7 gennaio 998 d.C
Mi sveglio con la luce delicata del mattino che filtra attraverso le tende di velluto blu. La stanza è pervasa da un'atmosfera calma e pacifica. Mi siedo sul bordo del letto, sentendo il morbido tappeto sotto i piedi.
Decido di prepararmi per la giornata, e magicamente la mia notte si trasforma in abiti da giorno, eleganti e adatti all'atmosfera del castello. Gli arredi medievali e il blu intenso delle pareti creano un contesto incantevole mentre mi guardo allo specchio. Mentre sto preparando i miei capelli, Anacleto fa un'entrata scenografica nella stanza attraverso la finestra socchiusa. Il gufo, con il suo sguardo penetrante, mi osserva con un certo disprezzo. "Spero che tu abbia una buona ragione per essere qui," sibila con tono critico.
Mentre mi dirigo verso la porta, Emyris appare nel corridoio, indossando abiti eleganti che si armonizzano con l'atmosfera del castello. "Pronta per iniziare la giornata?" chiede, il suo sorriso gentile contrasta con la severità di Anacleto. "Sì," rispondo con entusiasmo, pronta per esplorare la magia di questo luogo incantato.
Emyris mi guida attraverso il castello, svelando gli angoli nascosti e le biblioteche segrete. "Merlino!" lo richiama Anacleto "Dovresti prepararti per tornare a Hogwarts!" esclama agitato. "Hogwarts?" chiedo guardandolo. "Il mio prozio ha insistito per farmi andare a scuola" sbuffa. Anacleto lancia uno sguardo critico a Emyris e poi a me. "Il tuo prozio è un saggio," dico con tono risoluto. "Hogwarts offre un'istruzione magica senza pari. E poi, un gufo di così nobile lignaggio come me non può certo lasciarsi intrappolare qui!" aggiunge Anacleto. "Perchè non vieni anche tu?" mi propone Emyris. Con riluttanza, accetto la realtà e inizio a prepararmi per il ritorno a Hogwarts.
10 gennaio 998 d.C
Con il cuore ancora legato al castello di Emyris, inizio il viaggio verso Hogwarts. La carrozza trainata da cavalli magici avanza attraverso paesaggi incantevoli, e l'aria è carica di una miscela di emozioni. Anacleto, seduto sul davanzale della finestra, lancia occhiate scrutatrici ai passeggeri e ai curiosi che ci osservano mentre passiamo. "Hogwarts è un luogo straordinario," dice Emyris con un sorriso. "Incontrerai maghi di talento, imparerai incantesimi potenti e scoprirai segreti che solo una scuola di magia può offrire."
Mentre ci avviciniamo all'imponente castello, la mia mente è in subbuglio. La carrozza si ferma davanti alle possenti porte di Hogwarts. Guardo il castello con una miscela di eccitazione e nostalgia.
Entro attraverso le grandi porte di Hogwarts, e l'aria vibrante di magia mi accoglie con familiarità. Il corridoio principale risuona dei passi di studenti in movimento, delle risate e dei suoni familiari che evocano ricordi di avventure passate.
Emyris mi accompagna verso la Sala Grande, dove si svolge l'ordinaria frenesia del pranzo. Gli studenti mi lanciano occhiate curiose mentre passo, e i murmure si diffondono attraverso le quattro tavolate.
"Benvenuta a Hogwarts," dice Emyris con calma. "Troverai che questo luogo è pieno di opportunità e meraviglie."
Sediamo al tavolo dei Serpevede, e Anacleto si posa sulla mia spalla. Guardo in giro, cercando volti familiari e intercettando sguardi di chi ricorda la mia presenza passata. Il mio sguardo incrocia Godric Grifondoro, che con uno sguardo deciso, si avvicina mentre mi dirigo verso il tavolo di Serpeverde. "Salazar dovrebbe tenerla lontana da Grifondoro, è pericoloso," sibila Anacleto nel mio orecchio mentre ci sediamo. Ignoro il suo commento e mi concentro su Godric, che osserva con attenzione.
"Daphne, sono passati tre anni," afferma Godric con un tono più calmo di quanto mi aspettassi. "Molte cose sono cambiate da quando te ne sei andata."
"Sì, molte cose sono cambiate," rispondo, mantenendo un tono risoluto. "Mi ha aiutato a crescere, a comprendere chi sono veramente." affermo fredda. "E come mai sei tornata?" mi chiede. "Sono tornata perché questo è il mio posto, Godric," rispondo con fermezza. "Sono cresciuta, Hogwarts è un luogo di apprendimento, e qui, tra queste mura, posso continuare il mio percorso di studi."
Godric sembra contemplativo, la sua espressione riflette una mescolanza di emozioni. "Le cose sono cambiate, Daphne. Ma alcune cose rimangono incise nei ricordi," ammette con sincerità. "Spero solo che tu sappia cosa stai facendo."
Con un cenno di saluto, Godric si allontana, lasciandomi alle spalle. Anacleto, il gufo, lancia uno sguardo critico al suo passaggio. "Non mi fido di quel Grifondoro," sibila, facendosi sentire chiaramente. "E non so se fidarmi di te," aggiunge con uno sguardo scrutatore. "Eri già stata qui?" mi chiede Emyris curioso. "Si, per qualche anno" rispondo onesta "Poi ho avuto problemi familiari e mi sono dovuta allontanare" rispondo restando vaga. Emyris ascolta con attenzione la mia risposta, rispettando la mia privacy. "Il passato può essere complicato, ma a Hogwarts spero che troverai il supporto e la comprensione necessari," dice con un sorriso incoraggiante. Anacleto, ancora sospettoso, si posa sul bracciolo della mia sedia, scrutandomi con occhi penetranti. "Quanto tempo pensi di rimanere qui?" chiede il gufo. "Il tempo necessario per imparare e crescere," rispondo con fermezza. "Hogwarts è un luogo di opportunità, e voglio sfruttarle al meglio."
Mentre il Gran Salone si riempie di studenti, il profumo del cibo si diffonde nell'aria, creando un'atmosfera di convivialità. Mi immergo nella magia di Hogwarts, pronta a affrontare il presente e il futuro che la scuola ha da offrire.
Dopo la cena, Emyris e io ci dirigiamo verso la Sala Comune di Serpeverde. Il calore del fuoco nel camino accoglie gli studenti che si rilassano tra le comode poltrone e le decorazioni verde smeraldo delle pareti. "Conosco la parola d'ordine," affermo quando Emyris si appresta ad aprirla. "Purosangue" dico chiaramente, permettendoci l'accesso.
Una volta dentro, la Sala Comune emana un'atmosfera accogliente. "Sai già dove andare?" mi chiede Emyris. Annuisco dirigendomi verso la camera che un tempo condividevo con Salazar.
La camera è arredata con gusto, le pareti in verde scuro si armonizzano con i mobili di legno intagliato. Il letto ha un aspetto accogliente, e l'ambiente rispecchia l'essenza di Serpeverde. La stanza è avvolta da un silenzio che sembra sussurrare ricordi di un passato che ritorna. Mi avvicino al letto, toccando delicatamente le lenzuola come se cercassi una conferma tangibile della realtà.
Mentre le lenzuola accarezzano leggermente la mia pelle, cedo alla stanchezza accumulata. La morbidezza del materasso accoglie il mio corpo, e la luce fioca crea un'atmosfera rassicurante. Chiudo gli occhi, immergendomi nelle memorie della giornata, e poco a poco il sonno mi avvolge, trasportandomi in un regno di sogni magici e familiari.
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La storia infinita
FanficDaphne, figlia di Apollo e Afrodite, sarà costretta a vagare nelle epoche, fino a trovare il suo posto in società (se avete letto "Amore Proibito" questa storia parla della stessa Daphne)