ante diem XIII Kalendas Maias 709 a.U.C.
Lucius riposa ancora nella nostra camera nuziale, ignaro della mia richiesta agli dei. Mi avvicino con delicatezza al letto dove Lucius riposa. Gli poso una mano sulla spalla, cercando di risvegliarlo con dolcezza. "Lucius," sussurro, cercando di rompere il suo sonno con delicatezza. "È mattino."
Lucius si sveglia lentamente, sfregandosi gli occhi. Lo sguardo incerto si posa su di me, e un sorriso stanco si disegna sul suo volto. "Buongiorno, amore mio," dice con voce roca. "Come hai passato la notte?"
"È stata tranquilla," rispondo, cercando di nascondere la complessità dei miei pensieri. "La tua amica ci starà aspettando per la colazione" afferma alzandosi dal letto. "A dire il vero è partita proprio stanotte" rispondo. Lucius alza un sopracciglio con sorpresa. "Partita? Stanotte?" chiede, evidentemente confuso. "Sì, è ma non preoccuparti, le ho già detto che avrei fatto colazione da sola oggi," rispondo con un sorriso forzato. Lucius sembra accettare la spiegazione, anche se nel suo sguardo rimane una traccia di perplessità. Ci dirigiamo verso la sala da pranzo, dove una tavola imbandita ci attende.
Dopo colazione, indosso una stola di lino leggera e colorata per trascorrere la mattinata con la supervisione dei lavori domestici, la gestione del personale di servizio e la pianificazione delle attività della giornata.
Nel pomeriggio, partecipo a eventi sociali e visite a matrone amiche. In uno dei salotti eleganti, mi avvicino a un gruppo di donne influenti "Daphne, quanto è splendido il tuo abito oggi! Da quale sarto proviene?" mi chiede Lavinia. "Grazie, Lavinia. È stato realizzato dallo stesso sarto che veste la famiglia di Cesare."
"Daphne, come stai trovando la vita a Roma? Immagino sia molto diversa dalla tua amata Alessandria." si domanda Claudia. Matrona Claudia, una donna di grande carisma. "Roma è certamente diversa dalla mia amata Alessandria. Qui ho trovato uno stile di vita più formale, con tradizioni e convenzioni che, seppur affascinanti, si discostano da quelle egiziane; mi ricorda invece della mia infanzia in Grecia. Le donne egiziane di alto rango sociale godono di un'autonomia e di un potere. Nella mia Alessandria, abbiamo contribuito attivamente alla vita pubblica e alle decisioni familiari. Qui a Roma, invece, noto una maggiore segregazione dei ruoli e una minore partecipazione femminile nella sfera pubblica."
Le conversazioni si susseguono, affrontando temi che vanno dalle questioni politiche alle vicende familiari, creando una connessione tra le matrone romane e me.
In serata, dopo il pranzo principale, dedico tempo alla preghiera nei tempio di casa, cercando consolazione e guida dai miei genitori.
Di notte, mentre la città sprofonda nel silenzio, trovo rifugio nelle stanze della dimora romana. Il tepore delle candele illumina la mia camera, creando un'atmosfera intima e riflessiva. In questi momenti solitari, il mio sguardo si perde tra le ombre danzanti sulle pareti.
La porta della camera si apre lentamente, e Lucius fa il suo ingresso. Lo sguardo affettuoso che mi rivolge è accompagnato da un sorriso gentile. "Daphne," chiama il mio nome con tono morbido. Lui si avvicina, e nel chiarore delle candele, posa un bacio sulla mia fronte. Fa scivolare delicatamente la mia tunica , rivelando la pelle sotto di essa.
Mi porta sul letto facendomi sdraiare, le ombre delle fiamme danzanti si muovono sulle pareti, accompagnando il ritmo di Lucius che spinge sempre più forte.
Lucius mi guarda con uno sguardo interrogativo, e nel suo sguardo leggo la tensione. "Quando mi darai degli eredi?" domanda con voce carica di aspettative. "Quando gli dei lo vorranno," rispondo con voce pacata, consapevole che la mia risposta potrebbe non soddisfare le sue speranze.
Idibus Martiis 710 a.U.C.
Trascorro le giornate con le altre matrone, accompagno mio marito agli eventi pubblici e non aver nemmeno un erede mette in dubbio la mia stabilità.
Mentre passeggio tra gli scrosci delle fontane nei giardini della residenza, in una grigia giornata di marzo, un amico di Cesare, con lo sguardo carico di gravità, mi si avvicina. "Daphne" mi chiama facendomi fermare. "Marco, cosa succede?" chiedo vedendo il suo turbamento. "Devi sapere la verità. Cesare è stato assassinato da un gruppo di senatori guidati da Cassio e Bruto," mi comunica, il suo tono risuona di amarezza.
Le lacrime si fermano appena sotto la superficie dei miei occhi, ma la mia rabbia è palpabile. Se non fosse per Cesare io non sarei qui. Era un uomo amato, aiutava il popolo, e aiutava me. "Come è possibile?" chiedo, la voce affondata nell'incredulità.
Marco Antonio esita prima di rispondere. "Le cose a Roma stanno cambiando rapidamente. Cassio e Bruto hanno orchestrato l'assassinio, credono di agire per il bene della Repubblica." Le sue parole pesano come macigni sul mio cuore. Gli uomini che un tempo chiamavamo amici hanno tradito non solo Cesare, ma anche il popolo romano.
Lucius arriva nel giardino, un'ombra di preoccupazione sul volto. "Daphne, cosa sta succedendo?" domanda, percependo il peso della tragedia. Marco Antonio spiega la situazione, e Lucius stringe la mascella, manifestando il suo sdegno.
"Questo è un tradimento inaccettabile. Cesare ha fatto molto per Roma, e ora la stabilità della Repubblica è a rischio," commenta Lucius con voce decisa. Io, ancora sotto il peso delle notizie, sento il bisogno di riflettere. Mi ritiro nella mia camera, lasciando che le emozioni tumultuino in silenzio.
Mi siedo allo scrittoio, la mia dolce Cleopatra deve sapere.
<Cara Cleopatra,
Le parole mi sfuggono mentre scrivo questa lettera, poiché il mio cuore è pesante di dolore. Il tuo Cesare è stato assassinato da una fazione di senatori a Roma. La Repubblica è in tumulto, e il futuro è avvolto nell'incertezza. Ti scrivo non solo per condividere questa triste notizia ma anche per cercare il tuo consiglio e la tua saggezza. So che lontana in Egitto, le vicende di Roma potrebbero sembrare remote, ma so anche quanto tu tenevi a lui. Vedrò di raggiungerti quanto prima.
Con affetto, Daphne>Successivamente, torno nel salotto, dove Lucius mi attende con occhi preoccupati. Marco Antonio è con lui. Mio marito mi afferra delicatamente la mano mentre Marco Antonio osserva con sguardo cupo. "Daphne, sono scioccato e dispiaciuto per l'accaduto," afferma Marco, il suo tono risona di rabbia contenuta. "Questa tragedia cambierà il corso della storia di Roma."
Lucius stringe la mia mano con forza. "Daphne, in tempi così incerti, dobbiamo restare uniti e forti. La tua sicurezza e il nostro futuro insieme sono di primaria importanza."
"Volevo chiedervi il concesso di partire verso l'Egitto. Cleopatra avrà bisogno di conforto" dico. Lucius e Marco Antonio si scambiano uno sguardo, compresi della gravità della mia richiesta. "Mia cara, capisco il tuo desiderio di sostenere tua nipote in questo momento difficile," dice Lucius con compassione. "Ma è una decisione che deve essere ponderata attentamente. Tuttavia, se ritieni che il tuo cuore ti chiami verso l'Egitto, discuteremo insieme i prossimi passi."
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La storia infinita
ФанфикDaphne, figlia di Apollo e Afrodite, sarà costretta a vagare nelle epoche, fino a trovare il suo posto in società (se avete letto "Amore Proibito" questa storia parla della stessa Daphne)