ante diem IX Kalendas Julias 123 d.C
Nel corso del regno di Adriano, le giornate trascorrono tra le sfide dell'amministrazione imperiale e le meraviglie dell'architettura e delle arti. Mentre il suo impero prospera sotto il vessillo della "Pax Romana," osservo il mio passato intrecciarsi con il presente.
In una serata tranquilla, Adriano si avvicina con il suo caratteristico sguardo deciso. "Daphne, queste province prosperano grazie alla tua guida," afferma con gratitudine.
"La stabilità dell'impero è essenziale, ma non dimenticare mai il cuore pulsante di Roma, il suo popolo," rispondo con il ricordo dei giorni in cui Vesperiano guidava la città. Il nostro dialogo si svolge tra responsabilità e riflessioni, mentre Roma continua il suo cammino sotto il regno di Adriano.
La nostra storia segreta, ora nascosta tra gli archi del Pantheon e i giardini della Villa Adriana, diviene una sorta di leggenda personale. La Villa Adriana, imponente e maestosa, si estende oltre l'orizzonte con la grandiosità di un sogno incarnato in pietra. Gli architetti del mio giovane imperatore hanno plasmato questo luogo come un ritratto vivente della sua passione per l'arte e l'estetica. Le colonne, i portici e le sale convergono in un labirinto di bellezza, ognuno sussurrando storie di un impero in crescita.
I giardini, un lussureggiante susseguirsi di verde e colori, sono adornati da fontane danzanti e statue di marmo. Gli aromi di fiori rari e piante esotiche si mescolano nell'aria, creando un profumo che avvolge ogni passo tra gli alberi secolari e gli angoli nascosti.
Nel cuore della villa, una piscina riflette il cielo azzurro e offre un rifugio di serenità. Intorno, colonne ioniche e corinzie testimoniano il gusto raffinato di Adriano, trasformando ogni angolo in un dipinto vivente.
Ma è nei dettagli, tra le sale private e gli anfratti segreti, che la Villa Adriana rivela il suo vero carattere. Qui, gli affreschi narrano storie di mitologia e avventure, e le stanze segrete nascondono le trame di un amore proibito. E mentre il sole si nasconde dietro le colonne di questa dimora, il segreto di Adriano e me si intreccia con la storia che il tempo disegna su queste mura.
Tra le colonne e le statue dei luoghi che hanno visto crescere imperatori, c'è il suono di un'epoca che avanza. E mentre Adriano guida l'impero con saggezza, mi ritrovo spesso a scrutare l'orizzonte, cercando il riflesso dei giorni passati nel fiume inesorabile del tempo.
Guardo il mio giovane imperatore con un misto di ammirazione e preoccupazione. "Adriano, il popolo ama quando l'imperatore si preoccupa del loro benessere più di ogni monumento. Costruisci con il cuore, non solo con la pietra," rispondo, cercando di trasmettere la saggezza accumulata attraverso gli anni.
Nelle notti silenziose, quando la luce della luna bacia la città, mi ritrovo a camminare tra le rovine della Villa Adriana. In quel luogo, dove l'ombra delle colonne e i sussurri del passato si fondono, la nostra storia segreta si svela in riflessioni solitarie.
Con Plotina al mio fianco partecipo ai banchetti reali e alle cerimonie ufficiali, cercando di essere la presenza che guida, anche dietro le quinte. Ogni bacio rubato e ogni sguardo nascosto con Adriano diventano una melodia segreta in questo teatro di politica e passioni. "Gli dei possono contemplare i nostri affanni da lassù," riflette Adriano, il suo sguardo perso nell'orizzonte di colonnati. "Ma il loro giudizio non ci tocca qui."
Le notti sono avvolte da una quiete che solo la Villa Adriana può offrire. Tra le statue illuminate dalla luna, i nostri destini si intrecciano come i fili d'argento della tessitura divina. "Daphne," sussurra Adriano, "questo luogo è il nostro rifugio, il santuario dove il nostro amore sfida il corso degli imperi."
Eppure, persino tra queste mura imponenti, i venti del cambiamento soffiano. "Adriano," dico con cautela, "la nostra storia è come un filo di seta tra le mani della Moira, sospeso tra il destino e il rischio. Ma fino a quando potremo tessere questo filo, saremo noi a decidere il suo intreccio."
E così, nella Villa Adriana, il nostro segreto continua a fiorire, avvolto nell'ombra delle colonne e custodito dai giardini lussureggianti. Un amore proibito, ma in questo luogo dove arte e passione si mescolano, troviamo il nostro rifugio.
ante diem III Idus Julias 138 d.C
In una serena giornata, Adriano e io decidiamo di lasciare la maestosità di Roma per ritirarci a Baia, nei dintorni di Napoli. La brezza marina accarezza i nostri volti mentre passeggiare lungo le rive del Tirreno diventa un rifugio temporaneo dalla pompa e dalle pressioni della politica imperiale.
"Baia è un luogo dove le acque riflettono segreti antichi," commenta Adriano, il suo sguardo profondo come l'abisso che si estende sotto il nostro orizzonte. "Qui, tra le rovine e i sussurri delle maree, possiamo essere solo noi stessi," aggiungo, contemplando il panorama che si estende davanti a noi.
Nel calar della notte, l'intimità tra Adriano e me si approfondisce. I nostri cuori battono all'unisono come le onde che lambiscono la costa. In un momento di passione, l'imperatore, colto da un improvviso malore, afferra il petto, il suo volto trasfigurato da un'ombra inattesa.
"Adriano!" chiamo con preoccupazione, cercando di sostenere il suo corpo che vacilla. La serenità di Baia si trasforma improvvisamente in un'atmosfera carica di tensione. "Aiuto! Qualcuno mi aiuti" urlo coprendo il mio corpo nudo con le lenzuola. I medici sono chiamati d'urgenza mentre il destino stesso sembra tenere il respiro. "Devo restare forte per Roma," sussurra Adriano, il suo sguardo fisso verso l'orizzonte. Nel silenzio, il lamento del mare accompagna l'incertezza dell'attimo.
Il cuore di Adriano, simbolo di potere e impero, è ora sospeso tra la fragilità umana e la grandezza di un regno. Mentre la notte avvolge Baia in un abbraccio silenzioso, l'incertezza del futuro permea l'aria come una melodia in sospeso.
Tra le rovine antiche di Baia, l'imperatore Adriano cede al fato. I medici, impotenti di fronte all'inevitabilità della vita, contemplano il suo ultimo respiro. Il mio cuore, una volta colmo di passione e segreti condivisi, ora è pervaso dal dolore.
"Roma... Roma deve andare avanti, aiuta Antonino come hai fatto con mio cugino," sussurra Adriano, un'espressione di devozione nei suoi occhi morenti.
Le fiamme di Baia danzano nel buio, e l'imperatore, che ha guidato l'impero con saggezza e temperanza, lascia questo mondo. La sua figura imponente si dissolve come un'ombra tra le colonne antiche, e il silenzio scivola tra i passi degli dei defunti.

STAI LEGGENDO
La storia infinita
FanfictionDaphne, figlia di Apollo e Afrodite, sarà costretta a vagare nelle epoche, fino a trovare il suo posto in società (se avete letto "Amore Proibito" questa storia parla della stessa Daphne)