ante diem XI Kalendas Martias 6a.C
Mi sveglio con la luce del mattino che filtra attraversando le tende, e il calore della notte trascorsa con Livia ancora avvolge la mia mente. Scivolo fuori dal letto e mi avvicino allo specchio, i ricordi della tragedia e delle nuove connessioni intrecciate rendono il mio sguardo più intenso.
Livia entra con discrezione, premurosa, si trova già nella stanza, "Buongiorno, Daphne," saluta con un sorriso accogliente mentre si avvicina con una tunica elegante. "Oggi ci sono importanti incontri in programma."
"Grazie, Livia," rispondo con gratitudine.
Rimaniamo in silenzio per un momento, ma ogni movimento e ogni tocco svelano la profondità dei nostri sentimenti. Livia mi aiuta a vestire una tunica leggera, i suoi gesti sono premurosi, e il contatto tra di noi trasmette una dolce intimità mentre Livia allaccia gli ultimi lacci della mia tunica.
La sua mano si posa lieve sulla mia spalla, e improvvisamente il nostro sguardo si incrocia. Senza parole, i nostri volti si avvicinano, e in un bacio, il mondo esterno scompare. Rimaniamo abbracciate, le nostre mani sui nostri visi, respirando l'uno l'altra come se il tempo potesse fermarsi in quel momento di intimità condivisa.
M i dirigo verso la sala da pranzo accompagnata da Livia. Il profumo del cibo e la luce del sole filtrano attraverso le finestre. Archelao mi attende, seduto al capo del tavolo imbandito con prelibatezze. "Buongiorno, Daphne," mi accoglie con un sorriso affabile. "Spero che tu abbia trascorso una notte confortevole."
"Buongiorno, Erodoto," rispondo con cortesia. La sua presenza, sebbene imponente, è avvolta da una cortesia formale. Ci sediamo al tavolo, e la colazione inizia. "Ci sposeremo tra qualche giorno, giusto il tempo di organizzare" afferma il sovrano. Guardo il tavolo imbandito, cercando di nascondere la turbolenza dei miei pensieri dietro un sorriso gentile. "Sarà un onore diventare tua moglie, Erodoto," rispondo con un tono controllato.
Livia mi accompagna tra i corridoi del palazzo, mentre i nostri passi risuonano su pavimenti di marmo. "Daphne, è essenziale che tu conquisti la fiducia della corte," suggerisce Livia con voce sommessa. "La tua presenza qui deve essere accettata".
"Farò del mio meglio per adattarmi a questa nuova vita." Mentre parliamo, raggiungiamo un giardino interno, un'oasi di tranquillità all'interno del palazzo. I fiori emanano profumi avvolgenti, e il suono di una fontana crea un sottofondo rilassante. "Mi ricorda i giardini dove sono cresciuta" affermo. Gli ulivi emanano i loro odori, uguali a quelli greci. Livia mi getta uno sguardo affettuoso. I nostri sguardi si intrecciano, comunicando più di quanto le parole possano esprimere.
Le nostre mani si sfiorano delicatamente mentre continuiamo a passeggiare tra i fiori, riaffermando la nostra connessione in un mondo che si svela sempre più complesso.
Il suono della fontana accompagna i nostri passi, e, anche se il destino ci ha portato in un luogo nuovo e sconosciuto, trovo conforto nella presenza di Livia, un faro di comprensione in mezzo alle incertezze della mia nuova vita.
Di sera, a cena, Erode non mi convoca. Rientro direttamente nella mia camera con Livia. La sera avvolge il palazzo in una quiete rassicurante mentre Livia e io attraversiamo i corridoi. La luce delle candele crea un'atmosfera intima.
Livia mi aiuta a togliere il vestito riccamente decorato, realizzato in un tessuto leggero, ma lussuoso, dai toni dorati e argentei, impreziosito da ricami intricati e gioielli incastonati. I motivi floreali intrecciati con fili d'oro si dipanano sul tessuto, aggiungendo un tocco di eleganza regale. Le maniche ampie conferiscono un'aria di nobiltà, mentre la lunga veste fluisce con grazia lungo il corpo, terminando con una delicata trama di merletti che accarezza il pavimento.
Ci sediamo sul letto, e un silenzio sereno si diffonde tra di noi. I nostri sguardi si incrociano, e senza bisogno di parole, Livia si sdraia accanto a me. Le nostre braccia si avvolgono delicatamente, e il calore del nostro abbraccio crea una barriera contro le incertezze del mondo esterno. La dolcezza del contatto rassicura, come se il peso dei giorni potesse sciogliersi nell'intimità condivisa.
"Qui, insieme, possiamo trovare rifugio," sussurro, mentre la luce delle candele danza sulle pareti della stanza, e i nostri respiri si fondono in un leggero soffio armonioso. Livia risponde al mio desiderio con un bacio dolce, unisce le labbra alle mie stringendo Livia ancora di più. La notte avanza, e ci lasciamo cullare dalla quiete, consapevoli che il nostro legame è un faro nella notte tumultuosa che ci circonda.
STAI LEGGENDO
La storia infinita
FanficDaphne, figlia di Apollo e Afrodite, sarà costretta a vagare nelle epoche, fino a trovare il suo posto in società (se avete letto "Amore Proibito" questa storia parla della stessa Daphne)