente, eppure io mi sentivo come se l'avessi tradito.

Quando tornai in cucina, lui era intento a preparare la cena, cosa che raramente faceva e questo mi faceva sentire ancora più colpevole.
Mi avvicinai a lui abbracciandolo da dietro, capì subito che c'era qualcosa che non andava, si giró e prendendomi per i fianchi mi fece sedere sul piano della cucina.
Invece di parlare iniziò a baciarmi; partì dalla fronte, per poi scendere sul resto del viso, del collo fino a fermarsi incontrando l'orlo della maglietta che indossavo, le sue mani si erano infilate sotto quella maglietta e stavano per raggiungere il reggiseno quando, il rumore dell'acqua che bollendo stava uscendo dalla pentola lo fermó.
Per fortuna, non avevo voglia di fare l'amore con lui,  non dopo quello che era successo con Samu.

Il mio corpo si sentiva colpevole e faticavo a muovermi.
Cenammo e poi ci piazzammo sul divano davanti ad un film, dove feci finta di addormentarmi.
Così arrivó l'ora di andare a letto senza dover pensare ad altro.
Non riuscivo ad addormentarmi, appena sentii il suo respiro farsi pesante, mi alzai.

Dalle finestre del salotto ammiravo l'immagine di Milano illuminata dalle luci, ancora non ero assuefatta dalla bellezza di questa città.
Poi sentii vibrare, sul mio telefono un messaggio di Samu, solo un grazie.
Feci finta di non leggerlo, avrei risposto l'indomani, anzi fra qualche ora, perché era tardi, davvero tardi.

Senza aver chiuso occhio, fermai la sveglia che stava suonando e cercando di non svegliare Alessio, mi preparai.
Un caffè veloce ed ero in strada con in mano il mio cellulare, non potevo ignorarlo ancora, dovevo rispondere, così digitai...

"È stato un piacere!"

Ma nello stesso momento in cui cliccai invio, mi accorsi di non aver usato le parole giuste, e se avesse frainteso? E se invece fossi stata io, quella ad aver frainteso?

MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora