19 settembre 1366 d.C
La tranquillità del castello è spezzata dall'eco dei singhiozzi provenienti dalla stanza del mio bambino. Corro attraverso i corridoi, il cuore pesante di preoccupazione mentre mi avvicino al suo letto. "Juan, qualcosa non va," dico con voce tremante, la paura stringendomi il cuore mentre lo vedo stringere la mano di nostro figlio con un'espressione preoccupata.
Juan si alza in piedi, la sua espressione seria mentre si avvicina al letto del nostro bambino malato. "Dobbiamo chiamare immediatamente i medici," dichiara con fermezza, la sua voce vibrante di preoccupazione.
Chiamiamo i medici più esperti del regno, sperando che possano trovare una cura per il nostro piccolo principe. La stanza è pervasa da un senso di ansia mentre aspettiamo con il cuore in gola, pregando per un miracolo che possa portare sollievo al nostro amato bambino. "Andrà tutto bene amore mio" tento di rassicurarlo.
Quando i medici arrivano, li accogliamo con un misto di speranza e timore, implorandoli di fare tutto il possibile per salvare la vita del nostro figlio. I loro volti seri e concentrati mentre esaminano il piccolo, discutendo tra di loro con voce sommessa, mi riempiono di una crescente ansia. "Che cosa c'è che non va?" chiedo, i miei occhi imploranti cercando una risposta.
Uno dei medici si gira verso di noi, il suo volto segnato da un'espressione preoccupata. "La malattia del vostro bambino è grave," annuncia con voce sommessa. "Dovremo iniziare immediatamente un trattamento intensivo per cercare di arginare il suo stato."
Il mio cuore si spezza mentre ascolto le parole del medico, la paura stringendomi la gola mentre mi rendo conto della gravità della situazione. Stringo la mano di Juan con forza, il nostro sguardo pieno di una determinazione silenziosa mentre ci prepariamo per la lunga e difficile battaglia che ci attende.
"Perchè mi fanno questo?" gli chiedo mentre mio marito mi tiene stretta. "Stiamo facendo tutto il possibile," sussurra con voce soffocata. Le lacrime scorrono giù per le mie guance mentre guardo il sole che lentamente scompare all'orizzonte, sentendo il peso della mia richiesta rivolta al cielo. "Padre, ti prego," singhiozzo, stringendo ancora di più Juan mentre imploro il dio del sole con tutto il cuore. "Ti ho chiesto di farmi restare per mio figlio, non farmelo portare via."
Mentre imploro il cielo per un miracolo che sembra sempre più distante, i medici entrano nella stanza con espressioni gravi e occhi pieni di tristezza. Il mio cuore si ferma mentre leggo la verità nei loro sguardi, preparandomi al peggio pur sperando nel miracolo.
"Mi dispiace," mormora il capo dei medici con voce sommessa, le sue parole come un pugnale che penetra nel mio cuore già infranto. "Abbiamo fatto tutto il possibile, ma il principe..." la sua voce si spezza per un istante, incapace di pronunciare le parole che segnano la fine di ogni speranza.
Le lacrime affiorano ancora una volta mentre le sue parole si perdono nell'aria carica di dolore. Stringo Juan con tutta la forza che ho, cercando conforto nel suo abbraccio mentre il mondo intorno a me si sgretola. "Perchè? Perchè non riesco a vedere i miei figli crescere? Dovrebbero essere dalla mia parte e invece Era e Ade sembrano odiarmi. Cos'ho fatto per meritarmi la loro ira?".
Juan mi stringe con affetto, il suo sostegno prezioso nel momento più buio della nostra vita. "Non sei sola, Daphne," sussurra con voce tenera, cercando di lenire il mio dolore. "Sei una madre amorevole, una compagna devota. Non è giusto che tu debba affrontare questa sofferenza."
Le sue parole mi raggiungono come un raggio di luce nella notte più buia, portando un barlume di speranza nel mio cuore spezzato. Mi aggrappo al suo amore con tutta me stessa, trovando conforto nel fatto di non essere sola in questo momento di grande dolore.
Mentre il dolore continua a consumare il mio cuore, i preparativi per i funerali del nostro amato principe iniziano a prendere forma. Il castello è avvolto in un'atmosfera di tristezza e dolore, mentre ci prepariamo ad accompagnare il nostro piccolo angelo nel suo ultimo viaggio.
Le campane della cappella suonano cupamente, segnando l'inizio della cerimonia funebre. Io e Juan ci teniamo per mano, cercando conforto l'uno nell'altro mentre camminiamo lentamente lungo il corridoio verso la sala principale del castello, dove il corpo del nostro bambino riposa in un letto di fiori.
I nostri occhi sono gonfi di lacrime mentre ci avviciniamo al feretro, il cuore straziato dal dolore mentre ci prepariamo a dire addio al nostro amato figlio. Le candele bruciano lentamente, gettando una luce soffusa sull'assemblea di persone che si sono radunate per onorare la memoria del piccolo principe.
Il sacerdote inizia la cerimonia con parole di conforto e speranza, cercando di lenire il dolore che pesa sulle nostre anime infrante. Le sue parole risuonano nell'aria, portando un senso di solennità e reverenza alla cerimonia.
Le lacrime scorrono liberamente lungo le mie guance mentre ascolto le parole del sacerdote, il mio cuore pesante di tristezza e dolore. Juan mi stringe la mano con forza, il suo sostegno prezioso un faro di luce nella tempesta che infuria dentro di me.
Pian piano, la cerimonia giunge al termine, e il feretro del nostro piccolo principe viene portato fuori dalla cappella, seguito da una processione silenziosa di familiari e amici. Ci uniamo alla processione, lasciando che le nostre lacrime e il nostro dolore ci guidino lungo il sentiero della perdita e del dolore.
Mentre ci apprestiamo a lasciare la cappella, un sinistro fruscio attraversa l'aria, interrompendo il silenzio del momento. Senza preavviso, un brivido di dolore squarcia il mio corpo mentre sento una lama penetrare nella mia carne. Un grido di sorpresa e terrore si libera dalla mia gola mentre cado a terra, "Fanculo" sussulto. Juan mi afferra con ansia, gli occhi spalancati dall'orrore mentre cerca di comprendere ciò che sta accadendo. La folla intorno a noi si agita in preda al panico, le voci si alzano in un coro di urla e confusioni. Il dolore si diffonde rapidamente, bruciando come fuoco nelle mie vene mentre l'orrore si dipinge sul volto di Juan. "Daphne!" grida disperato, le sue mani tremanti stringono le mie con forza, cercando di trattenere il flusso di sangue. La confusione si mescola al terrore mentre la folla cerca di capire cosa stia accadendo.
Le urla di panico riempiono l'aria, mentre il mio respiro diventa affannoso e il mondo intorno a me inizia a svanire lentamente. Il mio corpo vacilla mentre il dolore diventa insopportabile, le mie palpebre diventano sempre più pesanti mentre l'oscurità minacciosa mi avvolge. Juan urla il mio nome, la sua voce distante mentre mi afferra con forza, cercando disperatamente di tenermi sveglia. Ma è inutile, la forza dell'attacco ha già fatto il suo lavoro.
Un senso di vertigine mi travolge, il suono delle urla e dei lamenti svanisce lentamente mentre il mio corpo cede al peso dell'oscurità. E così, nel mezzo del caos e della confusione, perdo conoscenza, lasciandomi trascinare in un abisso di inconscio.
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La storia infinita
FanficDaphne, figlia di Apollo e Afrodite, sarà costretta a vagare nelle epoche, fino a trovare il suo posto in società (se avete letto "Amore Proibito" questa storia parla della stessa Daphne)