79. Salvataggio nei borghi

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8 settembre 980 d.C

Mentre la carovana attraversa paesaggi pittoreschi e colline ondulate, passano tre giorni di viaggio tranquillo. Godric, Salazar e io condividiamo racconti, svelando frammenti dei nostri passati e imparando l'uno dall'altro. Arriviamo a un borgo a valle, dove decidiamo di fermarci per approvvigionamenti. Il mercato è animato, con bancarelle piene di prodotti locali e colori che danzano nella luce del sole. Godric e Salazar si dirigono verso i commercianti, mentre io mi avvicino a una bancarella di erbe aromatiche.

Tuttavia, la gioia del mercato viene oscurata dalla voce di un uomo: "Stregoneria! È un pericolo per il nostro borgo! Devono essere punite!" grida mentre un gruppo di abitanti sta portando due ragazze alla piazza principale, dove la condanna sembra imminente.Mi avvicino alla folla, cercando di capire cosa stia accadendo. "Stanno per essere condannate per stregoneria," mi spiega una donna preoccupata. "Dicono che hanno evocato forze oscure. La folla è impazzita."

Non posso rimanere indifferente. Mi avvicino alle ragazze, cercando di capire cosa sia successo. Chiudo gli occhi, concentrandomi sul fuoco che è sempre stato mio alleato. Controllo le fiamme che dovrebbero ucciderle e silenziosa le indirizzo vero gli abitanti. Il crepitio è coperto dalle urla "Assassine!" gridano mentre le mie fiamme bruciano il villaggio. Gli abitanti cercano vie di fuga tra le fiamme, alcuni cercando di spegnere il fuoco con secchi d'acqua o coperte. "Andiamo via" dico alle ragazze conducendole silenziosamente alla carrozza. Godric e Salazar sembrano correre verso di noi "Daphne che sta succedendo?" mi chiede Godric. Le fiamme dietro di noi illuminano il cielo, e il villaggio, una volta animato e vibrante, è ora avvolto nel caos. "Abbiamo bisogno di allontanarci da qui. Ho cercato di proteggere le ragazze, ma qualcosa è sfuggito al mio controllo," spiego, cercando di contenere il rimorso nelle mie parole. Salazar osserva la scena con un'espressione seria. "Daphne, è importante che tu impari a controllare la tua magia, specialmente in situazioni tese come questa."

Ci allontaniamo velocemente dal villaggio in fiamme, con le ragazze ancora sconvolte per l'accaduto. I cavalli galoppano mentre prendiamo la strada, lasciandoci alle spalle il disastro che ho involontariamente scatenato. "Grazie per averci salvate" mi dice la ragazza mora. "Potremmo non essere più qui senza il tuo aiuto" aggiunge la ragazza dai capelli neri e la pelle pallida.

"Non c'è bisogno di ringraziare. Nessuno dovrebbe essere condannato ingiustamente," rispondo alle ragazze, cercando di alleviare il loro sconforto. "Ora siamo fuori pericolo. Vi condurrò verso un luogo sicuro."

Guardo Godric e Salazar, riflettendo su come possiamo gestire la situazione che abbiamo lasciato dietro di noi. La carrozza procede veloce lungo la strada, ma la tensione rimane palpabile. Le ragazze si stringono l'una all'altra, ancora sconvolte dall'accaduto. "Mi chiamo Priscilla Corvonero," dice la ragazza dai capelli neri e gli occhi marroni, dando un sorriso timido. La ragazza dai capelli castani e gli occhi marroncini si presenta a sua volta. "Tosca Tassorosso," aggiunge, con un'aria più riservata.

Le ragazze sembrano ancora provate dall'incidente, ma mostrano una certa gratitudine nel loro sguardo. "Grazie per averci tirate fuori da quella situazione," dice Tosca, cercando di nascondere l'angoscia nei suoi occhi. "Ora dobbiamo capire come risolvere tutto questo," affermo, guardando Godric e Salazar. "Non possiamo fare più nulla" afferma Salazar "Quel che è stato fatto rimarrà".

