Preparativi

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Cap. 156

Tornati a Milano, ci aspettava la pausa per le nazionali.
I ragazzi rimasti a Milanello ebbero modo di riposare e allenarsi al meglio.

Samuel stava bene, entrambi stavamo bene, consapevoli ormai di quello che sarebbe stato il nostro futuro lontano, almeno per qualche anno, da questa città.
Si avviarono anche i primi contatti con qualche squadra spagnola.
Eravamo felici di avvicinarci alla famiglia, ma la cosa che più importava era che avevamo la possibilità di vedere nuovamente Samuel giocare e di conseguenza si sarebbe nuovamente sentito completo.
Il suo stato di serenità contagiava tutti, anche i suoi amici ed insieme organizzarono una giornata soli uomini.
Io ne approfittai per la famosa giornata baby-shopping con Ilaria.
In realtà fu solamente una scusa per stare insieme dopo un bel po' di tempo. Entrammo ed uscimmo da tanti negozi che ne perdemmo il conto, senza comprare praticamente nulla, ma ci divertimmo molto.
Nel tardo pomeriggio, davanti a due cioccolate fumanti, finalmente ci fermammo.

"Allora futura signora Castillejo, come stai?"

"Bene! Come non stavo da tanto tempo!"

"Si vede amica mia, ma voglio ricordarti che..
... io te l'avevo detto l'estate scorsa..."

"Si avevi completamente ragione."

E scoppiammo a ridere entrambe. Ricordavo perfettamente le sue parole ed era vero che da tempo ormai la mia felicità era legata al mio compagno.

"Ilaria, tu e Davide, non ci pensate al matrimonio?"

"In realtà si! Ne abbiamo parlato ed è nei nostri progetti futuri, ma non a breve. Dai vediamo un po' come ve la cavate voi e dopo ci facciamo un pensierino!"

"Ilaria?"

"Si?"

"Devo chiederti un piacere."

"Certo chiedi pure."

"Hai impegni per il 5 giugno?"

"5 giugno?... Si c'è il tuo matrimonio!"

"Ah si, è vero. Quasi dimenticavo..."

Dissi ridendo.

"Ti andrebbe, assieme a Noemi, di essere la mia testimone?"

"Cosa?"

"Si beh! Ci conosciamo da un po' di anni ormai e siamo amiche, vero?"

"Certo che lo siamo!"

"Ilaria, ti voglio bene!"

"Anch'io e sarò felice di essere la tua testimone."

"Allora ti tocca un compito ingrato..."

"Cosa devo fare?"

"Mi dovrai accompagnare a scegliere il vestito!"

"Ne sarò felice. Organizziamo con Noemi, quando potrà venire, così ci muoviamo. Non manca molto ormai!"

"Con due testimoni così, non ci saranno problemi!"

"Ovvio! Chi saranno i testimoni di Samuel invece?"

"Gian e Vins!"

"Naturalmente, non potevano che essere loro!"

Passammo il resto del pomeriggio ancora per negozi ed acquistai finalmente qualcosa per la mia bimba, con il consenso modaiolo della mia amica. Samuel sarebbe impazzito nel vedere tutto quel rosa!
Cenammo in un locale del centro, poi Ilaria mi riaccompagnó a casa. Con mia grande sorpresa, Samu era già tornato e mi aspettava sul divano per la dose quotidiana di coccole.

"Sei stanca?"

"Un po'!"

"Ti preparo la vasca, così ti fai un bel bagno caldo, ok?"

"Samu?"

"Dimmi."

"Ti amo!"

"Per così poco?"

"Tu non sei poco. Sei immenso!"

E sorridendo si diresse in bagno dove mi preparó l'acqua calda con tanta schiuma. Poco dopo lo raggiunsi.
Mi aiutó a togliere i vestiti, ad entrare nella vasca e mi massaggió un po' la schiena.

"Rilassati ancora un po', ti aspetto a letto!"

Quando riemersi dal bagno, lo trovai già addormentato, ma nel momento in cui mi infilai sotto le coperte e mi avvicinai a lui, istintivamente mi abbracció ed anch'io mi addormentai serenamente.

Di quei giorni, approfittammo anche per adempiere ad alcune cose per il matrimonio.
Sui fiori Samuel mi diede libera scelta ed io optai per fiori bianchi con un tocco di rosso.
Poi le bomboniere, ci vedete me e Samu a scegliere un soprammobile che andrebbe a prendere polvere su qualche mensola?
Proprio non era da noi.
Questi anni di pandemia ci avevano fatto capire che le persone più che di cose, avevano bisogno di esperienze.
Così decidemmo di far dono ai nostri invitati, di avvenimenti, concerti, spettacoli teatrali, partite, degustazioni, tutte cose speciali che avrebbero lasciato in loro dei ricordi belli, come speravamo fosse il nostro matrimonio.

Giovedì, Samuel mi raggiunse da don Luca dopo l'allenamento. Entró in canonica con dodici scatole contenenti le maglie che aveva promesso al parroco come regalo per i suoi ragazzi della prima comunione.
Sette erano rosse e cinque bianche, proprio come i cinque ragazzi che, come aveva definito il giovane parroco, appartenevano all'altra sponda.
Grazie alle sue conoscenze Samuel era riuscito a farsi autografare le cinque maglie dai giocatori dell'Inter, per quelle del Milan era stato più semplice.

"Grazie Samuel!"

"L'ho fatto con piacere."

Iniziammo poi il nostro cammino con don Luca.

Quando finimmo era un po' tardi e il mio compagno decise di portarmi a cena fuori. Ogni sua premura mi faceva battere il cuore, ogni giorno che passava ci avvicinava sempre più, se mai questo fosse stato possibile.
Pochi mesi e saremmo stati una famiglia.

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MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora