21 novembre 1615d.C
Mi ritrovo di fronte alla tavola imbandita nella sala da pranzo principale, dove il signor Darcy mi attende con un sorriso affabile dipinto sul volto.
"Buongiorno, my lady," mi saluta con cortesia, il suo tono amichevole ma falsamente caloroso. "Spero che abbiate riposato bene questa notte.""Buongiorno, signor Darcy," rispondo con voce ferma, nascondendo il turbamento che ribolle sotto la mia calma apparente. "La mia notte è stata piacevole."
Mi siedo al tavolo con grazia, cercando di mantenere la compostezza nonostante il tumulto delle emozioni che ribolle dentro di me. Mentre faccio colazione con il mio aguzzino, il suo sguardo scrutatore mi fa rabbrividire, sapendo che ho poco margine di manovra sotto il suo controllo. Il signor Darcy mi guarda con un'intonazione di severità nel suo sguardo mentre prendiamo la colazione insieme, come se potesse percepire il mio turbamento interiore nonostante i miei sforzi per nasconderlo.
"Mi spiace informarti, Lady Daphne," inizia con voce fredda, "ma se entro il termine di questo mese non riuscirai a concepire un erede, sarò costretto a prendere in considerazione altre opzioni."
"Signor Darcy," rispondo con voce ferma, anche se il mio cuore batte furiosamente nel mio petto, "farò del mio meglio per adempiere ai miei doveri coniugali."
Il resto della colazione trascorre in un silenzio teso, interrotto solo dal suono delle posate che si scontrano contro i piatti di porcellana. Ogni boccone mi sembra un peso sullo stomaco, mentre il pensiero della minaccia del signor Darcy mi opprime come un macigno.
Dopo aver finito di mangiare, il signor Darcy si alza dalla tavola con un'aria di autorità, il suo sguardo penetrante ancora rivolto verso di me. "Ti consiglio vivamente di non deludermi, Lady Daphne," avverte con voce tagliente. Con un nodo alla gola, mi alzo anch'io dalla tavola, cercando di mantenere la calma nonostante il panico che minaccia di travolgermi. "Farò del mio meglio, signor Darcy," rispondo con un filo di voce.
Una volta sola nelle mie stanze, la disperazione mi avvolge come una morsa implacabile. Il tempo stringe, e la minaccia del signor Darcy è come una spada di Damocle che pende sulla mia testa. Nella quiete delle mie stanze, mi inginocchio in preghiera. Le lacrime rigano il mio viso mentre chiedo con fervore che Era possa benedirmi
"O grande dea Era," sussurro con voce tremante, "ti prego, ascolta la mia supplica. Concedimi il dono della maternità affinché io possa soddisfare i desideri del mio sposo e garantire la mia stessa sopravvivenza in questo mondo crudele e oppressivo."5 dicembre 1615d.C
Mi sveglio dalla notte con un lieve senso di nausea e di stanchezza che mi avvolge come una carezza delicata. Inizialmente attribuisco questi sintomi allo stress e alla tensione che mi assale costantemente. Con un cuore pieno di speranza e di paura, decido di consultare la levatrice di fiducia della dimora per confermare i miei sospetti. Le sue mani esperte esplorano il mio ventre con attenzione, e il suo sorriso rassicurante mi dice tutto ciò che ho bisogno di sapere. "Congratulazioni, Lady Daphne," annuncia con voce gentile, i suoi occhi brillanti di gioia. "Sei incinta."
Le sue parole sono come una benedizione, un raggio di luce nella mia oscurità, mentre la realtà della mia gravidanza si fa sempre più concreta. In un momento in cui il mio futuro sembrava così incerto e spaventoso, questa notizia mi riempie di una gioia che non credevo possibile. Con una mano posata delicatamente sul mio ventre, mi reco nella sua stanza, cercando di nascondere la mia apprensione dietro una facciata di calma apparente. "Signor Darcy," lo chiamo con voce ferma ma rispettosa, "ci sono delle notizie che desidero condividere con voi."
Il suo sguardo scrutatore si posa su di me con una curiosità mischiata a sospetto. "Parla, Lady Daphne," risponde con voce severa, indicandomi con un gesto di prendere posto di fronte a lui.
Raccogliendo tutte le mie forze, annuncio con voce ferma: "Sono incinta."
La sua reazione è difficile da leggere, il suo volto rimane immobile mentre digerisce la notizia. Poi, lentamente, un sorriso astuto si diffonde sulle sue labbra, ma c'è un lampo di malizia nei suoi occhi che non posso ignorare. "Finalmente, una buona notizia," commenta con un tono che mi fa rabbrividire. Il suo sorriso astuto e il lampo di malizia nei suoi occhi mi fanno rabbrividire mentre si avvicina a me, posando una mano sul mio ventre con un gesto che mi coglie di sorpresa. La sua mano è fredda, un contrasto netto con il calore del mio corpo, e il contatto mi fa sobbalzare leggermente. Il suo sguardo si posa su di me con una freddezza che mi fa rabbrividire, come se leggesse nei miei pensieri e li respingesse con disprezzo. "Ci sono aspettative da soddisfare," risponde bruscamente, il tono della sua voce senza alcuna traccia di emozione. "Che tipo di aspettative?" chiedo con voce tremante, il timore palpabile nel mio petto. "Le aspettative di una donna in posizione come la tua non dovrebbero essere un mistero," ribatte con una voce tagliente, che mi fa rabbrividire ancor di più. "Le aspettative sono chiare, Lady Daphne," risponde infine, la sua voce tagliente come una lama. "Devi dare alla nostra famiglia un erede maschio. Questo è il tuo dovere, il tuo unico scopo."
"Farò tutto il possibile per soddisfare questa aspettativa," rispondo con voce debole consapevole che questo non dipende da me. "Andate a dormire, avete bisogno di più energie per il bene del bambino," ordina con voce imperiosa, il tono della sua voce senza alcuna traccia di empatia. "Come desiderate, mio signore," rispondo con voce flebile, mentre mi allontano dalla sua presenza e ritorno alla mia stanza, la mia mente turbata dai pensieri oscuri che mi assillano.
Il silenzio della notte mi avvolge mentre mi sdraio sul mio letto, ma la pace è lontana da me. Il peso delle aspettative del mio signore mi opprime come un macigno, e so che non potrò trovare pace fino a quando non avrò adempiuto al mio dovere di dare alla nostra famiglia un erede maschio. Con il cuore pesante, chiudo gli occhi e mi lascio trasportare nel mondo dei sogni "Perchè non mi avevi avvertita, fratello?"
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La storia infinita
Fiksi PenggemarDaphne, figlia di Apollo e Afrodite, sarà costretta a vagare nelle epoche, fino a trovare il suo posto in società (se avete letto "Amore Proibito" questa storia parla della stessa Daphne)