Guardo Godric, cercando qualche segno di soluzione nei suoi occhi, ma trovo solo una leggera espressione di preoccupazione. "Abbiamo responsabilità per le nostre azioni," dice con serietà "E non possiamo tornare indietro. Salazar ha ragione, Daphne" afferma. Priscilla annuisce concordando, "Forse è meglio per tutti noi se cerchiamo di andare avanti senza intrometterci ulteriormente."

La strada continua a srotolarsi dinanzi a noi, e la carrozza procede silenziosa, portandoci via dalla scena del disastro, mentre il futuro si annuncia carico di incertezze e responsabilità.

La notte avvolge la campagna con il suo manto scuro, e decidiamo di fermarci per accamparci. Gli alberi circostanti sembrano cullati da una brezza incantata, mentre il suono della natura si mescola a leggere melodie magiche. Una tenue barriera magica avvolge l'accampamento, offrendo una protezione extra contro eventuali minacce notturne. Una tavola magica appare nel centro dell'accampamento, coperta di cibo che sembra provenire da ricette incantate.

Il cielo notturno è punteggiato da stelle luminose e la luna, in tutto il suo splendore, sembra osservare il nostro accampamento magico con approvazione. Mentre ci sediamo intorno al fuoco incantato, sentiamo il peso delle responsabilità, ma per un momento, l'accampamento offre un rifugio di tranquillità e magia nel mezzo dell'incertezza.

Mi allontano dal fuoco e mi avvicino agli alberi, cercando un rifugio d'ombra. Seduta tra le maestose colonne naturali degli alberi, sollevo lo sguardo verso la luna splendente nel cielo notturno. Chiudo gli occhi e respiro profondamente, sentendo la magia della notte attorno a me."O Artemide, protettrice della natura e della caccia, concedimi la forza di affrontare le sfide che si presentano." Le fronde degli alberi sembrano rispondere al mio sussurro, danzando leggermente con la brezza notturna.

Mentre sono immersa nelle preghiere sotto il manto della luna, sento la presenza di Godric avvicinarsi silenziosamente. I suoi passi sono leggeri sulla terra e, quando apro gli occhi, lo vedo emergere tra gli alberi. "Daphne," mi chiama con gentilezza, riconoscendo il momento di riflessione in cui mi trovo. "Ho notato che eri qui da sola. Come ti senti?"

"Sono immersa nei pensieri, Godric," rispondo con sincerità. Godric si siede accanto a me, con lo sguardo rivolto alla luna. "Le antiche divinità possono offrire conforto in momenti come questi. La magia che scorre nella natura è eterna e può donarci la forza di affrontare le sfide."

Il leggero vento notturno intreccia i nostri capelli mentre ci troviamo sotto il cielo stellato. Senza dire una parola, Godric si avvicina dolcemente e, con un gesto delicato, posa le labbra sulle mie. Il bacio è un'intesa silenziosa, un momento in cui la magia della notte sembra avvolgerci.

Le stelle sembrano brillare con una luce più intensa, come se il cielo stesso approvasse questo istante di connessione. Dopo un attimo, ci allontaniamo leggermente, mantenendo uno sguardo che comunica comprensione e rispetto reciproco. "Non avrei dovuto" sussulto. Godric sorride dolcemente, posando una mano sul mio braccio. "Non c'è bisogno di pentirti, Daphne, abbiamo condiviso un momento, e tutto ciò che è nato da esso è parte del nostro cammino."

Mi guarda negli occhi, leggendo una comprensione profonda nei suoi sguardi. La brezza notturna sembra sussurrare un consenso a questa comprensione condivisa. Continuiamo a condividere il silenzio, abbracciando la magia della notte che ci circonda, consapevoli che il nostro cammino è intessuto di momenti imprevisti e connessioni magiche.

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