24 dicembre 1622 d.C
La sera avvolge il palazzo reale con il suo manto di oscurità, illuminato solo dalle candele che tremolano nelle stanze lussuosamente decorate.
Mi aggiro per le sale, osservando i nobili che ridono e chiacchierano animatamente. I miei figli giocano vicino all'albero di Natale assieme agli altri bambini, le loro risate cristalline che riempiono l'aria. Nonostante l'atmosfera festosa, il mio cuore è pesante. Il quadro di Thomas e la storia raccontata dalla regina continuano a rimbalzare nella mia mente. La mia immortalità, un segreto che porto con me, rende il passato un fardello che non posso mai davvero lasciare andare.
Mentre mi avvicino alla finestra, guardo fuori nella notte fredda, le stelle brillano come diamanti nel cielo scuro. Penso a Thomas, a tutto ciò che abbiamo perso, e mi chiedo se mai troverò la pace che cerco. "Lady Daphne," una voce mi riscuote dai miei pensieri. Mi giro per vedere la regina avvicinarsi, il suo volto illuminato da una gentile curiosità. "Non vorreste unirvi ai festeggiamenti?"
Sorrido, cercando di mascherare il mio tumulto interiore. "Certamente, Maestà. Mi stavo solo prendendo un momento per riflettere."
La regina annuisce comprensiva. Mentre torniamo verso la sala principale, il suono delle campane natalizie riempie l'aria. I bambini corrono verso di me, i loro volti illuminati dall'eccitazione. James mi prende la mano, il suo sguardo serio e pieno di responsabilità.
"Mamma, possiamo aprire i regali adesso?" chiede con una voce dolce e determinata.
Sorrido, accarezzandogli la testa. "Certo, amore mio. È la vigilia di Natale, dopotutto."La sala si riempie di risate e gioia mentre i bambini scartano i loro regali. La regina osserva con un sorriso indulgente, e per un momento, mi permetto di sperare che forse, nonostante tutto, possiamo trovare un nuovo inizio.
Mentre la vigilia di Natale continua, la sala del palazzo si riempie di una calda luce dorata, con candele che scintillano e il fuoco del camino che scoppietta allegro. I servitori si muovono con grazia, portando vassoi di cibo e bevande, mentre i nobili discutono e ridono tra loro.
I miei figli sono immersi nell'euforia dei regali. James, con la sua nuova spada giocattolo, fa finta di essere un cavaliere, mentre le sue sorelle ammirano i loro nuovi bambolotti e vestiti. La loro gioia è contagiosa, e per un momento, mi permetto di rilassarmi e godere della scena davanti a me.
"Lady Daphne," una voce familiare mi fa voltare. È la regina, che mi sorride con calore. "Posso offrirvi un po' di vino?"
Accetto con un sorriso e prendo il calice che mi porge. "Grazie, Maestà. È una notte meravigliosa."
La regina mi osserva con attenzione. "Ho notato che portate con voi una saggezza che va oltre i vostri anni. Deve essere difficile crescere i bambini senza il loro padre."
Annuisco, cercando di nascondere il peso dei ricordi. "Sì, lo è. Ma cerco di essere forte per loro."
La regina mi appoggia una mano sulla spalla, un gesto di conforto. "Siete una donna straordinaria, Lady Daphne. I vostri figli sono fortunati ad avere una madre come voi."
Le sue parole mi toccano profondamente, e per un momento, sento un legame con questa donna che condivide il fardello del potere e della responsabilità. "Grazie, Maestà. Le vostre parole significano molto per me."
Più tardi, mentre la notte avanza, mi trovo da sola in una piccola cappella del palazzo, inginocchiata davanti all'altare. Le candele tremolano dolcemente, proiettando ombre danzanti sulle pareti di pietra. La quiete del luogo mi offre un raro momento di pace.
"Madre," sussurro nel silenzio, "Ho fatto del mio meglio per proteggere i miei figli. Ho fatto ciò che dovevo fare. Nulla sembra essere sufficiente. Tutto è così difficile. Perchè nessuno mi ha detto che Thomas si è tolto la vita per me? Perchè Ares non mi ha tornata a lui? Perchè in questo mondo è la violenza a regnare?".
Un'ondata di emozione mi travolge, e le lacrime iniziano a scorrere silenziosamente sul mio viso. In quel momento, non sono una nobildonna, né una madre immortale, ma solo una figlia che ha perso troppo e che continua a lottare per ciò che le rimane. "Mamma?" La voce di James mi sorprende. Mi giro e lo vedo in piedi all'ingresso della cappella, il suo piccolo volto preoccupato. "James," dico, asciugandomi le lacrime e alzandomi. "Che ci fai qui?"
"L'ho sentita piangere," risponde con un tono serio. "Volevo assicurarmi che stesse bene."
Mi inginocchio davanti a lui e lo abbraccio forte. "Sto bene, amore mio. Grazie per essere venuto a controllare."
James mi stringe, poi si stacca leggermente. "Mamma, ti prometto che un giorno sarò un grande signore e proteggerò te e le mie sorelle."
Sorrido, il cuore colmo di orgoglio e amore per questo piccolo guerriero. "So che lo farai, James. E io sarò sempre qui per aiutarti."
La notte scende silenziosa, portando con sé un senso di calma e riflessione. La balia porta i bambini nelle loro stanze, assicurandosi che siano comodi e al sicuro nei loro letti. I loro respiri leggeri si mescolano con il crepitio del fuoco nei caminetti, creando un'atmosfera di tranquillità che raramente ho il lusso di sperimentare.
Mi ritiro nella mia camera, chiudendo la porta dietro di me con un sospiro profondo. La stanza è illuminata solo dalla luce soffusa delle candele e dal fuoco nel camino. Mi avvicino alla finestra, guardando la neve che continua a cadere, coprendo il mondo in un manto bianco e silenzioso. "Mia cara Daphne," una voce familiare e gentile mi chiama dalle ombre. Mi giro di scatto, il cuore che batte più veloce, e vedo Artemide emergere dalla penombra, illuminata solo dalla luna. Artemide si avvicina, i suoi occhi argentati brillano di comprensione e compassione. "Sono venuta per offrirti il mio sostegno, Daphne. Hai sopportato molto, e so che porti un peso enorme sulle tue spalle."
Le sue parole toccano corde profonde nel mio cuore. "Ho cercato di essere forte per i miei figli, ma è difficile," confesso, la mia voce tremante. "Il mondo sembra così pieno di violenza e dolore."
Artemide mi prende le mani nelle sue, il suo tocco caldo e rassicurante. "Hai fatto ciò che dovevi per proteggere la tua famiglia, e per questo sei stata incredibilmente coraggiosa," dice con una voce calma ma ferma. Il suo sguardo è intenso, pieno della determinazione "Ho imparato che la protezione e la difesa richiedono non solo forza fisica, ma anche astuzia e determinazione. Tu hai dimostrato di possedere entrambe. Non devi mai dubitare delle tue capacità."
Le sue parole risuonano in me, offrendo un conforto che va oltre le semplici parole. "A volte mi sembra di essere circondata solo da violenza e sacrifici. Ho perso così tanto."
Artemide annuisce, i suoi occhi brillano di comprensione. "La violenza è una parte del mondo in cui viviamo, purtroppo, ma non definisce chi siamo. La tua capacità di amare e proteggere i tuoi figli, anche a costo di grandi sacrifici, dimostra la tua vera forza. Voglio anche offrirti un dono," dice Artemide, il suo sguardo diventando ancora più intenso. "Un talismano che ti aiuterà a proteggere i tuoi figli."
Mi porge un piccolo ciondolo, delicato e finemente lavorato, con l'immagine di un cervo inciso sopra."C'è un altro motivo per cui sono qui, Daphne," dice con tono serio. "Per garantire la protezione eterna della tua famiglia, una delle tue figlie deve consacrarsi al mio culto. Deve diventare una delle mie vergini sacre, dedicando la sua vita alla purezza e alla protezione."
Il mio cuore si stringe all'idea di separarmi da una delle mie figlie, di vedere la sua vita scelta per lei in modo così definitivo. "Accetto," rispondo, la voce ferma nonostante l'agitazione interna. "Quale delle mie figlie hai scelto?"
Artemide sorride leggermente, con un calore che mi rassicura. "La scelta sarà tua, prenditi il tempo che ti serve, Daphne. Io sarò qui quando sarai pronta." Si alza, pronta a partire, ma mi lascia con un ultimo sguardo carico di affetto e rispetto.
Quando la dea scompare, rimango sola nella stanza, il talismano stretto tra le mani e il cuore pesante di nuove responsabilità. So che la mia decisione non sarà facile, ma sono determinata a fare ciò che è necessario per garantire un futuro sicuro e protetto per i miei figli.
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La storia infinita
FanfictionDaphne, figlia di Apollo e Afrodite, sarà costretta a vagare nelle epoche, fino a trovare il suo posto in società (se avete letto "Amore Proibito" questa storia parla della stessa Daphne)