Continua Così!

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Cap. 169

Ross:

Dopo le firme uscimmo dalla chiesa e ci accolsero con il lancio del riso, abbracci ed auguri sinceri.
Poi ci avviammo al ristorante per i festeggiamenti.
Io e Samu ci attardammo per fare qualche foto e per restare solamente due minuti da soli.

"Sei bellissima niña!"

"Anche tu, amore!"

"Sono così felice che non riesco nemmeno a trovare le parole. Ho tanta voglia di te, dei tuoi baci..."

E nascosti dalla folla di amici ci concedemmo un attimo di intimità, per poi affrontare la festa.

Erano tutti belli carichi, dopotutto con la festa per lo scudetto, avevano fatto le prove.
Naturalmente non mancarono i cori da stadio e il" Pioli is on fire "...

Non mancò neanche il lancio del bouquet che finì tra le braccia di Ilaria, con conseguenti prese in giro a Davide.

Non mancarono i balli, il primo da marito e moglie, fu Theo a scegliere la canzone e ci riportò indietro di un paio d'anni, ad una festa per il compleanno di Samuel, a quel quasi bacio che mi aveva fatto scappare, ed alle lacrime che non smettevano di scendere dai miei occhi.
Anche Samu sembrò ricordarsene...

"Questa volta però non ti lascio scappare via. Non c'è più panico ed ora stai con me!"

"Si per sempre!"

Samuel:

Durante la festa si stavano divertendo tutti ed io, devo ammetterlo, ero proprio felice. Felice di poter stringere mia moglie tra le braccia e ballare con lei.

Al taglio della torta mi sorprese, sporcandomi il naso con un po' di panna ed iniziammo così a farci un po' di dispetti; la strinsi a me finché non riuscii a bloccarla e dopo aver ricambiato il dispetto, iniziai a baciarla per togliere ogni traccia di dolce dal suo viso.
Era in imbarazzo come al solito, ma i suoi occhi erano pieni d'amore, d'amore per me.

Ci fu divertimento fino a tarda notte, poi mentre tutti facevano ritorno a casa, noi ci fermammo in una camera dell'hotel apposta per noi.
Dovevamo poter passare la prima notte di nozze da soli, senza rischiare di svegliare tutta la famiglia! 😜

Il risveglio al mattino fu dolce.

"Buongiorno maritino mio!"

"Buongiorno mogliettina mia!"

E dopo le risate e i baci...

"Vorrei restare così per sempre, tra le tue braccia."

"Si potrebbe fare, ma ho la netta sensazione che qualcuno non sia d'accordo..."

Sembrava che la bimba stesse ballando nella pancia, non riusciva a stare ferma. Forse aveva fame, così ci alzammo a fare colazione per poi raggiungere casa ed infine partire per la luna di miele: Repubblica Dominicana e poi casa a Malaga.

Ross:

Il posto che Samu aveva scelto per la nostra luna di miele era un paradiso. Sabbia bianchissima e acqua meravigliosa. Non potevo desiderare di più, anche perché avevo lui accanto a me.
Quei giorni volarono e in un batter d'occhi eravamo già sull'aereo che ci portava a Malaga.
Ero ansiosa perché lì, ad attenderci, c'era il mio regalo di matrimonio per Samu.

Arrivammo a casa dei suoi e lui salì in camera, dove avevo chiesto di far sistemare tutto. Non sapevo come l'avrebbe presa, ma sentivo che era una cosa che dovevo fare.

Samuel:

Una volta a casa dei miei, di rientro da una luna di miele coi fiocchi, non mi aspettavo di trovare un suo regalo. C'era una busta sul letto con il mio nome sopra, così la aprii.

"Mio dolce amore, mia gioia assoluta, non credevo che sarei giunta così lontano accanto a te e so perfettamente che abbiamo davanti a noi ancora un lungo percorso, ma sono sicura che separarci per qualche giorno ci farà sicuramente bene.
Non ti ho fatto nessun regalo per il nostro matrimonio, perché era questo quello che avevo in servo per te.
Goditi questi quattro giorni con i tuoi amici, solo quattro altrimenti soffrirei troppo la tua mancanza, poi torna da me, da noi per non lasciarci piu!
Ti amo,
marito mio! ❤️"

Dietro tutti i dettagli del viaggio e i biglietti aerei per Ibiza, dove io e i ragazzi eravamo soliti passare qualche giorno insieme, solo uomini, da qualche anno a questa parte.
Corsi di nuovo giù e la avvolsi tra le mie braccia. Mi stava dando amore, fiducia e libertà, cose sconosciute a molte donne, ma non a lei, l'unico amore della mia vita.

Fu quasi difficile staccarmi da lei, ma l'aereo e i ragazzi mi stavano aspettando, così la lasciai.

All'aeroporto, accanto a Gian e agli altri amici, mi sentivo felice, ma al tempo stesso sentivo già la sua mancanza. Avrei quasi voluto rifiutare il regalo e dirle che l'apprezzavo ma stavo troppo bene con lei per andare via.
Poi però avevo pensato che era giusto andare, anche per ringraziare i ragazzi che avevano fatto tanto per me in questi anni a Milano, proprio perché, forse per un po' avrei dovuto lasciare la nostra amata città.

MAMILHAPINATAPAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora