38. Domiziano

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ante diem IX Kalendas Martias 80 d.C

Nelle settimane successive, Tito dimostra una saggezza oltre la sua giovane età. In una serata illuminata dalle stelle, mi avvicino a lui nei giardini del palazzo. "Madre," dice con rispetto, "so di essere stato fortunato ad avere il tuo supporto. Ma ora è il momento di dimostrare al popolo di Roma che posso essere il sovrano che meritano."

La sua determinazione è palpabile, e mi rendo conto che Tito è pronto a guidare con il suo stile unico. "Tito, tu hai ereditato non solo il trono ma anche il cuore di Roma. Ricorda che la forza del nostro impero risiede nella diversità e nell'unità. Ascolta il popolo e abbraccia le sfide con coraggio."

Nel corso del suo regno, Tito dimostra una saggezza oltre gli anni. La sua prima preoccupazione è il benessere del popolo romano. "Madre, voglio garantire che nessuno in questa città soffra la fame," mi confida con determinazione, e insieme elaboriamo politiche per migliorare la distribuzione del cibo e sostenere le classi più vulnerabili.

Dialogando con ambasciatori stranieri, Tito coltiva relazioni diplomatiche basate sulla comprensione reciproca e il rispetto. "Abbiamo bisogno di pace per prosperare," afferma con convinzione. La sua abilità nell'affrontare le questioni internazionali consolida l'importanza di Roma nell'arena mondiale.

Un giorno, mentre osserviamo il tramonto dai giardini del palazzo, Tito esprime il suo desiderio di promuovere l'istruzione. "Madre, voglio che ogni giovane romano abbia accesso alla conoscenza. L'istruzione è la chiave del nostro futuro." Condividiamo questo ideale, e insieme sviluppiamo programmi educativi che ispirano e formano le menti dei cittadini.

La nostra relazione madre-figlio si evolve in una collaborazione forte e costruttiva. In momenti di difficoltà, le nostre conversazioni sono un faro di saggezza. "Madre, ho bisogno dei tuoi consigli," dice Tito, e insieme affrontiamo sfide politiche e decisioni cruciali.

Il regno di Tito diventa una fase d'oro per Roma, segnata da prosperità, giustizia e cultura. Ogni successo di Tito è una celebrazione della forza della nostra dinastia e della visione di un impero che prospera sotto il suo governo.

ante diem XVII Kalendas Octobres 81 d.C

Il messaggero irrompe nella mia stanza con una gravità che si legge nei suoi occhi. "Maestà, un'ombra oscura si è abbattuta su Tito. Una febbre improvvisa lo affligge, e i medici sono in preoccupazione."

Il mio cuore si ferma per un istante, il terrore si dipinge sul mio volto. "Devo andare da lui," dico con voce tremante, seguendo il messaggero attraverso i corridoi silenziosi del palazzo.

Arriviamo alla camera di Tito, e lì lo trovo, debole e pallido, il suo respiro faticoso nell'aria. "Madre," sussurra con un sorriso fioco mentre affianco il suo letto. "La febbre mi avvolge come un'oscura nebbia."

Le lacrime sfiorano il bordo dei miei occhi mentre stringo la sua mano. "Tito, resisti. Roma ha bisogno di te," imploro, ma la malattia avanza implacabile.

Nelle lunghe notti, veglio accanto al suo letto, la febbre divorando la sua giovane vitalità. "Non posso perderti figlio mio" singhiozzo. Il palazzo è pervaso da un senso di tristezza, mentre l'eco della sua voce si fonde con il silenzio notturno.

Fino a quando, in un ultimo sospiro, Tito cede alla malattia. La sua morte è un colpo che squarcia l'anima, e il palazzo, una volta vibrante di vita, è avvolto in un lutto profondo.

ante diem XVII Kalendas Octobres 81 d.C

In una notte di lutto, le sale del palazzo risuonano di sussurri sommessi. Domiziano, con occhi ancora colmi di incredulità e pesantezza, si avvicina. "Madre, come posso affrontare tutto questo? Tito era il mio modello, la mia guida."

"Domiziano," rispondo con voce calma, "onora la memoria di tuo fratello e di tuo padre continuando le loro opere. Roma ha bisogno di te ora più che mai, e sarò qui per sostenerti in ogni passo."

Nei giorni successivi, i consigli si mescolano con il suono di decisioni ponderate. "Madre, sono pronto quanto mai lo sarò," dichiara Domiziano con determinazione. "Roma avrà la mia dedizione."

Nelle stanze silenziose, ci siediamo per discutere i dettagli delle future politiche e delle sfide che ci attendono. "Domiziano, guida Roma con saggezza e forza. Tuo fratello sarà sempre con noi nei nostri cuori."

Mentre le lacrime segnano il nostro volto, la luce di una nuova alba ci spinge ad affrontare il destino che si dispiega davanti a noi. La forza di Roma risiede nella continuità, e insieme, madre e figlio, cerchiamo di guidare la città attraverso il buio che segue la perdita di Tito.

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