ante diem XVII Kalendas Aprilis 103 d.C
Nel regno di Traiano, le sfide e le vittorie si intrecciano come fili d'oro nella trama intricata della storia di Roma. Mentre osservo il mio giovane figlio adottivo governare con saggezza, non posso fare a meno di percepire la maestosità di questo impero che si rigenera sotto la sua guida.
"Daphne," mi rivolge Traiano con rispetto, "l'onore e la gloria di Roma sono il faro che guida ogni mia decisione." La sua voce risuona con determinazione, e nei suoi occhi vedo la stessa fiamma che ha guidato Vesperiano e i miei figli prima di lui.
Traiano, con Plotina al suo fianco, governa con una miscela di giustizia e pragmatismo, cercando di unire l'impero.
In un tranquillo pomeriggio a corte, mentre il sole dipinge sfumature calde nel cielo, Plotina e io ci ritroviamo a discutere di argomenti leggeri. "Daphne, hai mai pensato a quanto siano incantevoli i giardini in questa stagione?" chiede Plotina, indicando con un gesto il paesaggio sereno. "Sì, sono un rifugio di pace. Ho sempre creduto che la bellezza dei giardini possa lenire anche le ferite più profonde," rispondo, contemplando i fiori in fiore. Con un sorriso complice, Plotina aggiunge: "Dovremmo organizzare un evento per apprezzare appieno tutto questo splendore, riunire la corte in una celebrazione della vita e della bellezza."
Nella sala della corte, Adriano, cugino di Traiano, irradia un portamento regale mentre entra con Vibia Sabina. I loro volti riflettono l'eleganza di chi ha vissuto esperienze straordinarie. Adriano si avvicina con rispetto e annuncia: "Traiano mi ha chiesto di svolgere un ruolo di consulenza in queste terre."
Con un sorriso, Vibia Sabina mi rivolge uno sguardo gentile, le sue maniere raffinate mescolate a un'aura di dignità. "È un onore essere qui. Spero che la nostra presenza porti un contributo positivo alla corte di Roma," afferma con cortese gentilezza.
Traiano, salutando il cugino, esprime gratitudine per la sua consulenza. La sala si anima di conversazioni mentre gli ospiti vengono accolti nella corte, introducendo una nuova dinamica di consiglio e interazione che contribuirà agli affari dell'impero.
ante diem XV Kalendas Aprilis 103 d.C
In una delle serate a corte, Adriano dimostra un interesse crescente nei miei confronti. I suoi occhi, di un azzurro intenso, si posano su di me con una certa intensità durante le conversazioni.
"Maestà Daphne," inizia Adriano con un sorriso cortese, "la vostra saggezza e bellezza rendono ogni luogo più illuminoso."
"Sono lusingata dai vostri complimenti, Adriano," rispondo con grazia, ma la consapevolezza dell'attenzione crescente si fa sempre più evidente. In uno dei momenti di conversazione, Adriano si avvicina con tono confidenziale. "Daphne, trovo la vostra compagnia irresistibile. La grandezza di Roma è riflessa nella vostra presenza," afferma con un sorriso eloquente. "Adriano, siate prudente con le vostre parole," rispondo con un sorriso smorzato, consapevole della sottintesa complessità che si insinua tra di noi. La sua mano si posa sul mio fianco "Adriano, voi siete sposata" affermo.
Le feste e le riunioni di corte si susseguono, ma l'atmosfera si carica di una tensione sottile mentre Adriano cerca sempre più la mia compagnia. "Daphne," mormora, "le regole del cuore spesso non si piegano alla logica."
Mi volto verso di lui, gli occhi imploranti di Adriano incontrano il mio sguardo, e nel silenzio di quel momento, si avverte una connessione più profonda che trascende le formalità della corte.
Adriano, cedendo alle pulsioni del cuore, si avvicina con decisione e, in un momento carico di tensione, posa le labbra su di me in un bacio che sfida le convenzioni della corte. La sensazione è intensa, e per un attimo, il mondo intorno a noi svanisce.
Adriano, con uno sguardo profondo, si allontana e prende il mio volto tra le sue mani "Non voglio essere un'amante" affermo. Adriano, con uno sguardo che tradisce una miscela di desiderio e tormento, risponde: "Daphne, capisco le vostre parole, ma il cuore non sempre ascolta la ragione. Siamo entrambi intrappolati in un intricato gioco di potere e sentimenti, eppure, la forza del nostro legame non può essere ignorata." La corte, con i suoi segreti e intrighi, continua a osservare in silenzio il dramma che si dipana tra noi.
Con il bacio di Adriano ancora sulle labbra, sento il bisogno di rifugiarmi nella solitudine della mia camera. Le fiamme della passione e le ombre degli intrighi cospirano in una danza complessa. Chiudo la porta dietro di me, cercando un rifugio lontano dagli sguardi indiscreti della corte.
Le fiamme del camino danzano, creando un'atmosfera di intimità. Mi siedo nella penombra, riflettendo sul bacio con Adriano e sulle implicazioni di un amore proibito.
La penombra della mia camera è rotta dall'inaspettata apertura della porta. Nella soglia compare Adriano, con lo sguardo ardente che si scontra con il mio. Senza dire una parola, si avvicina con fermezza, come se il richiamo della passione fosse più potente di ogni convenzione.
Il cuore batte veloce mentre Adriano si avvicina e, senza esitazione, posa di nuovo le sue labbra sulle mie. Le fiamme del camino danzano al ritmo della nostra unione proibita mentre i nostri respiri sono affannati e i nostri corpi nudi uniti.
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La storia infinita
ФанфикDaphne, figlia di Apollo e Afrodite, sarà costretta a vagare nelle epoche, fino a trovare il suo posto in società (se avete letto "Amore Proibito" questa storia parla della stessa Daphne)