78. Duello di magia

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5 settembre 846 d.C

Il mattino arriva con il delicato raggio di sole che filtra attraverso le tende della stanza. Mentre mi alzo dal letto, trovo adagiato su una sedia un abito dall'aspetto elegante. È rosso intenso, con dettagli in oro che lo rendono magnificamente decorato. Il tessuto morbido scivola delicatamente lungo il corpo, mentre i dettagli dorati aggiungono un tocco di regalità. Godric appare alla porta, colpito dalla visione. "Daphne, sei radiante."

"Spero che porti buona fortuna," rispondo, sorridendo. "Oggi, dobbiamo dirigerci verso il nord dell'Inghilterra, spero per te non sia un problema." dice mentre prende una spada. "Nessun problema" sorrido.

Godric, con la spada al fianco, sorride. "Allora, partiamo. Abbiamo un viaggio verso il nord da intraprendere, e molte terre da attraversare."

Usciamo dalla casa e troviamo una sontuosa carrozza ad attendere. La sua struttura è ornata da dettagli dorati, e il colore rosso intenso delle tende si abbina perfettamente al mio abito. Godric e io saliamo a bordo, pronti per il viaggio che ci porterà attraverso campagne, boschi e città. La carrozza inizia il suo cammino, il rumore dei cavalli e il suono dei loro zoccoli sull'acciottolato creano una melodia avvolgente. Godric osserva il paesaggio con occhi che riflettono la profondità dei suoi pensieri.

Il viaggio attraverso il bosco prosegue tranquillamente, con il fruscio degli alberi e il canto degli uccelli a farci compagnia. Improvvisamente, un rumore sordo interrompe la quiete mentre un grosso tronco cade attraverso il sentiero, bloccando il nostro cammino.

"Penso ci vorrà un po' di tempo per passare" mi dice Godric scendo dalla carrozza "Perchè non vai a vedere in giro se c'è qualcuno?" mi chiede poi. Mentre mi allontano dalla carrozza, esploro il bosco circostante. I raggi del sole filtrano attraverso le fronde degli alberi, creando un gioco di luci e ombre sul terreno coperto di foglie. Dopo pochi passi, scorgo una radura e mi avvicino. Tra gli alberi, noto una figura avvolta in un mantello verde, apparentemente impegnata in una specie di rituale. Decido di avvicinarmi con cautela. "Buongiorno," la saluto con rispetto. "Siamo bloccati dal tronco caduto lungo il sentiero. Puoi aiutarci?"

La figura si volta, rivelando occhi luminosi e una chioma di capelli scuri. "Ho sentito il rumore. Posso provare a liberare il passaggio," risponde con gentilezza, avvicinandosi al tronco con fare concentrato.

Nel frattempo, Godric, dalla carrozza, segue la scena con occhi che rivelano la sua curiosità. Vedo che il tronco non c'è più, come se fosse sparito. "Bene Daphne, possiamo continuare" mi sorride Godric "Chi è lui?" chiede poi vedendo il ragazzo dal mantello verde. "Salazar Serpevede" si presenta. "Mi avevi chiesto di cercare aiuto" specifico io. "Godric Griffondoro. Solitamente mi fermerei a ringraziare ma il viaggio verso il nord è lungo" afferma facendomi segno di salire in carrozza. Salazar e Godric scambiano uno sguardo che trasuda di antiche rivalità e rispetto per la magia. "Interessante incontro," commenta Salazar, sottolineando il senso di competizione tra di loro.

I due si posizionano a una distanza di sicurezza l'uno dall'altro, pronti a dimostrare la loro abilità. Godric solleva la mano, evocando una sfera di luce che danza tra le sue dita. "La magia è un'arte antica e potente, Salazar. Ma è l'intenzione che dà forma alla sua forza."

Salazar reagisce con una serie di incantesimi complessi, creando un vortice di vento che circonda la radura. "La magia è anche disciplina e controllo, Godric. Vediamo chi ha imparato di più."

Il confronto si intensifica, con scintille di energia magica che si intrecciano nell'aria. La radura risuona dei loro incantesimi, e gli alberi osservano silenziosi lo scontro di due maestri maghi. Alla fine, entrambi abbassano le mani, una sorta di rispetto nei loro sguardi. "Un duello interessante, Godric," ammette Salazar. "Abbiamo molto da imparare gli uni dagli altri. Ho apprezzato il confronto e credo che il viaggio verso il nord potrebbe essere più agevole con la mia conoscenza delle strade."

Godric annuisce, riconoscendo l'offerta di Salazar. "Saremmo onorati di avere la tua compagnia, Salazar."

La carrozza continua il suo cammino con una nuova aggiunta al suo equipaggio. Salazar si siede accanto a me, con il mantello verde che svolazza leggermente al vento. "Quella magia era incredibile. Non avevo mai visto nulla del genere prima." affermo con stupore. Godric sorride con gentilezza. "È una forma di magia antica, legata ai fondamenti stessi della terra e degli elementi. Non è comune, ma è un'apprensione che cresce con l'esperienza."

Salazar si unisce a noi, e nonostante la competizione, c'è un rispetto reciproco tra di loro. "Forse un giorno avrai l'opportunità di apprendere questa magia, Daphne. Non sembri estranea a eventi che i cristiani definiscono miracolosi."

"Più che miracoli li chiamerei disgrazie" affermo "Fin dalla mia giovane età sono capace di controllare il fuoco attorno a me ma non so evocarlo" confesso sembrandomi sicura tra i due maghi, probabilmente ricercati anche loro. Salazar e Godric ascoltano attentamente il mio racconto, le fiamme del passato danzano nei miei ricordi. "Controllare il fuoco è un dono impressionante, Daphne. Ognuno di noi ha la sua strada magica, e le tue abilità sono unico in sé," afferma Salazar con rispetto nei suoi occhi. Godric annuisce. "La magia è un mistero complesso, e ciascuno di noi ha il proprio modo di connettersi con essa."

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